Il fiume Reno a un certo punto, all’altezza della città di Costanza, in Germania, ma davvero a due passi dalla Svizzera e a breve distanza dall’Austria, è come se si allargasse per accogliere più acqua e ci regala il Lago di Costanza o Bodensee. Oggi è un lago limpidissimo e regala un clima mite a tutte le cittadine che lambisce. Ma ha anche tre isole: Mainau, Reichenau e Lindau. Noi siamo andati a visitare Mainau, detta anche l’isola dei fiori. Le #4idee sulla regione del Bodensee includono anche lo straordinario Zeppelin Museum di Friedrichshafen, Meersburg e il suo castello medievale e San Gallo, in Svizzera, con l’antica biblioteca cui pare si sia ispirato il mio concittadino Umberto Eco per il Nome della Rosa.
- idea n.1 – Isola dei fiori di Mainau
Se si chiama Isola dei fiori, il motivo c’è: in autunno si assiste al fenomeno del foliage e al momento importante della piantumazione di oltre cinquecentomila bulbose che poi sbocciano in primavera, d’inverno spesso l’isola è ricoperta da uno strato di candida neve ed è uno spettacolo da non perdere. Il periodo migliore per visitarla, se si è amanti dei fiori e delle temperature più miti, è la tarda primavera, quando sono sbocciati i tulipani e le fritillarie, e più avanti quando, a maggio inoltrato, toccherà fiorire a rose, azalee e rododendri.
Mainau è una delle tre isole del lago ed è collegata a Costanza, città tedesca, con un comodo ponte. La regione del Bodensee si estende su Svizzera, Germania, Austria e Liechtenstein e si trova ad appena quattro ore di strada da Milano. Il costo del biglietto per visitare l’Isola di Mainau è di 19,90 euro a persona, ma chi ha meno di dodici anni entra gratis. Con la propria auto si arriva fino a un grande parcheggio all’ingresso dell’isola, appena superato il ponte da Costanza, poi si prosegue a piedi o con una navetta.
Gli alberi sull’isola di Mainau, tra cui svettano anche alcune sequoie, hanno anche centocinquant’anni d’età. Il Conte Lennart Bernadotte, pronipote del Granduca Friedrich I e principe svedese, ha trasformato negli anni il parco incolto e selvaggio dell’isola in un vero e proprio paradiso di fiori e piante di cui tutti possono godere. A Mainau si trovano un castello barocco, la chiesa in cui si svolgono numerosi matrimoni, la grande serra in vetro in cui sono fiorite le orchidee – la Palm House – e l’area dedicata alla riproduzione delle farfalle, la cosiddetta Casa delle Farfalle.
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Se siete a Costanza, fate un giro nella città vecchia e fermatevi a dormire nell’ex monastero Steigenberger Inselhotel Konstanz o almeno regalatevi una cena tipica alla Dominikanerstube all’interno dell’albergo.
- idea n.2 – Zeppelin Museum, Friedrichshafen
I dirigibili esercitano un grande fascino su di me. Mi sono sempre apparsi come grandi pachidermi che si muovono lenti nei cieli. Immaginatene uno grande come la Queen Mary, che solcava non i mari, bensì i cieli, accompagnando i passeggeri in tre giorni di navigazione dall’Europa, attraversando l’Oceano Atlantico, a New York City. E avete letto bene: navigando. Perché i dirigibili come gli Zeppelin non volavano, bensì fluttuavano nell’aria, proprio come fa una nave nel mare. Se avete letto la mia guida di viaggio New York al femminile, sapete che addirittura il pennone dell’Empire State Building era stato pensato come ancoraggio di un dirigibile che portasse a Midtown ogni sera – dal Maine o dal New Jersey o dal Massachusetts – spettatori che potessero poi essere calati dal grattacielo direttamente nel cuore degli spettacoli di Broadway. Peccato che si fossero dimenticati che ne sono necessari due, di ancoraggi, per poter far attraccare il gigante dei cieli. Io però ogni tanto questa scena così romantica devo confessare che la sogno.
Oggi i dirigibili sono tutt’altra cosa: più piccoli e a motore, invece un tempo i motori erano solo quelli laterali che servivano per cambiare rotta, il viaggio era una vera e propria navigazione. Riuscite a immaginare di arrivare, fluttuando a circa 300/400 metri da terra (e quindi anche dall’infinità dell’oceano), a Manhattan, sorvolando i grattacieli della Grande Mela, per poi attraccare nel vicino New Jersey? Questa epoca è terminata con il tragico disastro del dirigibile LZ 129 Hindenburg – il più grande oggetto volante mai costruito – che si incendiò a Lakehurst nel New Jersey e prese completamente fuoco in 32” proprio quando stava attraccando, il 6 maggio 1937, dopo oltre sessanta viaggi intercontinentali e alla ripresa della navigazione dopo il necessario stop del periodo invernale.
Per farvi un’idea, date uno sguardo a questo video pazzesco del 1929 in cui Graf Zeppelin torna a New York dopo un giro del mondo, che comprende il Giappone:
All’interno dello Zeppelin Museum di Friedrichshafen (perfetto anche per una visita studentesca perché si scopre la storia di questa macchina meravigliosa, ma nel contempo si studia anche la storia nel periodo della Grande Guerra) c’è una parte di LZ 129 ricostruito e ci si può rendere conto della sua stazza: nel museo ce n’è una parte che corrisponde circa a un suo trentaseiesimo. Devo confessare che noi abbiamo avuto una guida d’eccezione, un collega giornalista, Carmine Massaro, che ci ha davvero permesso di scoprire più di quello che già il museo racconta.
- idea n.3 – Meersburg nel Baden-Württemberg
Un’elegante cittadina che si affaccia sul Lago di Costanza, con le casette colorate e i suoi due castelli: uno medievale, visitabile fino in cima alla sua torre da cui si vede volteggiare un falchetto nel cielo e sopra il porto di Meersburg, e l’altro più recente con un bellissimo belvedere sul lago (potete fermarvi a pranzo perché c’è un ottimo ristorante dai prezzi democratici e nella bella stagione si può approfittare del giardino). Di solito li si indicano come la fortezza di Meersburg e il palazzo barocco. Potete raggiungere Meersburg traghettando la vostra auto al di là del lago. Non c’è bisogno di prenotazione. Ci si incolonna e in breve tempo si sale sull’imbarcazione e si rimane sulla propria vettura, pagando a bordo il biglietto.
Il centro storico di Meersburg si è conservato intatto e incontaminato. Potete passeggiare lungo la strada principale che costeggia il lungolago in cui le case sono a traliccio. Il villaggio si sviluppa su uno sperone roccioso a picco sul lago più grande di Germania.
- idea n.4 – St. Gallen, Svizzera
Se vi suggerisco San Gallo sono certa che la maggior parte di voi – esattamente come me – pensi subito al pizzo San Gallo, quello di cui adoriamo indossare abiti e camicette nel periodo primaverile ed estivo. A San Gallo, in Svizzera, ma nella regione del Bodensee, c’è di più. Per esempio la sua biblioteca, una delle più antiche del mondo arrivate intatte sino a noi e una vera meraviglia, in continua evoluzione, con una raccolta di testi che non si è mai fermata. Purtroppo non si può fotografare e si entra solo pochi alla volta indossando grandi pantofole di feltro sopra alle proprie scarpe. La biblioteca di Sankt Gallen è inserita nell’abbazia benedettina – una delle più importanti d’Europa per lungo tempo – e tutto il complesso, che comprende il chiostro e la chiesa. E l’intera città di San Gallo è patrimonio dell’umanità UNESCO.
San Gallo non si trova sul Lago di Costanza e dista circa quaranta minuti di strada dalla città di Costanza. fate una sosta perché vale davvero la pena sia per la sua posizione (si trova in una conca tra due alte e verdi colline), sia per la sua architettura.
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La città vecchia di San Gallo ospita una gran quantità di fontane decorate al centro di piccole piazze e slarghi, ma soprattutto ha 111 bovindi. La cosiddetta moda dei bovindi a San Gallo risale al periodo tra il 1650 e il 1720. Ognuno di essi aveva un nome, c’era quello del cigno, quello del pellicano e quello del cammello. Il bovindo, che è un termine italianizzato dall’inglese bow window, ovvero finestra ad arco, era utilizzato per mostrare agli altri cittadini la propria ricchezza, per questo spesso si trovano anche delle facce con la bocca aperta e la lingua fuori come a voler intendere “io posso e tu no”.
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A San Gallo, come anche nelle altre cittadine di quest’area, sono comuni le case a graticcio o a traliccio: con la struttura in legno e tra le travi composti che un tempo erano a base fangosa e terrosa. Chi era più abbiente preferiva le case in pietra e a lungo le case a traliccio sono poi state verniciate per non far capire, almeno da lontano, che erano solo di legno e materiale povero. Tanto che si usava dire rich as a stone, ricco come la pietra. Oggi sono state recuperate e sono di gran moda. Potete entrare in una di esse prenotando un tavolo al ristorante Alten Post proprio nel cuore della città vecchia di San Gallo. I ristoranti, per combattere l’umidità, erano sempre allestiti al primo piano dei palazzi, non al piano terra e all’Altea Post vedrete proprio un vecchio ristorante ultra centenario. Se desiderate assaggiare la cortina di formaggio tipica di San Gallo – Käserküchlein – andate al Restaurant NAZ ma attenzione perché chiude già alle 18.00, se invece volete degustare la birra tipica di San Gallo (buonissima!) andate alla Weinstube sum Bäumli (che facendo anche da ristorante al piano di sopra rimane aperta più a lungo).
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