Quest’anno compie cento anni e per il New York Times è il giardino più bello e romantico del mondo. È un’oasi di otto ettari, dal 1976 sotto la supervisione del Wwf, in cui si trovano oltre 1300 specie di piante, tra cui lavanda, aceri coreani e ciliegi giapponesi, cedri del Marocco, la foresta di bambù, 19 varietà di magnolie, melograni, betulle, iris acquatici, rose, banani. Ma il Giardino di Ninfa è un luogo unico al mondo perché qui i ruderi e le rovine medievali di case e chiese vivono in simbiosi con la vegetazione. In una delle sue sette chiese, Santa Maria Maggiore, fu incoronato il pontefice Alessandro III nel 1159, scappando da Roma per l’arrivo di Federico Barbarossa. Un luogo incantato, che ho raccontato qui, che è stato un giardino letterario grazie alla famiglia Caetani e che adesso è stato immortalato in una favola, quella che ha voluto Dior con la regia di Matteo Garrone. Ma un’altra fiaba era già nata a Ninfa nel 2016, quando fu Gucci a utilizzare il giardino come set per il romantico video Gucci Garden, regista Floria Sigismondi. E anche Vogue più volte a realizzato degli shooting al Giardino di Ninfa.
Giordania on the road: come organizzare un viaggio tra Amman, Jerash, Petra, Wadi Rum, Monte Nebo, Madaba, Betania e Mar Morto
La prima domanda, quando qualcuno s’informa sulla Giordania, è sempre la stessa: è un Paese sicuro? Sì, la Giordania, sebbene si trovi in una regione turbolenta, per utilizzare un eufemismo, è un’oasi stabile e sicura, in cui non vi sentirete in pericolo. Per noi è stata la porta alla visita della Terra Santa, iniziando ad avvicinarci a ciò che è la storia di questi territori magici, da Betania al di là del Giordano al Monte Nebo, a Madaba. E se c’è chi viaggia in Giordania solo per scoprire Petra, uno dei siti patrimonio dell’umanità Unesco di questo Paese, sappiate che c’è anche molto altro da non perdere. Dalle rovine romane di una città meravigliosa come Jerash, alla vitalità della capitale Amman e poi il deserto di fuoco del Wadi Rum, come il Dead Sea, il Mar Morto salato e sotto il livello del mare che di anno in anno si ritira sempre più e un’escursione vale la pena prima che – purtroppo – sia tardi. Per non parlare dell’accoglienza e della generosità dei suoi abitanti nei confronti dei viaggiatori. La Giordania è uno di quei luoghi nel mondo che restano nel cuore per un mix di esperienze e di ricordi che si ha sempre voglia di rivivere.
Giordania: consigli pratici per organizzare un viaggio a Petra
Quanti giorni servono per visitare Petra? Come si arriva da Amman? Serve un visto per la Giordania? Sono sempre numerose le domande per raggiungere un luogo così sperduto che sembra quasi fantastico. E in effetti lo è, fin dal primo impatto con il Tesoro. Sì, perché, dall’ingresso del sito di Petra, si percorrono a piedi un paio di chilometri e si penetra nella stretta gola chiamata Siq. Le pareti rocciose sono alte quasi ottanta metri e a volte lo spazio è tanto angusto da apparire impossibile il passaggio delle carrozze trainate da cavalli o muli. E, agli ultimi passi, eccolo. Al mattino, illuminato dal sole diretto, il Tesoro è quasi infuocato. Il Khazneh è finalmente lì, di fronte a noi.
Francia: come organizzare un viaggio in Dordogna e Périgord
Dordogna e Périgord, dove case in pietra color miele si fondono con il colore delle montagne e al tramonto si accendono di sfumature ancora più calde. Porte in legno, azzurre o lavanda, dietro le quali puoi immaginare la vita che faresti se vivessi in un villaggio così romantico, in cui ancora si acquista in drogheria e si passeggia tra un orto e l’altro con il pane sotto braccio, dove i ritmi sembrano dilatati e ci illudiamo almeno per qualche giorno di poterci far scivolare via tutto lo stress dalle spalle. Campi di cereali che si susseguono per chilometri ai lati di strade curve, da cui ogni tanto spunta una lunga fila di ciclisti che non temono le salite. In autunno le foglie color porpora delle viti, in questa terra nella quale il vino è un nettare. E le vaste foreste, che non penseresti possano ancora essere così selvatiche, così fitte, così buie. Querce e castagni. E poi erba che brilla, da lontano, sotto il sole, ma avvicinandoti ti accorgi che si tratta di un ampio fiume, la Dordogna, che a volte ruba l’azzurro del cielo, altre il verde della natura intorno e sembra un prato che fluisce tra valli e colline.
Se per i vostri viaggi nella natura e tra i villaggi più belli della Francia pensate solo alla Provenza (che è sempre uno degli articoli più letti e che trovate qui), forse non avete ancora scoperto abbastanza della Dordogne e del Périgord.
La Buenos Aires più tipica: San Telmo e La Boca
Buenos Aires è una città infinita, solo ad attraversare un quartiere in automobile sembra di aver fatto un viaggio, macinando davvero tanta strada. E’ una metropoli straordinaria, con quell’atmosfera europea che a volte ti fa scordare di essere in Sudamerica e pensi di trovarti a Madrid, o a Parigi. Tra i porteños (gli abitanti di Baires, mentre quelli della provincia sono i bonaerenses), troverete sempre chi – scoprendo che siete italiani – vi dirà che ha o aveva un parente da qualche parte, che so, vicino a Prato, in Veneto, in provincia di Torino o che arriva da Frosinone. E che gli piacerebbe tanto poter vedere l’Italia una volta, o tornarci ancora.
- Se state organizzando un viaggio a Buenos Aires…
Arrivando a Buenos Aires, in base ai giorni che avete a disposizione (una settimana è il minimo per poter vedere qualcosa e magari per fare anche una gita in giornata in Uruguay o nella campagna a mangiare asado, per esempio a San Antonio De Areco, o, ancora, al delta del Tigre), fate qualche programma, certo, ma lasciatevi coinvolgere dalla frenesia dei suoi abitanti, nel contempo scontrosi e tanto cordiali. Mischiatevi a questi fratelli dell’altra parte del mondo, che parlano uno spagnolo così diverso da quello al quale siamo abituati, ma così affascinate, come quando pronunciano la doppia L come se fosse una J.
Più che un elenco di luoghi da vedere, queste sono due suggestioni, alle quali dovrete di certo aggiungere il Cimitero della Recoleta, il quartiere di Palermo (dove noi abbiamo scelto di dormire) e tanti altri punti di interesse in base ai vostri gusti, ma qui, a San Telmo e a La Boca dove si trovano il famoso Caminito e la Bombonera, non potete non andare. Perché si respira la vera atmosfera di Buenos Aires, quell’aria che arriva dall’Europa e quel profumo latinoamericano che, mischiati insieme, sono davvero indimenticabili.
La città blu del Marocco: Chefchaouen
Non è un set cinematografico ed esiste davvero. E’ la città blu del Marocco, Chefchaouen. Incorniciata dalle vette del Rif, è una delle città più belle del Nord Africa e – anche se il turismo ha preso piede negli ultimi anni – va detto che a Chefchaouen non si arriva rapidamente, per cui è ancora oggi esclusa dai tour più classici. Insomma, è il momento giusto per godere di questa città tutta dipinta delle svariate tonalità di azzurro. Vicoli, scale, porte, finestre: tutto è blu, turchese, acquamarina. Siete amanti delle foto scattate alle porte, magari quelle un po’ scrostate, intagliate e dalle grandi serrature che fanno tanto atmosfera? E’ tempo di organizzarvi per un viaggio, anche una breve vacanza di tre giorni, a Chefchaouen.
Come visitare Varanasi e il fiume Gange, i luoghi più sacri dell’India (reportage)
Se cercate l’Eden, almeno come lo intendiamo noi, allora non lo troverete a Varanasi. Un viaggio in India, e ancor più in una delle più antiche città del mondo, Benares, Banaras, Kashi o come la si desideri chiamare, è un’esperienza di vita. Le vostre scarpe devono essere chiuse e robuste e il vostro cuore aperto, ma anch’esso robusto, perché lo metterete di certo a dura prova nel labirinto di strade di Varanasi e sulle rive del fiume Gange, Ganga Maa, dea vivente, il luogo più sacro per gli induisti. Eppure forse quello che noi riusciamo a vedere almeno all’inizio è solo un forno crematorio a cielo aperto.
Il weekend perfetto: tre giorni nelle Fiandre tra Bruges, Gand e Ostenda
Che tu le veda in una giornata di sole e cielo azzurro, avvolte dalla nebbia umida che sale dai canali o sotto la pioggia, le province fiamminghe hanno sempre un fascino di casa di bambola per cui ti sembrerà di aver messo piede in una di quelle cartoline vintage scovate nel baule di un mercatino delle pulci. Le Fiandre si trovano in Belgio e si estendono dalla costa del Mare del Nord, puntando verso est in direzione di Bruxelles e di Anversa. Nei nostri tre giorni – con sole, nebbia e pioggia – dopo essere arrivati in aeroporto a Bruxelles ci siamo sempre spostati in treno, facendo base a Bruges, ma visitando anche Gand e Ostenda, città portuale del Mare del Nord, dove le spiagge sono lunghissime e bianche e sembra che da lì si possa quasi scorgere l’Inghilterra.
Tra Germania e Svizzera: il Bodensee in #4idee (n.18)
Il fiume Reno a un certo punto, all’altezza della città di Costanza, in Germania, ma davvero a due passi dalla Svizzera e a breve distanza dall’Austria, è come se si allargasse per accogliere più acqua e ci regala il Lago di Costanza o Bodensee. Oggi è un lago limpidissimo e regala un clima mite a tutte le cittadine che lambisce. Ma ha anche tre isole: Mainau, Reichenau e Lindau. Noi siamo andati a visitare Mainau, detta anche l’isola dei fiori. Le #4idee sulla regione del Bodensee includono anche lo straordinario Zeppelin Museum di Friedrichshafen, Meersburg e il suo castello medievale e San Gallo, in Svizzera, con l’antica biblioteca cui pare si sia ispirato il mio concittadino Umberto Eco per il Nome della Rosa.
Australia: in giro per Melbourne (che cosa vedere nella città boho)
Ci sono città che stai per vedere per la prima volta in cui sai già – prima di partire o mentre sei sull’aereo che ti porterà a destinazione – quale sarà il luogo che visiterai prima di tutti gli altri. Perché dev’essere così. Quello catalizzatore di tutto. Quello sulla copertina della guida di viaggio. A Roma il Colosseo, a Parigi la Tour Eiffel, a New York l’Empire State Building. Insomma, per tutto il resto c’è tempo, ma sistemate le valigie in hotel, si parte subito per scattare la foto iconica di tutto il viaggio. E poi ci sono le città come Melbourne, in Australia.
A Melbourne non c’è un luogo da cui iniziare, non c’è qualcosa da non perdere a ogni costo. Melbourne va vissuta lungo le sue strade e i suoi quartieri, così diversi gli uni dagli altri. Noi siamo stati nella seconda metà d’agosto, faceva freddo, è l’inverno australe, ma già si vedevano i primi segnali della primavera. Una città tanto lontana dal nostro quotidiano e così facile e simile, da visitare lasciandosi trasportare, senza fare le corse, senza una tabella di marcia. Vorrei che i miei viaggi fossero sempre più così, vissuti per osmosi, non depennando che cosa si è già visto e che cosa manca.