È l’estate che ricorderemo per le distese di lavanda e i girasoli più alti di noi. Già, perché se la coltivazione della lavanda negli ultimi anni ha preso piede in diverse zone d’Italia, quella del girasole che appartiene da tempo al nostro Paese non si può ammirare ogni anno. Il girasole dev’essere coltivato a rotazione nei campi perché ha bisogno di molto nutrimento e seminato sempre nella stessa zona rischierebbe di impoverire il terreno. Ecco perché la caccia ai campi di girasole ogni estate ricomincia da zero ed è un vero e proprio passaparola, quello per trovare per tempo i fiori nel pieno della loro bellezza. Ora però bisogna correre per non perdere la lavanda: quando le api avranno finito di poggiarsi sui fiori, sarà ora di tagliarla e di solito nel Monferrato, in Piemonte, questo avviene tra la fine del mese di luglio e i primi giorni di agosto. Ma sul ciclo della natura – e delle api in particolare – non si comanda. Da scoprire di certo è La Lavanda di Lu, di Sergio Amadori, in un campo in collina nel Comune di Quargnento, tra Lu e Cuccaro Monferrato.
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Lavanda in fiore nel Lazio: nella Tuscia la Provenza d’Italia
Quest’anno ci è scivolata tra le dita delle mani la fioritura dei ciliegi e quella dei tulipani. Niente hanami. Nessuna passeggiata nei campi con la brezza primaverile. E anche le magnolie uovo di Pasqua, quelle rosa o bianche che ricordano le uova per la loro forma e che colorano le nostre città tra marzo e aprile, e così per i glicini prima e le peonie poi. E come all’improvviso, a fine confinamento, abbiamo messo il naso fuori da casa e abbiamo trovato i prati con la lavanda in fiore, con quel profumo caratteristico che ricorda gli armadi delle nostre nonne. Il lockdown ci ha portato via la primavera – e purtroppo non solo quella – e stiamo facendo i conti con una nuova normalità, come ho scritto qui. Intanto perlustriamo l’Italia in cerca di natura, di relax e soprattutto di spazio. I campi di lavanda per tutto il mese di giugno e parte di quello di luglio sono una delle bellezze di questo momento. E in alcune regioni del nostro Paese da qualche anno s’intravede una Provenza d’Italia. Dal Piemonte alla Liguria fino al Lazio ed è qui che ci siamo soffermati, nella Tuscia, la zona chiamata anche Maremma laziale, tra Viterbo e Tuscania. Per riempirci gli occhi di viola e di blu. E provare ad alleggerire il cuore.
Le case colorate di Milano e Roma: il Quartiere Arcobaleno e la Piccola Londra
Un lo chiamano il Quartiere Arcobaleno o la Burano di Milano, l’altra la Piccola Londra di Roma. Ma davvero? Beh, forse non vedo proprio queste similitudini, ma di certo queste strade private, nelle due grandi città italiane, per i colori delle loro case e l’architettura ricordano, se non l’isola veneziana e gli scorci tipici londinesi, qualche borgo ligure.
Inghilterra: quell’aria vintage di Brighton e la torre panoramica più alta del mondo
Il mio primo ricordo di Brighton risale a molto tempo fa: avevo appena finito la quarta Ginnasio e la mia amica del cuore (di quelle con cui ci si giura amicizia eterna e poi le cose vanno diversamente) mi disse che sarebbe partita per una vacanza studio in Inghilterra, a Brighton, per due settimane. Quindici giorni lunghissimi in cui ci siamo scritte lettere con carta e penna da mare a mare: lei da quello freddo sulla Manica, io da quello mediterraneo della Liguria. Ricordo ancora oggi a memoria l’indirizzo a cui le scrivevo: Crescent Road e da qualche parte su un bigliettino so di aver conservato il numero di telefono di quella famiglia che l’ospitava e a cui telefonavo ogni tre giorni. Oggi due settimane scorrono via nello stesso tempo in cui un alito di vento porta via le prime foglie secche cadute dagli alberi, allora erano un’eternità. E ricordo il suo amore di quell’estate. Che poi non è stato solo di quell’estate.
Sì, perché Brighton con quella sua aria un po’ kitsch e un po’ vintage nello stesso tempo, in cui puoi ancora imbatterti in una signora che passeggia sul lungomare troppo ventoso con una lunga gonna vittoriana e c’è qualcuno che a ogni ora del giorno esce un troppo sbronzo da un pub, è sempre stata scenario delle storie d’amore estive. E non solo: perché per i londinesi è da sempre località ideale per una scappatella del fine settimana, spesso con l’amante, usando come scusa quella di qualche convention di lavoro. E Brighton è a solo un’ora di treno da Londra. Ecco che cosa vedere.
Ponti di primavera, dove andare in Italia in #4idee (n.4)
Con Pasqua (il 20 aprile), Lunedì dell’Angelo (21 aprile), il 25 aprile che è venerdì e il 1° maggio che cade di giovedì, quest’anno si ha l’occasione di approfittare di un ponte di primavera per prendersi una pausa prima delle vacanze estive, ancora lontane.
La fuga dalla città può essere anche a breve distanza, per staccare un paio di giorni. Oppure in qualche parte dell’Italia che ancora non si ha avuto l’opportunità di visitare. Certo, bisogna avere la pazienza di consultare le offerte last minute e di cercare dei voli che non siano saliti troppo di prezzo (io di solito per avere uno sguardo globale sulle compagnie aeree utilizzo Volagratis). Facciamo in #4idee un rapido giro dalla Liguria, passando per il Lazio e la Campania, fino in Sicilia.
Il 2013 di Valigia a due piazze, un viaggio lungo un anno
Questo non è proprio il primo post dell’anno, in quello sul Messico c’era un trucco: preimpostato prima della partenza per il Marocco (di cui avete già visto qualche scatto sul mio profilo Instagram @laeli e sulla pagina Facebook di Valigia a due piazze), l’ho poi pubblicato accordandomi con i colleghi de IlGiornale.it, che, come sapete, dallo scorso novembre ci ospita sul suo server.
E quindi eccoci con l’effettivo primo articolo 2014, con cui entriamo nel nostro secondo anno di vita (il compleanno del blog sarà il 3 marzo, annotatelo!). Ripercorriamo con voi i post 2013, con una foto a viaggio, scelta perché più significativa o sull’onda dell’emozione che mi risveglia.
Vi rammento che i viaggi che abbiamo realizzato nel 2013 non corrispondono ai post che man mano avete letto l’anno passato. Quelli li penso, li preparo e poi li scrivo – dopo avere lungamente riordinato gli scatti di Francesco (e qualcuno mio, soprattutto quelli con lo smartphone) – a seconda di ciò di cui ho voglia di raccontarvi. A volte è un’urgenza, a volte mi rendo conto che può essere il periodo giusto per farvi venire voglia di raggiungere una precisa destinazione, altre volte ancora capita che mi venga in mente un episodio che desidero condividere con parole e immagini con voi. E poi sapete che devo fare decantare un viaggio, dopo essere tornati a casa e aver disfatto la valigia a due piazze. Diciamo che l’ordine cronologico mi piace in ogni particolare della mia vita, ma resta fuori da questo blog, che cresce, con amore, in ordine sparso.
30 paesaggi sul mare da sognare (e visitare)
Fin da bambina ho sempre pensato che puoi passare ore e giornate intere a fissare il mare perché non è mai uguale a se stesso. Che si infranga contro alte scogliere o che scivoli come una carezza sulla sabbia scaldata dal sole. Ha forme in continuo cambiamento, se c’è vento, se viene solcato da un’imbarcazione, se un bimbo, sul bagnasciuga, schizza la sorellina incrinando quella distesa di velluto. E ha decine di sfumature che si susseguono l’un l’altra a seconda dell’ora del giorno, della stagione, delle condizioni del cielo. E’ un grande specchio in cui perdersi. A volte è un limpido abbraccio immobile in cui potersi bagnare, spingendosi un po’ più in là, lontano dalla riva. Altre volte si infuria e si gonfia, riversandosi sugli scogli con rabbia. Il mare ha un rumore, ha un odore, ha un colore e ha un sapore. Ed è sempre diverso. Questi sono alcuni dei luoghi di mare che portiamo nel cuore. Sono fotografie impresse prima di tutto nei nostri ricordi. Sono tra le spiagge più belle del mondo. E le condividiamo con voi.
1. Indonesia – La spiaggia di Seminiak, Bali
“Marsiglia non è una città per turisti”
Nel nostro viaggio di Provenza – che ci ha poi portati fino a Carcassonne – Marsiglia in un primo momento non era prevista. Anzi, credo che sia stato così fino all’ultimo. Intanto non ci saremmo fermati a dormire e l’eventuale tappa non aveva bisogno di una sistemazione per la notte.
Io ero reduce dalla trilogia marsigliese di Jean-Claude Izzo – Casino totale, Chourmo e Solea – e ho insistito molto con Francesco per dare almeno un’occhiata a questa città del sud della Francia. Multiculturale, energica e con tanto da spartire con il bacino del Mediterraneo. Mio marito avrebbe preferito saltarla, per trascorrere una giornata in crociera tra le Calanques (escursioni in battello di tre o cinque ore con partenza dal Vieux Port fino a Cassis e ritorno, con il passaggio in sei o dodici calanques, oppure mini crociere serali con cena romantica a bordo), ma anche lui, passeggiando per le strade assolate e quasi deserte di una Marsiglia d’agosto, ne è rimasto affascinato.
Cinque Terre, la Via dell’Amore
La Via dell’Amore non è mai stata molto fortunata. Creata intorno al 1920 per poter costruire il tratto ferroviario (quasi tutto in galleria) La Spezia-Genova, è poi piaciuta così tanto ai liguri e ai turisti che, dopo averla ampliata, è diventata la famosa passeggiata a picco sul mare che collega Riomaggiore e Manarola, due delle Cinque Terre. Però, nella sua breve vita, è rimasta chiusa troppo a lungo. Ogni volta una spiegazione: costi alti, va messa in sicurezza, le priorità del luogo sono altre, le pareti franano. Ed è vero e tutti siamo a conoscenza dell’incidente del settembre del 2012.
Questa bonifica della strada va fatta. Non si può lasciare chiusa la Via dell’Amore, uno dei panorami più belli d’Italia. Non si può lasciare in disparte una zona incantevole della Liguria, che ha sempre richiamato turisti da tutto il mondo.
Ora, se non conoscete questa parte di mare d’Italia, vi mostriamo noi qualche scatto e trarrete voi le conclusioni.
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