Quest’anno ci è scivolata tra le dita delle mani la fioritura dei ciliegi e quella dei tulipani. Niente hanami. Nessuna passeggiata nei campi con la brezza primaverile. E anche le magnolie uovo di Pasqua, quelle rosa o bianche che ricordano le uova per la loro forma e che colorano le nostre città tra marzo e aprile, e così per i glicini prima e le peonie poi. E come all’improvviso, a fine confinamento, abbiamo messo il naso fuori da casa e abbiamo trovato i prati con la lavanda in fiore, con quel profumo caratteristico che ricorda gli armadi delle nostre nonne. Il lockdown ci ha portato via la primavera – e purtroppo non solo quella – e stiamo facendo i conti con una nuova normalità, come ho scritto qui. Intanto perlustriamo l’Italia in cerca di natura, di relax e soprattutto di spazio. I campi di lavanda per tutto il mese di giugno e parte di quello di luglio sono una delle bellezze di questo momento. E in alcune regioni del nostro Paese da qualche anno s’intravede una Provenza d’Italia. Dal Piemonte alla Liguria fino al Lazio ed è qui che ci siamo soffermati, nella Tuscia, la zona chiamata anche Maremma laziale, tra Viterbo e Tuscania. Per riempirci gli occhi di viola e di blu. E provare ad alleggerire il cuore.
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Lazio, la città perduta di Monterano (set di celebri film)
Doveva essere una bellissima città. In mezzo alla natura, affacciata sulle verdi valli di quella che ora è la Riserva Naturale di Monterano. Tutto il resto del mondo così distante da poter quasi essere scordato. Oggi, di quell’antico feudo abbandonato i regnanti sono una coppia di cavalli dal pelo bruno e lucido di rugiada. Pascolano nell’ampio prato e si spingono fino alla chiesa diroccata dell’Antica Monterano e poi su, verso l’altura tufacea dove ancora resistono i resti di alcuni palazzi e torri. Lei, grande e regale, osserva chi si avventura fino a lì, in quello che è stato tante volte location di pellicole cinematografiche. Lui, più giovane e curioso, va in cerca di una carezza. Poi nitrisce e galoppa verso la valle.
Lazio: il parco delle peonie di Vitorchiano
Non è solo un vivaio, quello delle peonie di Vitorchiano, è un’intera collina ricoperta di fiori. E qui non si viene solo per fare una passeggiata e per ammirare il paesaggio, ma per ricaricarsi di nuova energia a contatto con la natura. Arrivano non solo da tutta Italia, ma anche dall’Europa per visitare questo Giardino delle Peonie che nei mesi di aprile e maggio è davvero preso d’assalto. Per quanta gente possa esserci, gli spazi sono così ampi che c’è posto per tutti e ognuno può trovare il suo momento magico.
Normandia, visitare la casa di Monet, il giardino e il lago delle ninfee a Giverny (a poco più di un’ora da Parigi)
È celato dietro a un alto muro di mattoni, proprio alle porte della Normandia. Il giardino delle rose, il lago delle ninfee e il ponte giapponese tanto amati da Claude Monet e che abbiamo ammirato nelle sue opere, con quelle pennellate cariche di colore, dense, che catturano il nostro sguardo trasportandoci dentro alle sue tele, esistono davvero. Si tratta della Foundation Claude Monet e della casa del pittore impressionista a Giverny, a poco più di un’ora di strada da Parigi.
Venezia (non solo la solita): il ghetto ebraico, Dorsoduro, ottimi ristoranti, panorami, angoli nascosti
Uscire dall’albergo e non trovarsi i turisti che ti calpestano i piedi. Percorrere le strade controcorrente. Scegliere le mete che gli altri non conoscono o che pensano che non siano sufficientemente iconiche. Ma Venezia è magica in ogni angolo. Per cui, se proprio non è la prima volta che la si visita, si può evitare di soggiornare e di muoversi nelle zone in cui l’assembramento è inevitabile, gustandosi così di più la città. In particolare ora che ancora non è presa d’assalto da chi proviene dall’estero e sembra incredibile guadagnarsi senza troppa fatica un posto sul vaporetto linea 1, quello che naviga lungo il Canal Grande e che, già da solo, regala uno sguardo su questa città che è un unico nel mondo (anche se ogni borgo o villaggio che abbia due canali è subito soprannominato la Venezia d’Oriente o quella del Nord, no, Venezia è solo questa ed è senza eguali). Proviamo a dare un’occhiata, allora, a qualcosa di turistico ma nuovo e che vale la pena visitare o di qualche posto meno conosciuto.
Ogni volta che si torna nella Laguna cerchiamo di organizzare un itinerario che sia diverso dai viaggi precedenti, anche se poi anche noi abbiamo i luoghi del cuore, come il ghetto ebraico a Cannaregio. Però, per esempio, avendo fatto un bel giro nella zona dell’Arsenale, sotto un sole cocente, l’ultima volta, abbiamo preferito curare nei dettagli Dorsoduro, che è conosciuto anche come il quartiere universitario della città ed è un sestiere molto tipico in cui si trovano i veneziani autoctoni. Di sera potrete godere del silenzio delle sue strade e di alcuni ristoranti alla mano frequentati solo da chi vive qui. Inoltre, è la zona delle Zattere, con un panorama che allarga sulla Giudecca, e Dorsoduro si spinge fino alla Salute e alla Punta della Dogana di fronte – da una parte – a San Marco e – dall’altra – a San Giorgio.
Proseguendo nella lettura, non mancheranno chicche di ristoranti un po’ in tutta Venezia perché poi si gira sempre e avere qualche indicazione che sia utile per non prendere fregature (come ho fatto per Roma) è sempre importante e fa già da solo un pezzo di vacanza.
Weekend a Lucca: l’Orto botanico, la passeggiata sulle mura, dove mangiare tipico, le antiche insegne dei negozi storici e anche un po’ di vintage
La Toscana è una regione vasta, con tanto da vedere e con numerose esperienze da provare. Me ne accorgo ogni volta che mi sembra di averne vista un pezzo e mi mancano ancora molte mete. È incredibile, ma Lucca ancora mancava all’appello. E così a Lucca è stato il nostro primo weekend dopo la riapertura dei confini regionali, dell’Italia in zona gialla. Se, per esigenze familiari, da Milano ho potuto muovermi su Roma, le altre destinazioni erano precluse. E la scelta è caduta su Lucca che si visita bene in un paio di giorni. Il nostro consiglio è di scegliere un albergo all’interno delle antiche mura della città (lo sapete che sono più antiche delle mura di Gerusalemme?) e – se vi spostate in automobile – meglio preferire un hotel che disponga anche di posto auto. Io sono scesa a Firenze in treno con l’alta velocità da Milano, Francesco è salito da Roma a Firenze dove mi ha recuperata e siamo andati insieme a Lucca in macchina. Strano ma vero: Firenze – Lucca non è una tratta ben servita dai treni, si potrebbe fare di meglio, come in molti altri luoghi del nostro Paese.
In questo articolo vi suggerisco ristoranti in cui mangiare tipico lucchese e senza fregature, le più belle insegne dei negozi storici (una grande tradizione di Lucca) con tutti gli indirizzi, qualche indicazione per l’Orto botanico e per la passeggiata lungo le mura cittadine. E non mancherà un consiglio di shopping. [Read more…]
Negozi vintage, mercatini dell’antiquariato, flea market: dove fare il migliore shopping a Londra
Per anni la domanda più ricorrente riguardo al mio abbigliamento è stata: dove l’hai acquistato? E le mie risposte sempre le stesse: a Londra oppure a New York. Poi s’è aggiunta anche Parigi, ma la soddisfazione che mi dà soprattutto Londra per quanto riguarda l’abbigliamento vintage è davvero ineguagliabile (in pandemia mi sono specializzata sul vintage online). Soprattutto perché in città sono disseminati numerosi Charity Shop, imprese a carattere sociale e associazioni benefiche, in cui si può andare a donare oppure ad acquistare e, soprattutto quelli nei quartieri più abbienti, hanno un’offerta da far brillare gli occhi. Acquisto vintage da quando ero una ragazzina, quindi da una ventina d’anni, quando non andava ancora di moda, e da sempre a Londra e ho fatto alcuni affari di cui oggi vado ancora molto orgogliosa, anche dopo oltre un decennio. Uno dei pezzi più interessanti resta sempre una giacca in vera e morbida pelle a cui dentro era stata cambiata la fodera: avevano messo un tessuto con la mappa dei trasporti della Lombardia. Una coincidenza che ancora mi fa sorridere. Gli indirizzi sono raccolti nel mio libro Londra al femminile, Morellini editore, ma qualcuno lo elencherò qui di seguito.
Forse non tutti sanno che Londra è un insieme di villages. L’immagine è molto romantica e Londra è così formata perché è cresciuta inglobando la costellazione di comunità e di sobborghi che erano nati fuori dal nucleo centrale della città. I londinesi sono stati molto bravi a non accontentarsi di vivere in un sobborgo, ma a far sì che ogni villaggio avesse una sua peculiarità, diventando quindi un luogo in cui è piacevole vivere perché ciascuno di essi ha un’anima. Alcuni dei negozi vintage che vi indicherò sono appunto nei villages, ma questa sarà senz’altro una bella occasione per andare fuori dai soliti circuiti più turistici (e in epoca di emergenza sanitaria o anche subito nel post pandemia è la scelta migliore) o dai quartieri già sulla bocca di tutti (Notthing Hill e Portobello Road, Camden Town e Shoredich) che sono molto belli, ma si può scegliere anche altro.
I glicini a Milano. Quando e dove vedere i più belli in fiore, itinerari in città: da Cascina de’ Pomm al glicine di Leonardo
Milano si tinge di lilla. Sfumature dal viola più inteso fin quasi al bianco, quando le cascate di glicini sono esposte in pieno sole: la seconda metà di marzo e la prima metà di aprile sono i periodi migliori per passeggiare in città alla ricerca di queste cascate profumate. Ed è anche, questo, un modo per scoprire quelle strade e quegli scorci che troppo spesso non degniamo di uno sguardo, presi come siamo a correre dietro a un tram o fermi in coda a un semaforo. Alziamo lo sguardo: l’intenso profumo del glicine a Milano ci guiderà.
Se avete esplorato la città alla ricerca delle magnolie in fiore, il testimone ora passa ai glicini: sfiorite le prime, sono sbocciati i secondi. Per conoscere il momento migliore per andare a caccia di glicini a Milano – sono molto fortunata – mi aiuto con il patio viola della mia anziana vicina, quelle che ancora parlano il milanese stretto, quelle che hanno fatto la storia di questa città, e appena il profumo entra in casa dalle finestre spalancate e i gradi si alzano un po’, ecco la meraviglia.
A Milano c’è davvero da perdere la testa (e l’orientamento!), da nord a sud, da est a ovest, non solo in centro, ma anche e soprattutto in periferia, sbocciano i glicini, che fino a poche settimane prima non erano che tronchi secchi. E allora vi lascio l’elenco, forza, è questo il momento dei glicini!
Milano in primavera è la città delle magnolie. Tour, percorsi e suggestioni
Milanesi, in alto lo sguardo! È questo il momento di rallentare e alzare la testa dai telefonini, che al massimo possiamo utilizzare per immortalare con un video questo spettacolo della natura. A marzo fioriscono le prime magnolie, quelle che proprio qualche anziano milanese, ormai anni fa, mi disse che qui si conoscono come magnolie uovo di Pasqua, sia perché fioriscono a metà marzo, quando spesso può cadere la Pasqua, sia per la forma dei fiori: le corolle sembrano uova che si schiudono.
Se all’inizio della primavera siamo abituati a veder comparire sui social scatti di eleganti abitazioni londinesi circondate di magnolie rosa e bianche, ma anche abitazioni in mattoni di Brooklyn, ecco che Milano non è da meno e le magnolie si trovano in giardini privati e parchi, lungo viali e a far capolino da un cortile. Dove si trovano? Se alcune zone sono costellate di magnolie – e il trionfo di questi alberi a Milano è piazza Nicolò Tommaseo con il suo giardino dedicato a Renata Tebaldi che, anno dopo anno, dopo che si è sparsa la voce, è sempre più preso d’assalto per scattare la foto perfetta – ce ne sono tante per esempio tra le Cinque Vie e il Duomo, Porta Romana alle spalle della Rotonda della Besana, ma anche verso il Politecnico a Città Studi e tra Conciliazione e Pagano. Insomma, quartieri di ogni tipo che ospitano queste magnifiche piante: la Magnolia liliiflora, la Magnolia soulangeana e la Magnolia stellata.
Milano e Roma, due luoghi all’aperto in cui andare ora: l’Orto Botanico di Brera e l’Orto Botanico di Roma (e la fontana più antica di Milano)
Una fuga dalla città dentro alla città. È possibile, sia a Milano che a Roma. Se le strade più affollate sono quelle dello shopping o in cui sono allineati, con i loro dehor all’aperto, i ristoranti e i locali in cui ormai l’aperitivo ha sostituito l’ora della merenda, c’è chi saggiamente preferisce strade meno battute, senza spostarsi troppo o magari senza proprio dover prendere l’auto. La primavera e l’autunno sono i periodi migliori in cui visitare due luoghi all’aperto nel centro di Milano e in quello di Roma, l’Orto Botanico di Brera, che fa parte del complesso dell’Accademia di Belle Arti, e l’Orto Botanico di Roma che si trova a Trastevere e si arrampica sulle pendici del Gianicolo, fin quasi a raggiungere il Fontanone.
Come sempre, in fondo all’articolo altri spunti di lettura tra Milano e Roma, come le case più colorate delle due città, ma anche una curiosità sugli unici zampilli che uniscono le due metropoli.