Uscire dall’albergo e non trovarsi i turisti che ti calpestano i piedi. Percorrere le strade controcorrente. Scegliere le mete che gli altri non conoscono o che pensano che non siano sufficientemente iconiche. Ma Venezia è magica in ogni angolo. Per cui, se proprio non è la prima volta che la si visita, si può evitare di soggiornare e di muoversi nelle zone in cui l’assembramento è inevitabile, gustandosi così di più la città. In particolare ora che ancora non è presa d’assalto da chi proviene dall’estero e sembra incredibile guadagnarsi senza troppa fatica un posto sul vaporetto linea 1, quello che naviga lungo il Canal Grande e che, già da solo, regala uno sguardo su questa città che è un unico nel mondo (anche se ogni borgo o villaggio che abbia due canali è subito soprannominato la Venezia d’Oriente o quella del Nord, no, Venezia è solo questa ed è senza eguali). Proviamo a dare un’occhiata, allora, a qualcosa di turistico ma nuovo e che vale la pena visitare o di qualche posto meno conosciuto.
Ogni volta che si torna nella Laguna cerchiamo di organizzare un itinerario che sia diverso dai viaggi precedenti, anche se poi anche noi abbiamo i luoghi del cuore, come il ghetto ebraico a Cannaregio. Però, per esempio, avendo fatto un bel giro nella zona dell’Arsenale, sotto un sole cocente, l’ultima volta, abbiamo preferito curare nei dettagli Dorsoduro, che è conosciuto anche come il quartiere universitario della città ed è un sestiere molto tipico in cui si trovano i veneziani autoctoni. Di sera potrete godere del silenzio delle sue strade e di alcuni ristoranti alla mano frequentati solo da chi vive qui. Inoltre, è la zona delle Zattere, con un panorama che allarga sulla Giudecca, e Dorsoduro si spinge fino alla Salute e alla Punta della Dogana di fronte – da una parte – a San Marco e – dall’altra – a San Giorgio.
Proseguendo nella lettura, non mancheranno chicche di ristoranti un po’ in tutta Venezia perché poi si gira sempre e avere qualche indicazione che sia utile per non prendere fregature (come ho fatto per Roma) è sempre importante e fa già da solo un pezzo di vacanza.
Da questa ultima volta a Venezia (la prima è stata nel 1992 con mia mamma, per una Regata Storica, tra fine agosto e l’inizio di settembre, poi varie altre volte, da una già scolastica al Liceo Classico al Festival del Cinema durante gli anni dell’Università quando studiavo Storia e Critica del Cinema e poi con amici e con Francesco, da cui sono passati quattro anni in un soffio, anche a causa della pandemia che ci ha strappato via un anno e mezzo di vita) mi porto a casa due ricordi legati all’olfatto: l’odore della Laguna, dell’acqua salata, che non sentivo da oltre un anno, e l’intenso profumo dei gelsomini che in questo periodo sono esplosi nelle calli. Il mio cervello li ha immagazzinati così, questi due ricordi, e sono ormai sicura che sono rimasti così impressi che d’ora in poi nel rivedere le foto di Venezia o nel ripensarla subito scatteranno a pizzicare le narici il salmastro della Laguna e il dolciastro e inebriante del rincospermum.
So che a leggere questi articoli si vuole sempre arrivare al sodo, per cui cercherò di essere il più didascalica possibile affinché troviate le informazioni che vi sono più utili per l’organizzazione del vostro fine settimana a Venezia, ma anche un giorno di passaggio, due o tre giorni a Venezia, in base a ciò che riuscite a prendere dai vostri impegni.
Il periodo migliore per visitare Venezia è la primavera, già ora è molto calda, ma se non soffrite in modo eccessivo il caldo, approfittate del fatto che ci sono ancora pochi turisti stranieri in città. Per quanto l’autunno sia la mia stagione preferita, è più facile trovare l’acqua alta.
A Venezia si arriva molto bene in treno alla Stazione Santa Lucia, a Cannaregio, quindi nel cuore della città. Noi, per esempio, ci siamo incontrati in stazione. Io sono arrivata da Milano con l’alta velocità in poco più di due ore e mezza. Mio marito Francesco è arrivato da Roma con un’ora di viaggio circa in più (ma molte più opzioni disponibili). Per muovervi, potete cercare i vostri percorsi su Google Maps, se invece volete utilizzare il battello per trasportare le valigie o se il tragitto è lungo, potete scaricare due app: CheBateo? indica in modo agile gli orari dei vaporetti e i dettagli dei percorsi, AVM Venezia vi permette di acquistare il ticket online con carta di credito e quindi sia per il controllo che per passare dai fornelli è sufficiente attivare il biglietto dal proprio smartphone.
Da non perdere e da inserire nei vostri itinerari, di sicuro ci sono queste mete:
- l’antico complesso dei cantieri navali e delle officine all’estremità orientale di Venezia, ossia l’Arsenale. Nel sestiere Castello si trova la Biennale che è ora dedicata alla sostenibilità;
- non lontano da San Marco si trova Scala Contarini del Bovolo (per l’ingresso, acquistate qui i biglietti), un palazzo tardo gotico a cui poi è stata aggiunta una scala a chiocciola esterna che ricorda la favola di Raperonzolo. Bovolo significa chiocciola;
- quando siete a Cannaregio, andate a fare la spesa (o almeno a dare un’occhiata) al Despar Teatro Italia (Campiello dell’Anconeta) in stile neo gotico e a pochi passi dalla fermata San Marcuola del vaporetto. Un luogo magico, quest’ultimo, andateci al tramonto. Il Despar Teatro Italia mi ricorda il negozio di gastronomia Eliseevsky a Mosca;
- al confine tra il sestiere di San Polo e quello di Santa Croce si trova il piccolo Ponte delle Tette. Tutte le calli qui in zona vi ricorderanno i carruggi di Genova. E in effetti una corrispondenza c’è, perché questa era la zona a luci rosse di Venezia. Le prostitute si affacciavano sul rio di San Canciano e mostravano il petto scoperto per attirare la clientela;
- come in ogni nostro viaggio, cercare e visitare giardini e orti botanici significa staccare per qualche minuto da tutto e respirare e immergerci nel verde. Lo abbiamo fatto anche poco tempo fa a Lucca. E se fino a qualche tempo fa era sconsigliato fare un giro nel giardino di Venezia perché era mal tenuto, oggi invece si può godere di una panchina all’ombra e tra le ortensie (soprattutto in questa stagione, nel loro massimo splendore, come ben sapete se amate il Giappone) a due passi da piazza San Marco. I Giardini Reali di Venezia – a ingresso gratuito – sono una bellezza e, dopo un restauro durato cinque anni, sono tornati alla fine del 2019 alla loro bellezza;
- a Cannaregio per noi è un luogo del cuore il ghetto ebraico. Se guardate su una mappa, vedete che il centro del ghetto è proprio un isolotto collegato al resto di Venezia con tre ponti. Arrivate sia da Ponte de Gheto Vecchio sia da Ponte de Gheto Novo su Campo del Ghetto Nuovo. Avrete due punti di osservazione interessanti e diversi. Soffermatevi al Campiello de le Scuole. A me ricorda piazza de le Cinque Scole di Roma. Qui ad affacciarsi sulla piazzetta sono quattro scuole. Due ristoranti in cui mangiare bene al ghetto: Gam Gam Ristorante Kosher (chiuso per Shabbat, quindi il venerdì sera e tutto il sabato) e Upupa su Campo del Ghetto Nuovo (non è ebraico, per cui lo trovate sempre aperto);
- se amate i rooftop (qui vi ho raccontato di quelli di Manhattan e di alcuni panorami imperdibili di Londra e di Roma), potete andare alla Giudecca allo Skyline Rooftop Bar, aperto dalle 17.00 solo venerdì, sabato e domenica.
- a due passi dal Ponte di Rialto, si gode di un panorama di Venezia davvero mozzafiato. Si tratta della terrazza di T Fondaco dei Tedeschi, un mall (al piano terra ha un bar interessante) che offre la possibilità di prenotare gratuitamente l’ingresso della terrazza panoramica a 360 gradi su Venezia. Qui il link.
Questo è il momento della chicca. Avete voglia di togliervi lo sfizio di fare un piccolo giro in gondola ma non avete voglia di spendere 80 o 100 euro? Questi sono infatti i prezzi fissi comunali, ma in questo periodo di scarsa affluenza turistica propongono anche mezz’ora a 60 euro. Bene, ci sono alcuni punti della città in cui c’è una gondola un po’ più grande di quella che di solito si prende per il giro turistico che invece offre un servizio di trasporto pubblico per due euro a testa. Incredibile ma vero. Il servizio finisce alle 18.00, per cui temete conto che potete richiedere il passaggio fino a un quarto d’ora prima. Non sarete soli, perché i gondolieri attendono sempre che ci sia un po’ di gente da caricare, ma ciò non toglie nulla alla traversata. Noi per esempio abbiamo preso il servizio traghetto gondola da Salute a San Marco (vi lasciano appena prima dei Giardini Reali, a un paio di cento metri da piazza San Marco e dal Palazzo Ducale) e ritorno con quattro euro a testa in totale.
Ora spostiamoci a Dorsoduro. La domanda è sempre la stessa: dove dormire a Venezia? Io ho sempre dormito a Cannaregio per la comodità con la stazione dei treni. Questa volta abbiamo voluto scegliere la vita da veneziani e siamo andati in un campo molto caratteristico dove si trova il B&B Ca’ Santo Spirito, proprio alle spalle di Fondamenta Zattere ai Saloni e vicino alla Basilica di Santa Maria della Salute e a Punta della Dogana, proprio di fronte alla Giudecca. Le fermate più vicine dei vaporetti sono Zattere, Santo Spirito e Salute, in base alla linea che vi serve utilizzare.
Intanto qui vi lascio la mappa di Google su cui poter visualizzare un po’ di mete interessanti, ma molte di più ne trovate sul mio profilo di Mapstr (app gratuita) che trovate digitando valigiaaduepiazze.
Bene, Dorsoduro è una bellezza. Intanto se alcune zone sono visitate durante il giorno perché qui si trova, per esempio, la Collezione Peggy Guggenheim e poi, come già accennato prima, il quartiere universitario con Ca’ Foscari. Ma alla sera le sue strade si liberano e se restano alcuni turisti nella zona delle Zattere per ammirare il tramonto, nelle vie interne sembra davvero di essere soli a Venezia.
Potete organizzare le vostre visite toccando alcuni di questi posti:
- Chiesa dell’Angelo Raffaele con tutto il suo bel campo intorno e a due passi la Trattoria Angolo Raffaele. E – passando per Corte Maggiore – la Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli;
- una passeggiata lungo Fondamenta San Sebastiano e la Chiesa di San Sebastiano. Questa è anche chiamata Calle del Vento perché si trova di fronte a un punto in cui il sestiere della Giudecca è interrotto per cui c’è sempre vento;
- non perdetevi una cena all’Osteria Da Codroma e poi proseguite lungo il Rio delle Muneghette fino a Salizada de la Chiesa: su un lato del ponte si trova un’edicola molto bella;
- la libreria più bella di Venezia – anche se la più nota e dove c’è un hype eccessivo (io non trovo mai nulla di interessante) è quella dell’Acqua Alta – è la Liberia Toletta, se amate le letture non perdetevi la loro suddivisione per editore;
- da lì una bella passeggiata vi porta verso Campo San Barnaba (potete pranzare da Oniga o Al Casin dei Nobili in Calle Lombardo) e poi proseguite verso la barca attraccata al Ponte dei Pugni dove vendono frutta e verdura e poi verso la Chiesa dei Carmini e Campo Santa Margherita, uno dei più ampi di Venezia;
- nel Campiello Mosca si trova, dipinto su una casa che affaccia sul canale, il Piccolo migrante col razzo di Banksy;
- se avete voglia di un buon caffè al banco a Venezia, fermatevi al Caffè Poggi dal 1919 in Calle Nuova Sant’Agnese;
- tornando indietro, lungo Rio de San Trovaso, si trova lo Squero di San Trovaso, uno storico cantiere navale del XVII secolo dove lavorano gondole tradizionali in legno. Proprio di fronte si trova uno dei bàcari (dove si assaggiano i cicchetti) più interessanti di Venezia: Al Squero. Attenzione però ai gabbiani affamati, tenete sempre un fazzoletto sul vostro piattino di cicchetti;
- quando siete alle Zattere, fermatevi ad assaggiare alla Gelateria Nico il gianduiotto affogato nella panna (ancora più buono – ma decisamente più costoso – quello al Florian in piazza San Marco, ma se volete concedervi un regalo, perché no, poi potete anche fare un salto al bene FAI che è proprio lì: il Negozio Olivetti), poi proseguite verso il Ponte degli Incurabili e la zona di Santo Spirito. Si può anche andare oltre verso la Salute e Punta della Dogana (e da qui con due euro passate alla sponda di San Marco in gondola);
- un luogo nascosto che mi piace moltissimo e trovo sia romantico, profumato e ben curato, in questa stagione sono fioriti sia il rincospermum sia le rose, è Campiello Barbaro, non lontano dal Guggenheim.
Insomma, di bellezze da vedere, più o meno note, ce ne sono davvero un’infinità. Qui c’è qualche assaggio, di certo per organizzare due giorni pieni in città. Se invece avete un terzo giorno, non lasciatevi scappare le isole di Venezia, che io non vedo da un po’ e saranno per il prossimo giro. Per raggiungere Murano, Burano, Torcello e Mazzorbo potete partire con il vaporetto da Fondamenta Nove.
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- Monferrato, un tramonto al Bar Chiuso (quando piove)
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- La doppia Sicilia di Montalbano
- Monferrato, una merenda sinoira
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Lucia says
Ciao! Che bella scoperta il tuo Blog! Io abito nella terraferma di Venezia, a 10 km. E devo dire che leggendoti ho scoperto un sacco di novità da provare, scoprire, vivere…
Grazie, grazie, grazie!
PS.
Non vedo l’ora di leggere i tuoi suggerimenti per le altre città!
valigiaaduepiazze says
Grazie, Lucia, mi fa davvero molto piacere. Ancor più se scritto da una insider. Sul blog trovi tanti suggerimenti di viaggi in Italia e nel mondo.
Elisa
Bruna Schuss says
Bravissimi tutti e due!!! grazie !!!
Pensavo di conoscere Venezia!!!…Bruna