Arrivando a Kyoto, si impara subito il significato della parola komorebi che, ne sono certa, non può che affondare le sue radici in questa città magica e delicata, così diversa da Tokyo. Non c’è una traduzione, per komorebi. E’ una parola che si deve sentire con il cuore e che si legge tra gli alberi. Perché komorebi è quella luce smorzata che filtra tra le foglie degli alberi. Foglie che, qui in Giappone, sembrano di carta velina, tanto sono sottili e leggere. E Kyoto è così: sottile e leggera, come se i suoi abitanti fluttuassero invece di camminare, come se scivolassero invece di accelerare il passo. E’ una città sospesa, con i templi così diversi l’uno dall’altro e che offre il meglio di sé in primavera, durante la fioritura dei ciliegi, i sakura, e in autunno, il periodo degli aceri in fiamme.
USA, Utah: il vero canyon di Thelma & Louise (Arches e Canyonlands)
Non è il Grand Canyon, quello in cui saltano nel vuoto Thelma & Louise nella scena finale del film di Ridley Scott. Siamo nello Utah, non lontano da Moab. E non è solo un salto nel vuoto, questo è un salto nella preistoria. Nella natura primordiale di Canyonlands c’è qualcosa che non si trova altrove, sulla Terra. Forse siamo addirittura su un altro pianeta. E gli spazi, come sempre fuori dai grandi centri abitati negli Stati Uniti, sono così vasti che sembra che al di là di questo non possa esistere altro. Al Dead Horse Point State Park si ha l’impressione di scoprire, finalmente, che cosa è stata la vita all’inizio della sua esistenza. E’ un viaggio all’indietro nel tempo e, solo in quel momento, ci si rende conto che, prima, non avevamo ancora visto e conosciuto niente.
Roma, il Cimitero acattolico di Testaccio
Lo scorgi già da lontano, dove si trova il Cimitero acattolico di Roma. Nel suo muro di mattoni rossi è incastrata la Piramide Cestia, che dà a quell’angolo di Roma un tocco che sa di Egitto. Non ci si può sbagliare. E poi, varcando il cancello, ti immergi in un non-luogo che da Roma non ti aspetteresti mai. Ciò che colpisce di più, nella frescura di alberi e tombe illustri, è il silenzio. L’assoluta mancanza di rumori che rimbalza tra i rami e le foglie, sulle lapidi fredde ancora umide di rugiada e accarezza le orecchie, così stanche e affaticate dal traffico cittadino, dalla confusione in cui viviamo. A volte ho bisogno di tranquillità all’aria aperta. E, quando sono a Roma, il Cimitero acattolico è la risposta. E non solo la mia. C’è chi dipinge, una coppia che, seduta su una panchina, chiacchiera a bassa voce (ma quelle parole, chi le assorbe, se nell’aria non si percepisce nulla?), chi scatta fotografie, chi porta un fiore. E chi cerca pace, anche in vita.
Road trip, le strade panoramiche più belle
Carichi le borse nel bagagliaio e parti. E’ il momento più bello. Ancora più dell’istante in cui l’aereo si stacca da terra. Perché c’è più contatto fisico con il viaggio, quando ingrani la marcia e le ruote iniziano a girare, aderendo sull’asfalto. Il mondo si mette in moto intorno a te.
Noi abbiamo un debole per il road trip. Ne sentiamo il bisogno, se è un po’ di tempo che non ne organizziamo uno. Il viaggio on the road mostra i cambiamenti del luogo che ti circonda a poco a poco. Ti fa penetrare ogni volta in un territorio diverso, scoprendolo a ogni metro. Solo un finestrino, a separarti da ciò che c’è fuori, ma non è solo una vetrina lontana perchè è sufficiente fermarsi – quando vuoi, dove vuoi – per entrare in contatto con l’esterno. Il viaggio in macchina è come se lasciasse la scia dietro di sé. Quella che poi ti resta dentro per sempre, appena chiudi gli occhi.
Questo vuole essere solo un assaggio delle strade panoramiche più belle del mondo da percorrere in automobile, tra Irlanda, Francia, Marocco, Stati Uniti, Sud America e Australia.
USA, Wisconsin: all’Harley Davidson Museum di Milwaukee
In viaggio con papà. E’ il titolo più giusto, per questo pezzo. Già, perché l’harleysta in famiglia è lui e questo (breve) viaggio on the road negli Stati Uniti doveva essere nostro. Partiti da Chicago in automobile in un giorno dell’indian summer, siamo andati a Milwaukee percorrendo l’Interstate I-90 e poi la I-94 in poco meno di due ore di strada (con sosta d’obbligo in una tavola calda in cui anziani sgarzulli riescono a trangugiare due o tre uova fritte a testa a metà mattinata). La nostra meta erano l’Harley Davidson Museum e la factory di Menomonee Falls. Poi ci ho messo dentro anche un pellegrinaggio alla statua di Arthur Herbert Fonzarelli di Happy Days, ma questo viene dopo. Avevo bisogno di avere dei ricordi insieme a mio papà e così sono andata a prendermeli laggiù.
Un weekend a Lisbona in #4idee (n.14)
Lisbona è una città fatta per chi ha scarpe comode e buone gambe, con le sue ripide salite che portano ai belvedere, i miradouros. Lisbona è una città per romantici, con le piastrelle colorate, gli azulejos, che decorano i muri delle case. Costruita su sette colli come Roma, è inondata da una pura luce che illumina le strade, i caffè in piazza, le insegne dei negozi vintage. C’è un’atmosfera malinconica che pervade i suoi vicoli, le funicolari che arrancano tra sinistri sferragli. Ogni paesaggio a Lisbona è da cartolina, sotto un vasto cielo blu che, così immenso in Europa, lo ricordo solo qui.
Per assaporare un po’ della capitale del Portogallo, vi saranno sufficienti due o tre giorni, per viverla un po’ di più, visitate Lisbona in almeno quattro o cinque giorni, così da avere tempo per guardarvi anche un po’ intorno, spingendovi fino a Belem. Questa che vi raccontiamo è la nostra Lisbona in #4idee.
Expo Milano 2015: istruzioni per l’uso
Ci siamo. Siamo dentro. Expo Milano 2015 sta ballando ed è il caso che nessuno si lasci sfuggire l’occasione di visitarlo almeno una volta. L’Esposizione Universale è in casa nostra e, tra polemiche, difficoltà e qualche scandalo, ci accompagnerà fino al 31 ottobre 2015. Ricordo bene quando, nel pomeriggio del 31 marzo 2008, ai tempi in cui lavoravo all’Ufficio Stampa del Comune di Milano, ci ritrovammo in poco più di una manciata di colleghi a brindare nei bicchieri di plastica alla vittoria di Milano su Smirne per questo Expo che – solo a pensare al 2015 – ci sembrava lontano almeno una vita.
Se anche voi siete tra coloro che hanno la fobia delle fiere, queste istruzioni per l’uso a Expo Milano 2015 fanno al caso vostro. Quando andare, quanto dura, quanto costano i biglietti, come arrivare, dove mangiare, che cosa vedere a Expo. Vi guiderò un passo alla volta per farvi ottimizzare il vostro tempo e affinché non vi perdiate in giro per questo mondo in esposizione. Mi sono preparata, ho ritirato il mio pass stampa, ho studiato prima e ho preso appunti durante la visita, scattando fotografie e ora sono pronta. La prima cosa che vi sarà utile? Un paio di scarpe comode.
Lazio: il parco delle peonie di Vitorchiano
Non è solo un vivaio, quello delle peonie di Vitorchiano, è un’intera collina ricoperta di fiori. E qui non si viene solo per fare una passeggiata e per ammirare il paesaggio, ma per ricaricarsi di nuova energia a contatto con la natura. Arrivano non solo da tutta Italia, ma anche dall’Europa per visitare questo Giardino delle Peonie che nei mesi di aprile e maggio è davvero preso d’assalto. Per quanta gente possa esserci, gli spazi sono così ampi che c’è posto per tutti e ognuno può trovare il suo momento magico.
Londra, consigli per un weekend romantico (conoscete i mews?)
Ogni occasione è buona per volare a Londra. E’ una città che offre così tanto che è possibile disegnare la vacanza o anche il breve viaggio seguendo, di volta in volta, un tema. Si può scegliere la Londra finanziaria e dei grattacieli, quella dei musei, la Londra dei divertimenti per i turisti – dal museo delle cere a quello dell’orrore e un giro sul City Sightseeing per dire, dopo qualche ora di hop on hop off, di aver visto tutta la città -. E poi la Londra alternativa – che inizia sempre da Camden Town -, la Londra delle vie dello shopping da Piccadilly Circus a Oxford Street e, se il vostro portafoglio è gonfio, fino a New Bond Street. Questa volta, noi abbiamo scelto di passeggiare nella Londra romantica, tra le strade di Kensington, Chelsea e Belgravia, immaginando la famiglia che vive in quella graziosa casa dei Mews di Portobello Road e la vita che scorre dietro alle porte tinta pastello di Nottingh Hill. La nostra, è la Londra di King’s Road e quella dei parchi, soprattutto in primavera, quando anche il color Fumo di Londra – quel grigio cenere di cui acquistavano sempre i collant le nostre nonne in merceria – è spazzato via dai tulipani in fiore, a volte ancora umidi di pioggia.
Marocco: una notte sotto il cielo del Sahara
Dove comincia il deserto? Sembra che sia alla fine del mondo, proprio in quel punto in cui anche l’ultima strada si confonde nella polvere e non è più visualizzabile sulla mappa. E così anche noi siamo andati a vedere il Sahara con i nostri occhi e a trascorrere una notte sotto quel cielo carico di stelle. Quella fine sabbia che è tinta di rosa durante la giornata, infuocata al tramonto e pallida, color della Luna, prima che sorga il sole. Chilometri di strada su un terreno brullo, solo qualche oasi ai lati del percorso, la macchina che sobbalza e porta verso quelle dune altissime e rosa, così lontane. D’improvviso la terra si fa nera, di meteorite. Solo sassi tondi e perfettamente levigati dal vento che, qui, è davvero violento e può compromettere un’escursione nel deserto. Poi ancora polvere, null’altro. Né case, né rumori, solo Merzouga con l’ultimo avamposto in cui sono stati costruiti alcuni alberghi da cui si parte per il camel tour nel deserto (anche se poi si tratta di dromedari) o con il fuoristrada 4×4.