Quest’anno compie cento anni e per il New York Times è il giardino più bello e romantico del mondo. È un’oasi di otto ettari, dal 1976 sotto la supervisione del Wwf, in cui si trovano oltre 1300 specie di piante, tra cui lavanda, aceri coreani e ciliegi giapponesi, cedri del Marocco, la foresta di bambù, 19 varietà di magnolie, melograni, betulle, iris acquatici, rose, banani. Ma il Giardino di Ninfa è un luogo unico al mondo perché qui i ruderi e le rovine medievali di case e chiese vivono in simbiosi con la vegetazione. In una delle sue sette chiese, Santa Maria Maggiore, fu incoronato il pontefice Alessandro III nel 1159, scappando da Roma per l’arrivo di Federico Barbarossa. Un luogo incantato, che ho raccontato qui, che è stato un giardino letterario grazie alla famiglia Caetani e che adesso è stato immortalato in una favola, quella che ha voluto Dior con la regia di Matteo Garrone. Ma un’altra fiaba era già nata a Ninfa nel 2016, quando fu Gucci a utilizzare il giardino come set per il romantico video Gucci Garden, regista Floria Sigismondi. E anche Vogue più volte a realizzato degli shooting al Giardino di Ninfa.
Scozia, i villaggi di pescatori del Fife e il Firth of Forth
Se si pensa alla Scozia, di solito la nostra immaginazione corre rapida a queste mete: Edimburgo; il lago Loch Ness e le Highlands; l’isola di Skye. Nel nostro viaggio on the road abbiamo incluso tutto, anche il punto più a nord della Gran Bretagna (e poi è seguito un viaggio per raggiungere quello più a sud, è tutto raccontato qui), ma abbiamo scoperto una regione che da tempo attirava la nostra attenzione e che, presa l’automobile a noleggio a Edimburgo, è davvero semplice da raggiungere: il Firth of Forth e i villaggi di pescatori del Fife.
Se avete dubbi su come viaggiare a Edimburgo e in Gran Bretagna dopo la Brexit, potete leggere qui.
Giordania: consigli pratici per organizzare un viaggio a Petra
Quanti giorni servono per visitare Petra? Come si arriva da Amman? Serve un visto per la Giordania? Sono sempre numerose le domande per raggiungere un luogo così sperduto che sembra quasi fantastico. E in effetti lo è, fin dal primo impatto con il Tesoro. Sì, perché, dall’ingresso del sito di Petra, si percorrono a piedi un paio di chilometri e si penetra nella stretta gola chiamata Siq. Le pareti rocciose sono alte quasi ottanta metri e a volte lo spazio è tanto angusto da apparire impossibile il passaggio delle carrozze trainate da cavalli o muli. E, agli ultimi passi, eccolo. Al mattino, illuminato dal sole diretto, il Tesoro è quasi infuocato. Il Khazneh è finalmente lì, di fronte a noi.
Francia: come organizzare un viaggio in Dordogna e Périgord
Dordogna e Périgord, dove case in pietra color miele si fondono con il colore delle montagne e al tramonto si accendono di sfumature ancora più calde. Porte in legno, azzurre o lavanda, dietro le quali puoi immaginare la vita che faresti se vivessi in un villaggio così romantico, in cui ancora si acquista in drogheria e si passeggia tra un orto e l’altro con il pane sotto braccio, dove i ritmi sembrano dilatati e ci illudiamo almeno per qualche giorno di poterci far scivolare via tutto lo stress dalle spalle. Campi di cereali che si susseguono per chilometri ai lati di strade curve, da cui ogni tanto spunta una lunga fila di ciclisti che non temono le salite. In autunno le foglie color porpora delle viti, in questa terra nella quale il vino è un nettare. E le vaste foreste, che non penseresti possano ancora essere così selvatiche, così fitte, così buie. Querce e castagni. E poi erba che brilla, da lontano, sotto il sole, ma avvicinandoti ti accorgi che si tratta di un ampio fiume, la Dordogna, che a volte ruba l’azzurro del cielo, altre il verde della natura intorno e sembra un prato che fluisce tra valli e colline.
Se per i vostri viaggi nella natura e tra i villaggi più belli della Francia pensate solo alla Provenza (che è sempre uno degli articoli più letti e che trovate qui), forse non avete ancora scoperto abbastanza della Dordogne e del Périgord.
Dove si trova Downton Abbey: da Londra a Highclere Castle, nell’Hampshire
Lungo questo viale abbiamo visto passeggiare Lady Mary Crawley e Matthew, abbiamo visto affrettarsi nelle prime luci dell’alba – stretti l’una all’altro – Anna e il signor Bates. Quante automobili sono arrivate, alzando polvere e ghiaia, e quante sono partite per accompagnare i signori in tempo in stazione per salire sul treno in direzione Londra. Riprese a volo d’uccello, su quei prati che sono davvero così verdi. E poi i segreti che cela il castello, in cui non si possono scattare fotografie. E’, questa, la location delle sei stagioni di Downton Abbey e uno dei miei sogni era poterla finalmente visitare. Anche se non sempre è aperta al pubblico.
Ouarzazate, la Hollywood del Marocco tra oasi e kasbah
No, non è un miraggio. Quello che si vede laggiù, oltre il letto di un fiume ormai arso dal sole, l’Oued Ounilla, è davvero un castello. E’ di sabbia e sembra che sia stato costruito da un gigante bambino. Con quei muri un po’ storti e le torri sdentate. Siamo vicini a Ouarzazate e quella è la kasbah in mattoni di fango rossi di Aït Benhaddou.
Lazio, la città perduta di Monterano (set di celebri film)
Doveva essere una bellissima città. In mezzo alla natura, affacciata sulle verdi valli di quella che ora è la Riserva Naturale di Monterano. Tutto il resto del mondo così distante da poter quasi essere scordato. Oggi, di quell’antico feudo abbandonato i regnanti sono una coppia di cavalli dal pelo bruno e lucido di rugiada. Pascolano nell’ampio prato e si spingono fino alla chiesa diroccata dell’Antica Monterano e poi su, verso l’altura tufacea dove ancora resistono i resti di alcuni palazzi e torri. Lei, grande e regale, osserva chi si avventura fino a lì, in quello che è stato tante volte location di pellicole cinematografiche. Lui, più giovane e curioso, va in cerca di una carezza. Poi nitrisce e galoppa verso la valle.
Indonesia: l’isola di Java in #4idee (n.7)
Vulcani che fanno capolino dalle nubi, tramonti infuocati che richiamano alla mente sacrifici e danze del Sole, i Buddha che allungano il loro sguardo sulla giungla, frutti colorati che rinfrescano la gola preda dell’umidità, preghiere ad Allah che risuonano dall’alba al tramonto correndo di casa in casa e lungo le strade polverose di una delle isole musulmane più grandi del mondo, Java (Giava). Quando Viviana ci ha consigliato di evitare a tutti i costi di mettere piede a Jakarta perché non ci sarebbe piaciuta (nonostante alcune tra le guide di viaggio più note sostengano che si possano trovare gradevoli corsi d’acqua – sic -), abbiamo seguito la sua indicazione e da Singapore siamo volati in Indonesia atterrando con un volo Tigerair a Yogyakarta (Jogjakarta), che, sull’isola di Java, si trova proprio vicino alle #4idee di cui vi raccontiamo.
Irlanda del Nord in #4idee (n.6)
Una serata di fine agosto, quando le giornate sono ancora lunghe e l’ultima luce si spalma sul panorama fuori dal finestrino dell’auto. Il passaggio dall’Irlanda all’Irlanda del Nord è stato quasi violento. Lasciavamo le spiagge del Donegal e le incredibili scogliere chiamate Slieve League – in gaelico Sliabh Liag -, i prati verdissimi e brillanti dopo ogni scroscio di pioggia, le pecore bianche dal muso nero che, come su un tessuto a pois, decorano le colline, e poi i trattori (ne contavo almeno una dozzina ogni giorno) e quel mondo che sembrava incantato per entrare, imboccata una curva, nel Regno Unito.
Dove sono i prati con le pecore? Dove sono i castelli da cui aspetti di vedere una fata fare capolino? Dove sono gli arcobaleni così limpidi da scorgerne l’inizio e la fine? Questo post in #4idee è per rassicurarvi sulla bellezza dell’Irlanda del Nord – in particolare della Contea di Antrim – che ha reso meravigliosa anche l’ultima parte del nostro Tour d’Irlanda.
Viaggio in Provenza (fai da te)
Il Sud della Francia è stato protagonista di un nostro viaggio on the road per venti giorni. Partiti dal Piemonte in macchina, ci siamo allungati fino quasi al confine con la Spagna. Mentre organizzavamo la vacanza d’agosto, abbiamo guardato il film Un’ottima annata, con Russell Crowe e Marion Cotillard, e io ho letto i libri da cui era stato tratto, Un anno in Provenza e Provenza dalla A alla Z, di Peter Mayle. E poi ci siamo affacciati sui canyon più alti d’Europa, siamo andati alla ricerca dell’ultima lavanda in fiore, abbiamo visto le stelle più brillanti nel cielo di Arles, passeggiato per le eleganti vie di Aix-en-Provence, conosciuto la Marsiglia di Jean-Claude Izzo e del suo Fabio Montale, degustato formaggi, oli e vini francesi. Ci siamo immersi nella natura selvaggia della Camargue, siamo passati di castello in castello da Tarascona a Carcassonne, di abbazia in abbazia da Senanque a Thoronet. E in questo post vi raccontiamo nel dettaglio le tappe, come abbiamo fatto già con l’Irlanda (che resta uno degli articoli più letti di Valigia a due piazze), cosicché anche voi possiate costruire il vostro tour di Provenza.