Nel nostro viaggio di Provenza – che ci ha poi portati fino a Carcassonne – Marsiglia in un primo momento non era prevista. Anzi, credo che sia stato così fino all’ultimo. Intanto non ci saremmo fermati a dormire e l’eventuale tappa non aveva bisogno di una sistemazione per la notte.
Io ero reduce dalla trilogia marsigliese di Jean-Claude Izzo – Casino totale, Chourmo e Solea – e ho insistito molto con Francesco per dare almeno un’occhiata a questa città del sud della Francia. Multiculturale, energica e con tanto da spartire con il bacino del Mediterraneo. Mio marito avrebbe preferito saltarla, per trascorrere una giornata in crociera tra le Calanques (escursioni in battello di tre o cinque ore con partenza dal Vieux Port fino a Cassis e ritorno, con il passaggio in sei o dodici calanques, oppure mini crociere serali con cena romantica a bordo), ma anche lui, passeggiando per le strade assolate e quasi deserte di una Marsiglia d’agosto, ne è rimasto affascinato.
Arrivando in macchina dall’Italia – dalla Liguria – Marsiglia si trova dopo la Costa Azzurra e prima della Camargue. Per un fine settimana o una breve vacanza, ci si può organizzare per visitare la città, facendo base nella provenzale Aix-en-Provence, arrivando fino a Saintes-Maries-de-la-Mer, nel cuore della Camargue. Oppure, concedersi un po’ di relax con dei tuffi nel mare blu delle Calanques, restando a dormire a Cassis.
Noi siamo arrivati in città dopo un viaggio di quasi tre ore da Carcassone e saremmo rimasti poi alcuni giorni ad Aix, con cui è stato amore. Il tempo a disposizione, quindi, era giusto quello per un pranzo veloce, uno sguardo al Panier, il quartiere storico che sale dal Vecchio Porto e proprio per questo motivo è conosciuto anche come il Montmartre di Marsiglia, e una passeggiata tra negozi dai muri color pastello che espongono saponi all’olio d’oliva e biscotti aromatizzati ai fiori d’arancio in grandi cesti di vimini e in scatole di latta.
Se conoscete Izzo, vi sarete riempiti la testa, pagine su pagine, di Panier, Canébier – la lunga strada che, partendo dal porto, attraversa la città -, l’Estaque e poi di Les Goudes, il sobborgo di Marsiglia in cui viveva Fabio Montale, protagonista della trilogia marsigliese.
“Abitavo fuori Marsiglia. Les Goudes. Il penultimo porticciolo prima delle calanche. Si costeggia la Corniche, fino alla spiaggia del Roucas Blanc, poi si continua seguendo il mare. La Vieille-Chapelle. La Pointe-Rouge. La Campagne Pastrée. La Grotte-Roland. Tutti quartieri che sembrano villaggi. Poi la Mandrague de Montredon. Marsiglia si ferma lì. Apparentemente. Una piccola strada tortuosa, stagliata nella pietra bianca, domina il mare. In cima, a ridosso di aride colline, il porto di Les Goudes. La strada finisce un chilometro più avanti. A Callelongue. Dietro, le calanche di Sormiou, Morgiou, Sugitton. En-Vau. Vere meraviglie. Non ne esistono altre su tutta la costa. Le si può raggiungere solo a piedi. O in barca. È questa la fortuna. Oltre, molto oltre, c’è il porto di Cassis. E i turisti”, così scrive Jean-Claude Izzo in Casino Totale.
Torniamo a Marsiglia. Che cosa vedere in poche ore? Fate una passeggiata per il Vieux Port e al suo mercato del pesce fresco (anche al pomeriggio rientrano le barche) e una sosta per degustare la bouillabaisse. Una volta questo era il porto commerciale, ma ormai è a destinazione turistica. Le attività marittime sono state trasferite al Gran porto marittimo di Marsiglia. A dominare il Vecchio Porto è la basilica di Notre-Dame-de-la-Garde con la sua statua d’oro della Madonna con il bambino, che sorge sulla collina più alta della città. Se volete vedere Marsiglia dall’alto, accomodatevi su un trenino turistico elettrico che parte proprio dal porto. Il percorso che è effettua è circolare e vi riporterà nel punto da cui siete partiti. Qui qualche informazione.
Salite, poi, verso il Panier con le case dalle facciate variopinte. Rifugio di marinai di passaggio e di immigrati, è rimasto un quartiere popolare. Arrivate fino a place de Lenche, l’antica agorà greca, da cui un tempo si potevano osservare le attività del porto.
Per avere uno sguardo poco turistico – e lo dice proprio il titolo del post, una delle frasi celebri di Izzo – portate con voi i romanzi dello scrittore di origini italiane da parte di padre. Vi saranno molto utili se utilizzate come guide, seguendole passo passo. Ad esempio, il Café du Port citato in Solea esiste davvero: si trova a Pointe-Rouge. E così anche il Bar des Maraichers, in rue Curiol 101 e il Bar la Samaritaine al Quai Port, 2. E la terrazza del Bar des Minimes, lungo chemin Saint-Antoine.
Situata in mare a 3 km e mezzo dal Vieux Port, si trova l’Ile d’If, che rimanda immediatamente a Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas. Quando soffia il mistral o la giornata è limpida, l’isola si vede, insieme alle Iles du Frioul, dal litorale e dal villaggio di Les Goudes. Potete raggiungere le isole con le navi che salpano dalla Gare Maritime des Navettes Frioul et If in quai des Belges. Ci sono più partenze al giorno, circa una all’ora. Per i biglietti, guardate qui. Spenderete, a seconda del tragitto, tra i 10 e i 15 euro a persona.
A Les Goudes divertitevi a cercare la casa in cui Izzo ha immaginato vivesse Montale. O forse non l’ha immaginato, perché è credibile che in quella casa ci abbia davvero vissuto lo scrittore, mancato prematuramente nel 2000.
Poi, se siete in macchina, spostatevi verso la zona delle Calanques, una striscia di costa frastagliata e lunga una ventina di chilometri. Ogni insenatura è un gioiello di mare turchese. Come ho scritto all’inizio, non sono accessibili in auto data la loro conformazione, ma potete visitarle in barca, partendo da Marsiglia o da Cassis. Ci sono anche numerosi percorsi naturalistici per raggiungere alcune calanques a piedi. L’intero tragitto è impegnativo perché si tratta di 28 chilometri e sulla Lonely Planet si parla di 11 o 12 ore. Il sentiero litoraneo è il GR98 e parte dal quartiere periferico di Marsiglia La Madrague fino a Callelongue su Cap Croisette, poi fino a Cassis. La più grande delle calanque è Sormiou, dove potete anche fermarvi a cena a fine giornata. Non lontana c’è Morgiou, con un porticciolo. Anche qui, ampia scelta di ristoranti. Le pareti a strapiombo tutt’intorno possono interessare gli appassionati rocciatori.
Noi abbiamo deciso di percorrere la Route des Crétes, la strada delle creste. E’ così in pendenza che, in alcuni momenti, vi girerà la testa e vi sembrerà quasi di procedere sottosopra. Il panorama è incredibile. Per imboccarla (non ci sono molte indicazioni), cartina o navigatore alla mano, imboccate la D141. Si snoda per 16 chilometri di scogliera tra Cassis e La Ciotat. Vi mostriamo qualche foto. E non dimenticatevi che se c’è vento forte, la strada viene chiusa.
Torneremo a scrivere di una omonima Route des Crétes per le Gorges du Verdon.
Avete percorso anche voi qualche strada a strapiombo sul mare in Francia? Presto vi racconteremo della Grande Corniche in Costa Azzurra, che offre altri panorami da togliere il fiato. Intanto, buona lettura con Izzo.
Monica says
Ciao, sono Monica. Sarò in Provenza all’inizio del prossimo mese. Girovagando sul web ho trovato questa guida online di Marsiglia http://www.france-voyage.com/francia-guida/marsiglia-116.htm, mi chiedevo se fosse abbastanza esaustiva. Grazie.
valigiaaduepiazze says
Ciao Monica, secondo me non è molto chiara, si può trovare di meglio. Posso darti una mano con qualche indicazione utile, se lo desideri.
Di sicuro, con l’automobile o in treno (una trentina di chilometri), puoi andare ad Aix-en-Provence. Ne parleremo presto sul blog ed è uno dei villaggi di Francia che più ci è rimasto nel cuore.
ernida says
Ciao. Potresti darci qualche info su cosa vedere partendo dal porto. ..in poche ore? Grazie. Ernesta.dauria@libero.it
valigiaaduepiazze says
Ciao Ernesta, vicino al porto – se arrivi in auto – ci sono dei comodi parcheggi a pagamento. Se invece arrivi in nave e ti fermi solo il tempo di uno sbarco, sei a posto perché puoi seguire il mio post e fare quattro passi nelle vie limitrofe e verso il Panier. E’ tutto molto vicino e molto semplice.
Se hai bisogno, fai un fischio!
Stefano Campi says
Scusate io sono Stefano da Mantova ma non capisco perché da Mantova a Marsiglia nonostante 477 km il navigatore mi indica 11 barra 12 ore di viaggio, non ne basterebbero cinque o sei ore???
valigiaaduepiazze says
Stefano, ciao. Credo infatti che tu abbia impostato qualcosa di sbagliato sul navigatore. Sono poco più di 600 km (non 477) e ci vogliono circa 7 ore o poco più, in base al traffico. Se si passa da Milano, il tempo aumenta di un’ora.