Come farfalle, le foglie d’autunno volteggiano intorno ai rami degli alberi, illuminate dai raggi del sole. Quest’anno l’autunno si trascina lento, come se avesse trattenuto dentro di sé gli ultimi scampoli di un’estate arrivata troppo tardi. Anche le foglie degli alberi, seguendo questo rallentamento, hanno conservato più a lungo le sfumature estive, gli ultimi verdi, solo un po’ cotti dal sole e ammorbiditi dall’alto livello di umidità. L’esplosione di colori dal giallo oro, passando per il marrone aranciato fino al rosso fuoco è ancora visibile in questi primi giorni di dicembre. Gli amanti del foliage d’autunno anche in Italia possono andare alla ricerca di questo fenomeno che non dà mai una data precisa, ma va seguito con attenzione per trovarlo nel suo momento migliore. Nel Lazio, in provincia di Roma e a pochi chilometri dal Lago di Bracciano c’è un Parco Botanico che, al di là di un alto muro, come un giardino segreto, ospita alcuni alberi provenienti da tutto il mondo che in questo periodo sono ancora in pieno fall foliage. E’ San Liberato.
Svizzera: Lucerna da fiaba in #4idee (n.11)
La città vecchia di Lucerna è una piccola fiaba. Si fa lambire dalle acque del Lago dei Quattro Cantoni che addolcisce il suo clima e, alle spalle e di fronte, al di là dello specchio d’acqua, è circondata dai monti. Una posizione che già da sola offre un panorama meraviglioso nelle giornate terse. A questo si aggiunge una città le cui case storiche sono decorate con affreschi conservati con grande cura. Ce ne siamo (facilmente) innamorati. Forse anche perché siamo capitati in una giornata di sole splendente, a fine ottobre, con le foglie che già viravano all’arancio e al giallo. Con il profumo di caldarroste nell’aria, ma poi era sufficiente un plaid sulle gambe per poter godere dell’aria ancora tiepida d’autunno. Vi raccontiamo Lucerna in #4idee.
Svizzera: Berna in #4idee (n.10)
Prima di scendere in città, Berna va ammirata dall’alto. Solo così si intuisce la forma che assume la parte più vecchia della capitale svizzera, abbracciata dall’ansa del fiume Aar. Un lungo serpente che scorre intorno al centro di Berna e, con le sue spire, la stringe. E’ sufficiente un giorno, per visitarla e, dal nord Italia è facilmente raggiungibile in poco più di tre ore di macchina. Basta ricordarsi di acquistare la vignetta da esporre sul vetro della propria vettura. Si compra all’ACI o alla frontiera: costa 33 euro, dura quattordici mesi (l’anno solare, più dicembre dell’anno precedente e gennaio di quello successivo) e permette di circolare su tutte le strade della Svizzera. Inoltre, in questo periodo prenatalizio, la città ogni pomeriggio (alle 19.00 e alle 20.30) come ormai da tradizione mette in scena Rendez-vous Bundesplatz, uno spettacolo di luci e suoni nella Piazza federale. Noi vi portiamo in questa città in #4idee.
Visitare Copenaghen in tre giorni
Copenaghen. Il pittoresco canale di Nyhavn sul quale si affacciano le casette color pastello, la statua della Sirenetta, i migliori ristoranti del mondo e la cucina tipica, come quella a base di smørrebrød, biciclette e cargo bike (quelle con il trasportino coperto su ruote attaccato davanti per riparare i bambini e di cui in città se ne contano 35mila), gli edifici progettati dagli archistar, tra cui la Opera House, i negozi di design e la città indipendente di Christiania, le tre F – fashion, food and forniture, insomma. Qui, c’è davvero di tutto e per tutti. La capitale danese, inoltre, si è aggiudicata il titolo – istituito nel 2010 dalla Commissione europea – di città più verde d’Europa, European Green Capital 2014, poiché è stata considerata un esempio di sviluppo sostenibile. Noi siamo volati a Copenaghen da Milano un’alba di fine ottobre, nei giorni di Halloween, e siamo rimasti tre giorni. Così compatta e raccolta è facile da girare a piedi e da vivere sin dal primo contatto.
Val Varaita in #4idee, tra Saluzzo e il Monviso (n.8)
Della pioggia te ne freghi, perché a Saluzzo puoi passeggiare sotto i portici. Poi apri l’ombrello e sali sulla collina, fino alla parte vecchia della città. Perché è tutto un salire e scendere, lungo la valle, per cambiare prospettiva. Abbiamo camminato in mezzo alle nuvole e le abbiamo respirate, umide e gonfie d’acqua, al Colle dell’Agnello, a 2744 metri, là dove dall’Italia si va in Francia e lo sguardo spazia, al cospetto del Monviso – il Re di Pietra – sul Queyras. Nuvole che corrono veloci, si sfaldano e inghiottiscono la vetta di una montagna. I paesi con le case dai tetti in ardesia emergono a fatica dalla nebbia e, sebbene sia estate, viene subito il desiderio di sentire profumo di leccornia cotta nel forno a legna. Le #4idee di Valigia a due piazze raccontano della Valle Varaita, in provincia di Cuneo, ai piedi delle Alpi Cozie.
Monferrato, un tramonto al Bar Chiuso (quando piove)
Il Monferrato è la mia terra. Mi riconosco nei suoi colori, così differenti da stagione a stagione: le spighe di grano e i girasoli, i fiordalisi e i papaveri ai bordi delle strade in estate, i grappoli d’uva con gli acini ormai turgidi e pronti per essere raccolti nel primo autunno, poi arriva la nebbia, nasconde il sole, si fa densa, corposa e rende tutto grigio prima che arrivi la neve e il paesaggio diventi bianco. La primavera è lenta ad arrivare. E’ una stagione che nel Monferrato arriva e se ne va in fretta. Non dura mai tre mesi. Da quando vivo a Roma la primavera copre la maggior parte dell’anno, ho scoperto una stagione nuova. Invece nel Monferrato stenta ad arrivare, si fa desiderare. Le piogge e l’artiglio dell’inverno le agguantano la coda e rallentano il suo arrivo. Mi riconosco negli odori del Monferrato. E tornare ogni volta è davvero sentirsi a casa. E’ una sensazione che ha del primordiale.
Almeno una volta, ogni estate, con gli amici ci incontriamo a Moleto, al Bar Chiuso (quando piove). Il tramonto è l’orario migliore. La sua magia si interrompe con le tenebre. Non c’è più il panorama che spazia sulle colline, i vigneti e i paesi di cui spicca sempre l’alto campanile della chiesa. E arrivano le zanzare. Quindi si scappa e le chiacchiere proseguono nella tappa successiva. Eppure per quelle due ore a cavallo del tramonto, è un posto incredibile e che infonde serenità.
Viaggio in Provenza (fai da te)
Il Sud della Francia è stato protagonista di un nostro viaggio on the road per venti giorni. Partiti dal Piemonte in macchina, ci siamo allungati fino quasi al confine con la Spagna. Mentre organizzavamo la vacanza d’agosto, abbiamo guardato il film Un’ottima annata, con Russell Crowe e Marion Cotillard, e io ho letto i libri da cui era stato tratto, Un anno in Provenza e Provenza dalla A alla Z, di Peter Mayle. E poi ci siamo affacciati sui canyon più alti d’Europa, siamo andati alla ricerca dell’ultima lavanda in fiore, abbiamo visto le stelle più brillanti nel cielo di Arles, passeggiato per le eleganti vie di Aix-en-Provence, conosciuto la Marsiglia di Jean-Claude Izzo e del suo Fabio Montale, degustato formaggi, oli e vini francesi. Ci siamo immersi nella natura selvaggia della Camargue, siamo passati di castello in castello da Tarascona a Carcassonne, di abbazia in abbazia da Senanque a Thoronet. E in questo post vi raccontiamo nel dettaglio le tappe, come abbiamo fatto già con l’Irlanda (che resta uno degli articoli più letti di Valigia a due piazze), cosicché anche voi possiate costruire il vostro tour di Provenza.
Stoccolma in tre giorni
Il mio primo contatto con Stoccolma è stato tramite Lisbeth Salander, la protagonista della trilogia di Stieg Larsson, Millennium. Ormai una manciata di anni fa, ho divorato Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta. Da lì, l’urgenza di partire per Stoccolma e assaggiare almeno in parte le atmosfere un po’ dark di questa città costruita su 14 isole tra il Baltico e il Lago Mälaren. Stoccolma è una città che, nonostante l’estensione, si può visitare in due o in tre giorni.
Come organizzare un viaggio fai da te – parte II
Questa è la seconda parte dei consigli per organizzare una vacanza intelligente fai da te in giro per il mondo. Vi consiglio di leggere la prima parte in cui vi raccontiamo di itinerari, voli e spostamenti. L’ABC del viaggiatore che prepara da sé una vacanza on the road è questo: prima itinerario, poi volo, poi alberghi. Le tappe vanno stabilite sempre prima di ogni altra cosa, perché sono loro a dare le dimensioni e il ritmo a tutto il viaggio.
Ponti di primavera, dove andare in Italia in #4idee (n.4)
Con Pasqua (il 20 aprile), Lunedì dell’Angelo (21 aprile), il 25 aprile che è venerdì e il 1° maggio che cade di giovedì, quest’anno si ha l’occasione di approfittare di un ponte di primavera per prendersi una pausa prima delle vacanze estive, ancora lontane.
La fuga dalla città può essere anche a breve distanza, per staccare un paio di giorni. Oppure in qualche parte dell’Italia che ancora non si ha avuto l’opportunità di visitare. Certo, bisogna avere la pazienza di consultare le offerte last minute e di cercare dei voli che non siano saliti troppo di prezzo (io di solito per avere uno sguardo globale sulle compagnie aeree utilizzo Volagratis). Facciamo in #4idee un rapido giro dalla Liguria, passando per il Lazio e la Campania, fino in Sicilia.