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Death Valley, California: un itinerario nella Valle della Morte

03/12/2015 by valigiaaduepiazze 9 Comments

zabriskie point

All’alba lasci le colline verdi e fresche di Los Angeles e poche ore dopo sei nell’inferno della Death Valley, il deserto della Valle della Morte. E’ sempre California, ma basta poco e, superate le Black Mountains, ci si ritrova su un altro pianeta. E’ lontana anni luce, la brezza dell’Oceano Pacifico che anche in pieno agosto fa venire voglia di mettersi una felpa sulle spalle. Qui il termometro è implacabile e le temperature ad agosto raggiungono (e superano) i 119° Fahrenheit, che corrispondono a oltre 48° Celsius. Qui è tutto secco e non c’è l’umidità che inganna sulla temperatura percepita. Quello che vi sta cuocendo il cranio è il sole a picco su di voi.

death valley national park

deserto valle della morte

Prima di proseguire con il racconto, vorrei mettere subito in chiaro che per affrontare la Valle della Morte alcune precauzioni sono indispensabili e alcuni consigli non fanno male. In fin dei conti, se questo territorio desertico si chiama Death Valley, qualcosa vorrà pur significare.

Di sicuro la macchina che avrete preso a noleggio sarà in ottime condizioni, ma voi un controllo in più non fatevelo mancare: l’aria condizionata funziona? Date un’occhiata all’acqua nel serbatoio. Fa così caldo che la vostra automobile sfiorerà l’ebollizione. E poi fate il pieno di benzina. La Valle della Morte è molto ampia e diversi sono i punti notevoli da vedere, ma solo due i punti di rifornimento – a Furnace Creek e a Stovepipe Wells – e se siete a secco potreste non riuscire mai ad arrivare dove vi serve. Non è solo il caldo che spaventa, ma l’idea di non avere nulla intorno che possa dare un po’ di refrigerio, come una pianta o una tettoia. E, anche se fosse, l’aria è infuocata e le narici vi si spelleranno. Quindi respirate lentamente e cercate di stare meno tempo possibile all’aria aperta.

Portate con voi una bella scorta d’acqua. Anche questa diventerà bollente perché l’aria condizionata della macchina non vi darà alcun refrigerio, ma giusto l’idea di non impazzire, quindi potrebbe essere una buona idea fare una sosta appunto a Furnace Creek o a Stovepipe Wells per recuperare un po’ di forze mangiando qualcosa di leggero e bevendo una bibita fresca. Superfluo dirvi che vi sconsigliamo l’alcool, anche se una birra ghiacciata vi farà gola. Noi abbiamo fatto una pausa al Corkscrew Saloon a Furnace Creek: fresco, bibite (fin troppo) ghiacciate e ottimo impasto della super pizza da guarnire a piacere.

furnace creek

Non vi consigliamo di dormire all’interno del parco perché anche di notte, ad agosto, le temperature sono feroci e vi sembrerà di aver scelto di soggiornare nell’Ade. Però se avete la fortuna di andare alla Death Valley in primavera, quando spuntano i fiori selvatici, potreste aver piacere a fermarvi un po’ di più. Scegliere dove dormire è abbastanza semplice poiché ci sono solo quattro hotel nella Valle della Morte: Furnace Creek Inn, Furnace Creek Ranch, Stovepipe Wells Village e il Panamint Spring Resort.

Noi siamo partiti da Eagle Rock, quartiere nordoccidentale di Los Angeles, vicino a Pasadena e Altadena, e, dopo una giornata trascorsa alla Death Valley, abbiamo lasciato la California e, superato il confine con il Nevada, raggiunto in serata la pazza Las Vegas.

confine california state line

confine nevada state line

road trip california nevada USA

Arrivando da Los Angeles, per raggiungere la Death Valley Junction che vi porta al parco, costeggerete la Mojave National Preserve. Certo, è l’ennesimo deserto che in quei giorni che trascorrerete a cavallo tra Californa e Nevada vedrete sino allo sfinimento, ma è qui che cresce la più vasta foresta composta da quegli alberi straordinari che sono i Joshua Trees. Il nome scientifico della pianta è Yucca brevifolia e fa parte delle Agavacee, ma negli Stati Uniti è nota come Joshua Tree, albero di Giosuè, o come Yucca palm. La bizzarra forma dei rami di questo albero ricordò – a un gruppo di mormoni che attraversavano il deserto del Mojave a metà del XIX secolo per raggiungere le coste della California – la storia della Bibbia in cui Giosuè alzava le braccia al cielo per pregare. Ed è così, perché a vedere questi tronchi storti, asciutti e con i rami protesi verso il cielo in mezzo al deserto si può avere l’illusione che siano persone che chiedono aiuto. A me ricordano  i cactus stilizzati nelle vignette della Settimana Enigmistica.

joshua tree

mojave national preserve

La Valle della Morte rientra nel complesso dei Parchi Nazionali degli Stati Uniti e, se avete intenzione, nel vostro viaggio, di visitarne altri, vi consigliamo di acquistare il pass annuale. Questo permetterà l’ingresso alla vostra vettura – e a voi – in tutti gli altri parchi nazionali americani. Per quelli statali o, ad esempio, per la Monument Valley che è gestita dai Navajo, si paga a parte. Noi abbiamo acquistato alla Death Valley l’Interagency Annual Pass perché si trattava del primo parco del nostro tour dell’America dell’Ovest e perché, fatto un veloce conto, abbiamo capito che ci sarebbe convenuto visto i parchi che avremmo visitato. Qui potete trovare alcune informazioni utili. Il costo è di 80 dollari a vettura per un anno da quando lo avete acquistato. Il biglietto di ingresso alla Valle della Morte o l’Interagency Annual Pass va acquistato al Visitor Center di Furnace Creek o a quello, più piccolo e non sempre aperto (potreste dover fare tutto in automatico a una macchinetta, meglio farsi dare una utile mappa della valle dal personale), di Stovepipe Wells. Il semplice ingresso costa 20 dollari a vettura e vale per sette giorni, se si è in moto il prezzo di ingresso è di 10 dollari. Non fate i furbi, evitando di pagare, perché nei parchi americani i Rangers si muovono molto spesso e fanno dei controlli, quindi la multa è dietro l’angolo.

mesquite flat

mesquite flat death valley

Che cosa vedere alla Valle della Morte?

– Mesquite Flat Sand Dunes, sulla Route 190, poco prima di arrivare a Stovepipe Wells Village, sulla destra. Le dune del Sahara sembrano essersi trasferite nel West americano: morbide colline di sabbia finissima e bianca. All’alba e al tramonto, il paesaggio è ancora più suggestivo. Camminare nella sabbia è molto faticoso, quindi vi sconsigliamo di avventurarvi al centro di questo deserto. Restate sempre ai margini e ricordatevi dove avete parcheggiato l’auto.

– Zabriskie Point è il luogo che vale tutti gli altri, per me, alla Death Valley. Desideravo andarci da molti anni e mi sembrava così irraggiungibile, lontano, quasi su un altro pianeta. Di sicuro lo avrete già sentito nominare, poiché un film di Michelangelo Antonioni si chiama proprio Zabriskie Point e la scena finale nel film è molto famosa per via di una esplosione che, se non ricordo male dai tempi dell’università, fu girata con diciassette cineprese contemporaneamente, ma dislocate in punti differenti. Qui, la roccia sembra spuma. Portatevi una bottiglietta d’acqua o dell’acqua termale da spruzzarvi sul viso e sul corpo come ho fatto io, quando affrontate la breve salita per affacciarvi dal belvedere. Con questo caldo non si scherza. Zabriskie Point si trova circa 7 km dopo Furnace Creek, sulla Hwy 190 in direzione Death Valley Junction.

zabriskie point

death valley zabriskie point

zabriskie point antonioni

zabriskie point esplosione

– Badwater Basin si trova lungo la Route 178, circa 30 km a sud del Furnace Creek Ranch. E’ il punto più basso degli Stati Uniti, poiché raggiunge gli 86 metri sotto il livello del mare. Si tratta di un vasto residuo salato dell’immenso lago preistorico Manly che un tempo ricopriva la valle. Un pontile di legno permette di spingersi fin sopra le lastre di sale e le pozze nelle quali ancora oggi vivono rare specie di insetti. Non scendete dall’automobile senza cappello e acqua.

badwater basin

punto più basso stati uniti

lago salato death valley

valle della morte badwater basin

Nella Death Valley avviene uno strano fenomeno che è chiamato delle rolling stones o delle pietre che camminano. Sui grandi laghi prosciugati si possono vedere delle enormi pietre seguite da lunghe tracce che effettuano percorsi quasi ad angolo retto che fanno pensare che le moving rocks abbiano effettivamente camminato. Per secoli è stato un vero e proprio rompicapo per gli scienziati, fino a quando, l’anno scorso, un gruppo di studiosi ha filmato la corsa di alcuni di questi massi che si trovano in particolare sulla Racetrack Playa della Valle della Morte. A spingere le pietre sulla superficie piatta della Playa sarebbero dei sottili strati di ghiaccio che si formano in questo luogo, quando il letto del lago asciutto si riempie di acqua piovana. Quando il ghiaccio si rompe in una giornata di sole, il terreno si crepa producendo i rumori da vetro rotto e i massi si spostano.

Qui il video, per chi fosse interessato al fenomeno:

on the road death valley harley davidson

Se siete incuriositi dalle città fantasma, ai confini della Valle della Morte ce ne sono svariate. Si tratta di città in cui abitavano muratori o minatori e poi abbandonate quando non sono più state utili. Potete visitare Rhyolite, fuori dal parco, un po’ discosta dalla Route 374, a 6,5 km a ovest di Beatty, o anche Bodie. Noi siamo stati a Chloride in Arizona, tra la Hoover Dam e Kingman, sulla Route 66. Di solito si somigliano tutte: un saloon, la banca, l’ufficio dello sceriffo con la prigione, però hanno comunque un fascino da film western e almeno una è da vedere.

area 51 alien center nevada

Se anche voi lasciate la Death Valley per andare a Las Vegas, poco dopo il confine con il Nevada, dovete assolutamente fare una sosta in un luogo fuori dal tempo. E dallo spazio, aggiungerei. Si tratta dell’Area 51 Alien Center, una pompa di benzina in pieno deserto che costeggia la Highway 95. All’interno vi servirà uno strano vecchietto un po’ toccato e sugli scaffali del market potrete sbizzarrirvi tra gadget extraterrestri: felpe, T-shirt, penne, tazze, cartine, adesivi, magneti.

Se volete leggere altro sul nostro viaggio on the road nell’Ovest degli Stati Uniti, potete cliccare su:

– USA, le “ombre rosse” della Monument Valley

– Arizona, USA: Radiator Springs e la Route 66

Filed Under: In giro per il mondo Tagged With: natura, nord america, on the road, usa

Comments

  1. gianni coppola says

    10/13/2016 at 10:40 am

    ciao mi chiamo Gianni,
    intanto volevo farti i complimenti per il sito.. volevo fare inoltre una domanda se possibile..
    saremo in california l’anno prox e siccome alloggeremo dopo vari giorni a bishop per raggiungere death valley, mi conviene entrare a Stovepipe Wells (in tal caso che indirizzo mettere sul navigatore) oppure a furnace creek (in tal caso che indirizzo mettere sul navigatore) calcolando che dopo la visita andremo a las vegas..

    Reply
    • valigiaaduepiazze says

      10/18/2016 at 10:14 pm

      Ciao Gianni, tranquillo perché i navigatori accettano direttamente le indicazioni di Stovepipe e di Furnace Creek, non devi mettere altro. Assicurati di avere il navigatore impostato su Stati Uniti e poi su California, la Death Valley infatti è ancora California. Poi Las Vegas è in Nevada. Nello stesso giorno puoi passare da entrambi i punti, la distanza è davvero minima. Fai conto di arrivare a Las Vegas in serata.
      Per qualsiasi cosa, chiedimi pure. Vedrai che è un viaggio molto semplice da organizzare!

      Elisa

      Reply
      • gianni coppola says

        10/27/2016 at 11:39 am

        https://www.google.it/maps/dir/Stovepipe+Wells+Village,+California,+Stati+Uniti/Furnace+Creek,+California,+Stati+Uniti/@36.5463753,-117.0737103,11.5z/data=!4m13!4m12!1m5!1m1!1s0x80c0886a29ab5b5b:0x2f03af223b75bcc3!2m2!1d-117.1461492!2d36.6059639!1m5!1m1!1s0x80c73f0756f55d73:0x2d4862e0bb5be836!2m2!1d-116.8708863!2d36.4580039
        PER FARTI CAPIRE IL MESSAGGIO DI PRIMA MAGARI TI PUO ESSERE UTILE..

        I VARI PUNTI COME ZABRISKIE POINT E BADWATER SONO ANDANDO PIU GIU DI FURNACE CREEK, SONO INIDICATI DAI CARTELLI O TI DANNO UNA CARTINA ALL’INGRESSO??

        Reply
      • gianni coppola says

        11/17/2016 at 9:27 am

        ciao Elisa,
        non mi hai piu risposto!!

        Reply
  2. gianni coppola says

    10/27/2016 at 11:33 am

    CIAO ELISA,
    GRAZIE PER LA TUA RISPOSTA CHIARA E VELOCE.. PERMETTIMI UN’ULTIMA DOMANDA, DA STOVEPIPE PROSEGUO PER FURNACE CREEK ,IN QST TRATTO CI SONO GIA’ ATTRAZIONI DELLA DEATH VALLEY OPPURE INIZIANO DOPO FURNACE CREEK?? PERCHE DA MAPS DA UNA STRADA ALL’ESTERNO DI QST PARCO E NN VORREI INVECE CHE LA SI ATTRAVERSA PER VEDERE LE ATTRAZIONI ED ARRIVARE POI A FURNACE CREEK.. NN SO SE SNO STATO CHIARO HAHAH. L’INGRESSO DOVE SI PAGA INFINE??

    GRAZIE E SCUSAMI LA DIFFICOLTA’ DELLA DOMANDA NEL CASO.

    Reply
  3. Laura Bianchi says

    03/27/2018 at 11:21 pm

    Ciao,
    complimenti per l’utilissimo sito.
    La prossima estate andrò con mio marito ed i miei due figli di 9 e 12 anni a fare un giro nei parchi degli Stati Uniti occidentali.
    Pensavamo, dopo una notte trascorsa a Las Vegas, di andare a visitare la Death Valley e poi trasferirci nel tardo pomeriggio a Bakersfield per dormire. Ritieni sia fattibile in una giornata?
    Grazie e ancora complimenti!
    Laura

    Reply
    • valigiaaduepiazze says

      04/03/2018 at 10:47 am

      Ciao Laura!
      Bellissimo viaggio, starete benissimo.
      A mio parere sì, perché la Valle della Morte è davvero poco ospitale per cui non vi consiglio di dormire all’interno, anche se ci sono alberghi notevoli e con tutti i comfort. Meglio visitarla di passaggio e dormire altrove. Tenete conto che a Bakersfield arriverete in serata, ma non credo che avrete fretta, per cui ci può stare. Anche a Las Vegas una notte è sufficiente (c’è un post dedicato, qui sul blog).
      Noi avevamo fatto il contrario, anzi, con la strada più lunga: partiti al mattino da Eagle Rock nella valle di Los Angeles, abbiamo fatto la giornata alla Death Valley e siamo arrivati in serata a Las Vegas.
      Buona organizzazione del viaggio!

      Elisa

      Reply
  4. Francesco says

    06/01/2019 at 10:38 am

    Buongiorno, avendo programmato una visita questa estate, con auto a noleggio, mi chiedo, in caso di avaria, la copertura del servizio radiomobile. Grazie

    Reply
    • valigiaaduepiazze says

      07/11/2019 at 9:31 pm

      Francesco, mi spiace ma non so che cosa sia. Noi di solito oltre all’assicurazione sulla salute (al di là del noleggio dell’auto) e quella già di base offerta dall’agenzia di noleggio, ampliamo sempre un po’, ma non credo che sia con servizio radiomobile. Una volta arrivati là le spiegheranno tutto e potrà fare un upgrade sul posto, non stia a pensarci fin da ora anticipando denaro!

      Elisa

      Reply

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