Quel giorno il meteo sembrava non essere dalla nostra parte. Siamo saliti in auto con i nostri bagagli dopo un paio di notti di riposo a Sedona – patria degli hippies insieme a Flagstaff – e abbiamo percorso le cento miglia che ci avrebbero portati in uno dei luoghi mitici d’America, il Grand Canyon. Sembrava, però, che tutto il maltempo dell’Arizona si fosse raccolto proprio alle nostre spalle e ci stesse rincorrendo. Chi conosce i grandi spazi degli Stati Uniti, sa che il meteo può cambiare velocemente e che quelle nuvole nere all’orizzonte potrebbero esplodere in una pioggia torrenziale, come anche diventare vapore e sparire nel nulla. Il vero problema, per noi, era che, al Grand Canyon, un elicottero ci stava aspettando per decollare.
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New York, come visitare The Vessel nel quartiere Hudson Yards di Manhattan
Un alveare. Un nido. Un’incisione di Escher o di Piranesi. È The Vessel, il nuovo giocattolo (con ingresso gratuito), dei newyorkesi e dei turisti. Siamo ad Hudson Yards, nuovo quartiere dei ricchi di Manhattan, tra Chelsea e Hell’s Kitchen. Per visitare The Vessel si può evitare di fare la fila e godere subito del panorama sul fiume Hudson e sul New Jersey.
California, Nevada, Utah e Arizona: itinerario nei parchi e nell’Ovest degli Stati Uniti
Da Beverly Hills a Hollywood, poi si sale in auto e si percorrono i chilometri più caldi che avete mai assaggiato, quelli che vi portano nella Valle della Morte e a Las Vegas, in Nevada. E poi si continua a macinare strada, solo asfalto senza salire mai su un aereo, per migliaia di chilometri: Utah e Arizona. Guidare per un tratto di Route 66, la Mother Road d’America, per fare ritorno in California. Questo è un itinerario on the road di 19 giorni per visitare una parte del lontano West degli Stati Uniti. Dalle spiagge ai parchi nel cuore dell’America. Siete pronti ad accendere il motore?
Utah, USA: gli Hoodoos rosso fuoco e il Bryce Canyon da fiaba
Da Panguitch, un villaggio formato giusto da un paio di incroci di strade, poche case, alcuni ristoranti, ma che richiama quei sapori del vecchio e lontano West che andiamo cercando, si percorre un tratto della Scenic Byway 12 e si entra nella Dixie National Forest, superando le rocce infuocate del Red Canyon. E’ questa la salita che porta agli oltre duemila metri (fino a 2.748) del Bryce Canyon, nello Utah, con i suoi picchi dorati inconfondibili, che non si trovano nelle altre gole e vallate degli Stati Uniti. [Read more…]
Uluru, Ayers Rock: viaggio al centro dell’Australia
E’ un grande mammifero addormentato. Gli si può girare intorno, ma non svegliarlo. Ha fessure e orifizi bui e profondi o che si illuminano per pochi minuti a seconda di come ruota il sole. Se si allunga una mano a sfiorarlo, la corazza è increspata – a volte rotta – e calda, sembra quasi di sentirlo respirare. Ha orecchie e bocche, perché il suo sonno non è così profondo come sembra e non bisogna rischiare di svegliarlo. Di notte, nel buio assoluto di quando manca anche la luna, sotto il cielo di stelle dell’emisfero australe, forse si sposta, forse si muove. Nessuno lo sa davvero. E’ Uluru, l’Ayers Rock, che se ne sta quasi al centro dell’Australia, nel Northern Territory, dove si trovano ancora gli aborigeni.
USA, le spiagge più belle di Los Angeles
E’ oro puro liquido, caldo, la luce all’ora del tramonto sulle spiagge di Los Angeles. Te ne rendi conto subito, già quando stai per atterrare al LAX in pieno giorno, quando i raggi del sole rimbalzano sulle carrozzerie delle automobili in perenne coda nel dedalo di strade di questa infinita città americana. Sei ancora in aereo, eppure sei quasi accecato dai bagliori che rimandano i tetti e i parabrezza delle auto. Sembra un serpente luminoso, quello che cerca di muoversi e di imboccare uno svincolo pur di uscire dall’inferno. Il sole, qui in California, non perdona e a Los Angeles picchia duro. Poi, a fine giornata, si ammorbidisce e resta, come sulla pelle, solo quell’ultima carezza tiepida prima che cali la sera.
Il nostro viaggio on the road nell’Ovest degli Stati Uniti è cominciato e finito a Los Angeles. Nel mezzo, oltre cinquemila chilometri, il Nevada, lo Utah, l’Arizona e quell’America che non ti scordi.
Australia: le onde della Great Ocean Road e la (finta) spiaggia di Point Break
Si muovono in gruppo e scendono da vecchi pulmini scrostati. Arrivano al caffè con quei pantaloni, larghi e pieni di tasche, che finiscono sotto il ginocchio, scarpe rovinate dopo i tanti chilometri percorsi e con quelle camicie a fiori portate aperte che, se dovessimo vederle addosso a qualcuno qui da noi, non riusciremmo a contenere la risata. Invece quelle camicie floreali, viste lì, insieme ai capelli lunghi bruciati dal sole e dalla salsedine riescono quasi a stregarti. Oppure si spostano da soli, su fuoristrada ultimo modello, si infilano la muta nel parcheggio prima di scendere verso l’oceano e, presa la tavola sotto braccio, corrono scalzi sulle passerelle di legno che portano al mare. Siamo nel sud dell’Australia, sulla Great Ocean Road, dove i surfisti di tutto il mondo sognano di cavalcare la loro onda perfetta almeno una volta nella vita.
USA, Utah: il vero canyon di Thelma & Louise (Arches e Canyonlands)
Non è il Grand Canyon, quello in cui saltano nel vuoto Thelma & Louise nella scena finale del film di Ridley Scott. Siamo nello Utah, non lontano da Moab. E non è solo un salto nel vuoto, questo è un salto nella preistoria. Nella natura primordiale di Canyonlands c’è qualcosa che non si trova altrove, sulla Terra. Forse siamo addirittura su un altro pianeta. E gli spazi, come sempre fuori dai grandi centri abitati negli Stati Uniti, sono così vasti che sembra che al di là di questo non possa esistere altro. Al Dead Horse Point State Park si ha l’impressione di scoprire, finalmente, che cosa è stata la vita all’inizio della sua esistenza. E’ un viaggio all’indietro nel tempo e, solo in quel momento, ci si rende conto che, prima, non avevamo ancora visto e conosciuto niente.
USA, viaggio on the road nell’Ovest: tappa a Las Vegas in #4idee (n.13)
Las Vegas è in mezzo al nulla, in una distesa desertica arsa dal sole. All’estremo Sud dello Stato del Nevada, i suoi punti di riferimento sono Los Angeles, a 275 miglia, circa 440 km, e San Francisco a 560 miglia, 900 km. Di giorno è troppo nuda, decadente e spenta, in ogni senso. I turisti se ne stanno al chiuso delle sale da gioco, nei piani interrati degli alberghi, là dove non c’è mai un orologio che faccia tornare alla normalità del quotidiano e che indichi il tempo che scorre. Vivono come in trappola, giorno dopo giorno, assordati dal rumore della slot machine. Là, dove non filtra mai un raggio di quel sole troppo caldo che colpisce gli occhi non appena si risale in superficie giusto per attraversare la strada e sparire di nuovo in un centro commerciale con l’aria condizionata e i negozi sempre aperti. Di notte, invece, la Sin City degli Stati Uniti, muta il suo aspetto. Le insegne si illuminano, la gente si riversa nelle strade, la musica invade ogni spazio. La Vegas è un nucleo pulsante di luci, una striscia, in realtà, perché tutti i suoi hotel sono disposti lungo la Strip, Las Vegas Boulevard. Arrivando in automobile dalla Valle della Morte, al termine di una lunga giornata in cui si erano superati i 50 gradi, l’abbiamo individuata già da lontano, in quella conca senza alberi, così spoglia che sembra che, laggiù, alla terra sia stato strappato il suo rivestimento. Forse era tutto un miraggio.
Poiché Las Vegas è una tappa irrinunciabile quando si passa, in un viaggio on the road, dalla California ai canyon (a meno che non ci vogliate andare per sposarvi!), queste sono #4idee da non perdere. Perché non ci sono solo i casinò.
New York dalla Freedom Tower: il grattacielo più alto d’Occidente
Sono trascorsi quasi 14 anni da quell’11 settembre 2001 e New York ha colmato il vuoto (almeno fisico) di Ground Zero e, anche se tutt’intorno fervono i lavori, questa zona di Lower Manhattan è stata restituita ai suoi abitanti e ai turisti che oggi possono salire su One World Observatory, il punto più alto della città, il belvedere della Freedom Tower. See Forever, questa è la comunicazione che è stata pensata per One World Trade Center, il grattacielo più alto di NYC da cui sembra possibile sfiorare il cielo con la punta delle dita e che ha modificato lo skyline della città. See Forever perchè, questa volta, non succederà più ciò che è accaduto alle Torri Gemelle e noi potremo vedere per sempre.