Il fiume Reno a un certo punto, all’altezza della città di Costanza, in Germania, ma davvero a due passi dalla Svizzera e a breve distanza dall’Austria, è come se si allargasse per accogliere più acqua e ci regala il Lago di Costanza o Bodensee. Oggi è un lago limpidissimo e regala un clima mite a tutte le cittadine che lambisce. Ma ha anche tre isole: Mainau, Reichenau e Lindau. Noi siamo andati a visitare Mainau, detta anche l’isola dei fiori. Le #4idee sulla regione del Bodensee includono anche lo straordinario Zeppelin Museum di Friedrichshafen, Meersburg e il suo castello medievale e San Gallo, in Svizzera, con l’antica biblioteca cui pare si sia ispirato il mio concittadino Umberto Eco per il Nome della Rosa.
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La Parigi di Amélie Poulain, tour delle location del film
Parigi e un tour per la città seguendo i passi svelti di Amélie. E’ qui che andremo, in una città che conosco bene e proprio per questo va vista ogni volta sotto una nuova angolazione.
Le città che già conosciamo devono essere osservate ogni volta da un nuovo punto di vista. Metto in pratica questa modalità anche a Milano e a Roma, le città in cui si svolge la mia vita, così che io mi possa sempre sentire una viaggiatrice, anche solo per un nuovo dettaglio che entra nel mio spazio visivo e che può diventare uno spunto per una foto o per uno stimolo, un’idea di lavoro.
Ecco perché Amélie, perché la protagonista del film di Jean-Pierre Jeunet, che certo tutti conosciamo e non è da poco uscito al cinema, ogni volta che è trasmesso in televisione cattura la nostra attenzione perché ha diversi livelli di lettura ed è così veloce che solo rivederlo più di una volta ci consente di catturarne tutti i dettagli.
L’ultima volta che sono stata a Parigi (per correre una entusiasmante 10K che si snodava tra le strade del centro della Ville Lumière) ho seguito passo dopo passo le tracce di Amélie, per gustare la città grazie ai suoi vispi e grandi occhi neri.
=> Su Instagram in molti sono impazziti per lo scatto in apertura, vi svelerò più avanti come e dove scattarlo.
USA: visitare Chicago in tre giorni (tra deep dish pizza, Route 66, spiagge e panorami mozzafiato)
E’ da Chicago che parte la Mother Road d’America, la Route 66 che, dall’Illinois, attraversa sei Stati e arriva in California, sul pontile di Santa Monica. Proprio alle spalle dello straordinario e completo Art Institute of Chicago fa capolino un cartello che, con un’unica immagine, sembra possa raccontare la storia degli Stati Uniti, quelli più veri e profondi.
Chicago è la città che, con il blues, ha aperto la strada al rock and roll. La città il cui nome si lega a quello di gangster mitici, come Al Capone. Chicago è la città dell’architettura, con favolosi edifici che si affacciano sul Chicago River e si specchiano gli uni nelle vetrate degli altri. Chicago è la città della deep dish pizza e quella dei panorami mozzafiato dalla cima dei suoi grattacieli. E’ anche la città del vento, Windy City.
Svetta verso l’alto come New York, ha un tocco elegante che ricorda Boston e alcune strade del Loop – il centro storico del Financial District di Chicago – sono grungy, dirty e filthy, con la metropolitana sopraelevata che sferraglia sopra le teste dei passanti.
Poi c’è quello che Chi-Town è per me: una giornata di sole al lago Michigan, proprio là dove la sabbia bianca della spiaggia arriva fino agli ingressi dei grattacieli e gli abitanti di Chicago si prendono una pausa, riparandosi dal sole dell’indian summer sotto le fronde degli alberi.
USA, Wisconsin: all’Harley Davidson Museum di Milwaukee
In viaggio con papà. E’ il titolo più giusto, per questo pezzo. Già, perché l’harleysta in famiglia è lui e questo (breve) viaggio on the road negli Stati Uniti doveva essere nostro. Partiti da Chicago in automobile in un giorno dell’indian summer, siamo andati a Milwaukee percorrendo l’Interstate I-90 e poi la I-94 in poco meno di due ore di strada (con sosta d’obbligo in una tavola calda in cui anziani sgarzulli riescono a trangugiare due o tre uova fritte a testa a metà mattinata). La nostra meta erano l’Harley Davidson Museum e la factory di Menomonee Falls. Poi ci ho messo dentro anche un pellegrinaggio alla statua di Arthur Herbert Fonzarelli di Happy Days, ma questo viene dopo. Avevo bisogno di avere dei ricordi insieme a mio papà e così sono andata a prendermeli laggiù.
Estate a New York: il Luna Park di Coney Island
Di Luna Park ce n’è solo uno, nel mondo, e si trova a Coney Island, nella zona più a sud di Brooklyn, New York. Sembra in fatti che sia stato coniato qui negli Stati Uniti il termine poi adoperato per indicare tutti parchi dei divertimenti itineranti e non. Si racconta che nel 1901 sia stata presentata a Buffalo, in occasione dell’esposizione Pan Americana un’attrazione chiamata A trip to the moon che, come si può facilmente immaginare, era costituita da una navicella spaziale che simulava un viaggio sulla luna. I creatori – Frederic Thompson e Elmer Dundy, detto Skip – la battezzarono Luna, nome latino di moon, ispirandosi così anche al nome della sorella di Skip che si chiamava Luna.
C’è già del romanticismo in questa storia che sa di anni ormai lontani, un po’ come alcune delle attrazioni che ancora funzionano a Coney Island, impregnate di malinconia e di salsedine. Qui i colori sono un po’ sbiaditi, forse coperti dalla sabbia portata dal vento. E con la luce del giorno sembra quasi di poter vedere al di là dei trucchi e delle magie che alla sera, con le attrazioni illuminate da migliaia di luci, prendono invece forma.
Un anno di viaggi con Valigia a due piazze
Buon anno di viaggi! E’, questo, l’augurio che vi facciamo da Valigia a due piazze, appena rientrati in Italia dopo un lungo e impegnativo – sotto diversi punti di vista – viaggio in India. Chi ci segue anche su Instagram, ha vissuto giorno per giorno i nostri spostamenti e ha viaggiato insieme a noi da Delhi verso il Rajasthan, poi nell’Uttar Pradesh e nel Madhya Pradesh. Sono di questi giorni le ultime foto che trovate sul profilo Instagram di @laeli o cercando gli hashtag #valigiaaduepiazze e #valigiaaduepiazzeinindia.
Con questo post però vogliamo ripercorrere i consigli di viaggio del 2014 che – ve lo ricordo – non sempre corrispondono a quelli effettivamente realizzati durante lo scorso anno, perché io ho sempre bisogno di raccogliere le idee e di conservare parte delle emozioni provate solo per me prima di raccontarle anche a voi. Qui il post dell’anno scorso.
Svizzera: Berna in #4idee (n.10)
Prima di scendere in città, Berna va ammirata dall’alto. Solo così si intuisce la forma che assume la parte più vecchia della capitale svizzera, abbracciata dall’ansa del fiume Aar. Un lungo serpente che scorre intorno al centro di Berna e, con le sue spire, la stringe. E’ sufficiente un giorno, per visitarla e, dal nord Italia è facilmente raggiungibile in poco più di tre ore di macchina. Basta ricordarsi di acquistare la vignetta da esporre sul vetro della propria vettura. Si compra all’ACI o alla frontiera: costa 33 euro, dura quattordici mesi (l’anno solare, più dicembre dell’anno precedente e gennaio di quello successivo) e permette di circolare su tutte le strade della Svizzera. Inoltre, in questo periodo prenatalizio, la città ogni pomeriggio (alle 19.00 e alle 20.30) come ormai da tradizione mette in scena Rendez-vous Bundesplatz, uno spettacolo di luci e suoni nella Piazza federale. Noi vi portiamo in questa città in #4idee.
Visitare Copenaghen in tre giorni
Copenaghen. Il pittoresco canale di Nyhavn sul quale si affacciano le casette color pastello, la statua della Sirenetta, i migliori ristoranti del mondo e la cucina tipica, come quella a base di smørrebrød, biciclette e cargo bike (quelle con il trasportino coperto su ruote attaccato davanti per riparare i bambini e di cui in città se ne contano 35mila), gli edifici progettati dagli archistar, tra cui la Opera House, i negozi di design e la città indipendente di Christiania, le tre F – fashion, food and forniture, insomma. Qui, c’è davvero di tutto e per tutti. La capitale danese, inoltre, si è aggiudicata il titolo – istituito nel 2010 dalla Commissione europea – di città più verde d’Europa, European Green Capital 2014, poiché è stata considerata un esempio di sviluppo sostenibile. Noi siamo volati a Copenaghen da Milano un’alba di fine ottobre, nei giorni di Halloween, e siamo rimasti tre giorni. Così compatta e raccolta è facile da girare a piedi e da vivere sin dal primo contatto.
Carcassonne, come in una fiaba
C’era una volta una coppia che viaggiava con una valigia a due piazze. Un bagaglio unico, che conteneva non solo il necessario ma anche – e soprattutto – il superfluo per entrambi, in particolare per Lei. Quella volta avevano lasciato Arles e la Camargue per spostarsi verso ovest, restando nel sud della Francia. Era Lei ad avere insistito con Lui per visitare Carcassonne, a circa 150 km dal confine con la Spagna. E Lui non si era certo lasciato pregare perché si fida sempre dei gusti di Lei.
USA, Cape Cod e l’uragano Sandy
Ormai per comprare un biglietto aereo sarebbe utile, dopo aver controllato l’agenda e il portafoglio (o conto corrente che sia), poter sempre chiedere la consulenza di un meteorologo. O forse di un preveggente, sì.
C’è stato un periodo in cui abbiamo accumulato una serie di sfortune meteorologiche e climatiche non da poco. Di quelle che costringono a ridurre un viaggio, a limitarti negli spostamenti che ti sei programmato settimane prima con un entusiasmo difficile da contenere. E quando non sei proprio dietro l’angolo, beh, non fa piacere. E così, imparata la lezione e applicati gli scongiuri da mettere in pratica prima di ogni viaggio, tentiamo di azzeccare la meta. Per Natale e Capodanno cerchiamo di evitare il gelo dei luoghi più freddi, nonostante ci sia piaciuto moltissimo trascorrere la notte di San Silvestro a Manhattan (ma un freddo come quello che corre nei canyon tra le file dei grattacieli non ce lo scorderemo mai) o l’atmosfera natalizia a Parigi non abbia forse eguali. E così l’anno scorso ce ne siamo andati in Messico, a svernare a 28°/30°. La meta di quest’anno è ancora top secret (siamo appunto in fase scongiuri). E d’estate, dopo i miei noti malesseri per le temperature troppo calde, cerchiamo di evitare i luoghi più caldi e umidi del mondo. Mai stata meglio dell’estate 2012 in Irlanda, ma fino ai 25° indonesiani, come quest’anno, posso anche resistere (sempre se con me ho l’acqua termale che mi rigeneri ogni 3 minuti e mezzo).
Direi che vale la pena dedicare un breve post alla sventura che ci ha trovati a trascorrere un lungo ponte di Halloween nel Massachusetts. Proprio quando è arrivata Sandy. L’uragano, esatto.