Di Luna Park ce n’è solo uno, nel mondo, e si trova a Coney Island, nella zona più a sud di Brooklyn, New York. Sembra in fatti che sia stato coniato qui negli Stati Uniti il termine poi adoperato per indicare tutti parchi dei divertimenti itineranti e non. Si racconta che nel 1901 sia stata presentata a Buffalo, in occasione dell’esposizione Pan Americana un’attrazione chiamata A trip to the moon che, come si può facilmente immaginare, era costituita da una navicella spaziale che simulava un viaggio sulla luna. I creatori – Frederic Thompson e Elmer Dundy, detto Skip – la battezzarono Luna, nome latino di moon, ispirandosi così anche al nome della sorella di Skip che si chiamava Luna.
C’è già del romanticismo in questa storia che sa di anni ormai lontani, un po’ come alcune delle attrazioni che ancora funzionano a Coney Island, impregnate di malinconia e di salsedine. Qui i colori sono un po’ sbiaditi, forse coperti dalla sabbia portata dal vento. E con la luce del giorno sembra quasi di poter vedere al di là dei trucchi e delle magie che alla sera, con le attrazioni illuminate da migliaia di luci, prendono invece forma.
Lasciare Manhattan e arrivare a Coney Island dopo 45 minuti di metropolitana è come affrontare un viaggio nel tempo. Si sonnecchia sul vagone che taglia Brooklyn e quando arriva alla fine della sua corsa, al capolinea, fuori dai finestrini del treno spuntano le grandi attrazioni del parco: la Wonder Wheel e Cyclone.
Da tanto desideravo spingermi fino a qui, nella terra che gli indiani Lenape chiamavano la terra senza ombre e che poi fu rinominata Rabbit Island perché popolata dai conigli, ma ci voleva l’occasione giusta. Doveva essere una New York d’estate. Perché questa, da sempre, è stata la spiaggia di New York. Fino a metà dell’Ottocento era un semplice villaggio affacciato sull’Oceano Atlantico, poi nel 1829 fu costruito il Coney Island Hotel.
Da “New York“, il romanzo di Edward Rutherfurd:
[1925]
[…] Chiunque avesse visitato il posto mezzo secolo prima, quando era un villaggio in riva al mare, sarebbe rimasto sorpreso nel rivederlo adesso. Prima ci si imbatteva in una giostra, quindi in un ottovolante, poi in teatrini per spettacoli vaudeville e parchi dei divertimenti. Alla fine del diciannovesimo secolo, in una giornata d’estate si potevano registrare oltre centomila visitatori. Adesso era possibile raggiungere Coney Island persino con la metropolitana. […] Percorsero la boardwalk, la passeggiata lungomare costruita con assi di legno, che passava davanti al Brighton Beach Hotel, poi continuarono sull’Oriental Boulevard […]
Ed è proprio la Boardwalk in assi di legno di Coney Island ad avere un fascino particolare. Una passeggiata lungo l’oceano non sull’asfalto, ma su legno profumato che, a ogni passo, sembra rilasciare e condividere un po’ della storia che ha vissuto. Purtroppo il molo in legno che si insinua per alcune centinaia di metri nell’oceano è stato distrutto dal violento uragano Sandy (che noi abbiamo vissuto tra Cape Cod e Boston), ma fino al 31 ottobre potrete trovare proprio quelle assi di legno nel Padiglione degli Stati Uniti a Expo Milano 2015. Un’emozione in più da raccogliere.
Passeggiare lungo la Coney Island Boardwalk mi ha fatto tornare alla mente la fine del viaggio on the road nell’Ovest d’America, quando siamo stati a Venice Beach, Los Angeles, tra spettacoli di freaks come la donna baffuta, atleti muscolosi troppo unti e sudati, ma un tramonto da capogiro (ve ne racconterò presto). Sulla spiaggia Coney Island non regge il confronto con la distesa dorata baciata dal sole della California, ma qui è tutto un po’ più misurato, con meno eccessi e meno voglia di mettersi in mostra. Chi viene qui lo fa per staccare da una giornata frenetica a Manhattan, non per farsi vedere.
Per visitare il Luna Park di Coney Island è aperto, di solito, tutti i giorni da fine marzo/inizio aprile a metà settembre settembre. Poi fino a novembre, a seconda delle condizioni meteo, apre nei weekend. Qui trovate gli orari di Coney Island. Potete passeggiare liberamente tra le giostre, pagate poi i biglietti delle attrazioni su cui desiderate salire. Noi non abbiamo resistito alla Wonder Wheel che fa parte del Denos’ Amusement Park. Il ticket costa 7 dollari per un doppio giro sulla grande ruota e potete scegliere tra la versione statica o quella ondeggiante delle cabine sospese a quasi 50 metri d’altezza. La Wonder Wheel di Coney Island è l’unica ruota panoramica al mondo ad avere 16 cabine che invece di essere fisse scorrono sui binari per lunghe scivolate da brivido e guarda l’Oceano Atlantico fin dal 1920.
Non abbiate paura, se sentite scricchiolare Cyclone, l’ottovolante in legno di Coney Island inaugurato il 26 giugno 1927 e da allora continuamente rinnovato. Certo, per salire bisogna avere un discreto sangue freddo, ma a volte potreste trovarlo chiuso proprio per i costanti check al suo delicato meccanismo.
Coney Island non ha solo il primato del nome dato al primo Luna Park. Qui, infatti, è stato inventato l’hot dog e ancora si può assaggiare (sempre che siate in grado di fermarvi a uno solo) l’originale cane caldo da Nathan’s Famous. Lo trovate subito all’uscita della metropolitana su Surf Avenue, ma un chiosco è presente anche sulla Boardwalk. E’ da Nathan’s che, durante l’Independence Day, si svolge la gara che premia il miglior mangiatore di hot dog. Questa è una delle tradizioni più consolidate di New York, pensate che nel 2016 Nathan’s festeggerà i suoi primi cento anni.
Se vi dovesse capitare di trovarvi a Coney Island a fine giugno, non perdetevi la coloratissima Mermaid Parade. Qui potete restare informati sulla data. Nel 2016, la 34esima Mermaid Parade sfilerà a Coney Island il 18 giugno. Si tratta di una grande parata di sirene, tra fanciulle in costume, pirati e soprattutto drag queen.
Per arrivare a Coney Island, vi basterà salire sulla metro linea D, F, N o Q e scendere al capolinea: Coney Island – Stillwell Ave. Scenderete all’angolo con la Surf Avenue. Tenete sulla destra il ristorante di Nathan’s e andate dritti verso l’oceano per trovare il Luna Park. Quello originale.
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