La luce. E’ la luce ad apparirmi per prima quando tiro fuori i ricordi della visita alla Reggia di Venaria. La luce di quella tarda mattinata di inizio marzo, un cielo senza nuvole, ma con una sottile patina lattea che con il passare delle ore si è dissolta. La luce che filtrava tra gli alberi che stavano iniziando a riprendere vita, con tenere foglie sulle punte dei rami. La luce dalla quale ripararsi gli occhi per riuscire ad allungare lo sguardo laggiù, fino alle montagne innevate che circondano Torino e le fanno da cornice. La luce che, entrando dalle ampie finestre e dalle vetrate, trasportava ogni ambiente della residenza barocca in una dimensione fuori dal tempo. E poi quella luce. La luce bianca della Galleria Grande. Perché è per Lei che si va alla Venaria Reale, no?
Provenza, viaggio ad Aix-en-Provence in #4idee (n.3)
Aix-en-Provence è una città che va visitata a piedi. Raffinata ed elegante, ricca di dettagli preziosi. Dall’atmosfera italianeggiante, con piccole piazze ricche di charme che ricordano Parigi, Aix si trova ad appena 25 km dalla caotica Marsiglia. Ciascuno si innamora della sua Provenza: chi di Arles, chi di Avignone, chi dell’arroccata Baux, chi porta nel cuore Cavaillon, Gordes o Roussillon. Noi abbiamo perso la testa per Aix. Ecco #4idee per cui vale la pena andare almeno per un fine settimana nella cittadina del Sud della Francia.
Sakura, ciliegi giapponesi in fiore a Roma
Chi ha un po’ di confidenza con i social, soprattutto quelli fotografici (come Instagram), in questi giorni sta ammirando gli scatti di chi ha iniziato a fare hanami in Giappone. Letteralmente significa ammirare i fiori e nel paese del Sol Levante è vissuto come un evento così importante da provocare vere e proprie migrazioni di milioni di persone dalle loro città verso le 60 località più famose per la presenza dei sakura, i fiori di ciliegio.
La fioritura dei sakura dura circa tre settimane e di solito si colloca tra la seconda metà di marzo e la prima metà di aprile. Da qualche anno a questa parte il rito dell’hanami ha preso piede (o forse è diventato di moda) anche a Roma.
Week end last minute ad Atene
Perché, amici miei, ogni volta che organizzate un fine settimana all’estero, sento sempre ripetere le stesse mete? Andiamo a Londra. Facciamo due giorni a Parigi. Vado a Berlino. Beh, lo sapete che Atene è bellissima?
Grecia non è solo sinonimo di vacanze estive, spiaggiati come balene a prendere il sole sulle isole, aspettando l’ora del tramonto per fare l’aperitivo e aprire le danze per tutta la notte. Atene è una città che si può raggiungere facilmente con voli low cost (con Ryanair o EasyJet in due ore e mezza da Milano senza scalo, oppure da Roma con volo diretto Alitalia, EasyJet, Aegean o Olympic in due ore) e soprattutto, pur nella sua estensione, permette di potersi gestire un week end senza perdere nulla di quello che è essenziale per portare a casa un po’ di magia, un po’ di presente e un po’ di passato fusi insieme. Scendere dall’Acropoli e perdersi negli animati vicoli del centro, ricchi di negozi di artigiani e di gallerie d’arte è un attimo. Lo dice anche Google AdWords che cosa vedere ad Atene e visitare Atene sono ricerche con una media mensile molto bassa. Vediamo se con qualche consiglio mirato può venirvi voglia della capitale greca.
Frida Kahlo, icona messicana in #4idee (n.2)
E’ esplosa la Frida Kahlo – mania. A ripercorrere la vita della pittrice messicana, mito assoluto tra le donne del XX Secolo, sono le Scuderie del Quirinale, che fino al prossimo 31 agosto propongono una mostra su Frida Kahlo a Roma: 160 opere, tra dipinti, disegni ed emozionanti fotografie in bianco e nero e a colori. Chi già la ammira non può che restarne affascinato. Chi di lei sa poco, non può che lasciarsi travolgere dai racconti sul coraggio nell’affrontare la sua dolorosa esistenza e innamorarsene.
Allora ecco 4 idee per chi ama Frida Kahlo.
Roma dall’alto in #4idee (n.1)
Una delle città più belle del mondo mi aiuta a inaugurare questa nuova rubrica del blog: #4idee. Con un hashtag perché possiate facilmente trovarci anche sui social (Instagram, Twitter, Facebook, Google+, Flickr, Pinterest). #4idee con cui vorremmo incuriosirvi senza il vincolo del viaggio. #4idee con cui stuzzicarvi per una gita fuori porta, un ristorante da scegliere, una bottiglia con cui brindare, un momento di relax con cui staccare da tutto. Anche all’ultimo minuto. #4idee che per noi sono il meglio e che vorremmo condividere con voi, aspettando suggerimenti e consigli. Perché le #4idee potrebbero diventare anche le vostre.
Architettura a Milano: dal razionalismo agli igloo
Ho vissuto per quasi 14 anni a Milano. Da bambina ci andavo ogni tanto con i miei, partendo dal vicino Piemonte. Si andava a vedere il Duomo (ancora c’erano le scritte pubblicitarie luminose sulla piazza e si poteva passare in macchina), lo zoo (che è ormai chiuso dal 1987), il Castello Sforzesco. Quando mi accompagnavano dal dentista, subito dopo mi consolavano con un dolce o un gelato al Motta in piazza San Babila. A 15/16 anni, a Milano, ci andavo per salutare gli amici del mare, per interrompere i mesi invernali. E si passavano le ore nel negozio di Elio Fiorucci in Galleria Passerella (anche questo non esiste più, se non nella sua versione da sopravvissuto) e al Burghy di San Babila (dove ora c’è un McDonald’s). E a 19 anni a Milano ci sono andata in pianta stabile. Prima per l’Università e poi quella che poteva essere una tappa di 4 anni si è allungata perché, lì, ho iniziato a lavorare. Di case ne ho cambiate tre. La prima in zona Gioia, che alla fine degli anni ’90 era davvero alla fine del mondo. Poi in una via residenziale perpendicolare a Viale Indipendenza, quando invece tutti gli amici stavano tra i Navigli e le Colonne. E poi ho comprato la mia casa, dieci anni fa, sul Naviglio Grande. Proprio là dove c’è quella Milano che sa di paese, di fronte alla Chiesa di San Cristoforo al Naviglio.
Delft, la città più bella d’Olanda
La nostra giornata era iniziata presto, prendendo un treno da Amsterdam in direzione Lisse, per raggiungere degli amici al Giardino di Keukenhof. Dopo alcune ore trascorse nella meraviglia ad ammirare tulipani, giacinti e orchidee, invece di rientrare nella capitale olandese, abbiamo deciso di fare ancora un tappa. A Delft. Quando vedi cose belle, non ti stanchi mai.
Calcata magica, borgo di hippies (e streghe)
Ancora una curva, in salita, tra gli alberi, dopo aver lasciato la Cassia bis (la Veientana). E poi eccola, sulla sinistra, quasi sospesa con la vallata intorno. Calcata.
Case brune le cui fondamenta affondano nella roccia tufacea, come un’estensione naturale del colle. Al calare della sera, il borgo si illumina ed ecco il presepe in cui si è inserita una monetina per metterlo in funzione. Oltrepassi il portone d’ingresso e all’improvviso fai un salto all’indietro nel tempo, una cavalcata nel passato. Per le strade, odore di legna bruciata nel camino. Risate che rimbalzano sulle pareti della case e, infilandosi sotto l’uscio delle porte, sfuggono dalle sale e dalle cucine e si rincorrono all’esterno. Un piccolo labirinto di vie strette e ornate di gatti sornioni, di cani che spadroneggiano, di fiori sui balconi. Giri l’angolo e sei a strapiombo sulla valle del Treja. Silenziosa e coperta di boschi disordinati che attutiscono i rumori. E ci si è già scordati di essere a soli 40 km da Roma nord e a 60 da Viterbo.
Carcassonne, come in una fiaba
C’era una volta una coppia che viaggiava con una valigia a due piazze. Un bagaglio unico, che conteneva non solo il necessario ma anche – e soprattutto – il superfluo per entrambi, in particolare per Lei. Quella volta avevano lasciato Arles e la Camargue per spostarsi verso ovest, restando nel sud della Francia. Era Lei ad avere insistito con Lui per visitare Carcassonne, a circa 150 km dal confine con la Spagna. E Lui non si era certo lasciato pregare perché si fida sempre dei gusti di Lei.