Il mio primo ricordo di Brighton risale a molto tempo fa: avevo appena finito la quarta Ginnasio e la mia amica del cuore (di quelle con cui ci si giura amicizia eterna e poi le cose vanno diversamente) mi disse che sarebbe partita per una vacanza studio in Inghilterra, a Brighton, per due settimane. Quindici giorni lunghissimi in cui ci siamo scritte lettere con carta e penna da mare a mare: lei da quello freddo sulla Manica, io da quello mediterraneo della Liguria. Ricordo ancora oggi a memoria l’indirizzo a cui le scrivevo: Crescent Road e da qualche parte su un bigliettino so di aver conservato il numero di telefono di quella famiglia che l’ospitava e a cui telefonavo ogni tre giorni. Oggi due settimane scorrono via nello stesso tempo in cui un alito di vento porta via le prime foglie secche cadute dagli alberi, allora erano un’eternità. E ricordo il suo amore di quell’estate. Che poi non è stato solo di quell’estate.
Sì, perché Brighton con quella sua aria un po’ kitsch e un po’ vintage nello stesso tempo, in cui puoi ancora imbatterti in una signora che passeggia sul lungomare troppo ventoso con una lunga gonna vittoriana e c’è qualcuno che a ogni ora del giorno esce un troppo sbronzo da un pub, è sempre stata scenario delle storie d’amore estive. E non solo: perché per i londinesi è da sempre località ideale per una scappatella del fine settimana, spesso con l’amante, usando come scusa quella di qualche convention di lavoro. E Brighton è a solo un’ora di treno da Londra. Ecco che cosa vedere.
Siamo a 110 km a sud di Londra e Brighton è stata a lungo definita il mare di Londra. Proprio così: London-on-sea. Un po’ come il milanese che se ne va in Liguria nel fine settimana o, ancor più, il romano che trascorre la domenica a Fregene. Brighton è quel luogo in cui non trascorreremmo un’intera vacanza, perché d’estate è invasa dagli studenti delle superiori che, tra amori e birre, forse fingono di andare a imparare l’inglese e a cercarsi un lavoretto. E, tutto l’anno, è meta di addii al nubilato e al celibato in cui non manca mai il tocco di cattivo gusto. Però Brighton è anche altro, con le sue casette colorate, i muri carichi di graffiti, i gabbiani un po’ troppo irruenti, l’ossatura abbandonata in mezzo al mare dell’old pier – il molo occidentale chiuso al pubblico nel 1975 e poi abbandonato al suo destino tra incendi e salsedine – e quell’intenso odore di fish and chips che ti coglie all’improvviso. Brighton è splendidamente fané.
Per arrivare a Brighton da Londra si passa per Gatwick, dove ha sede uno dei più importanti aeroporti della città. Se siete già a Londra e non siete appena atterrati, allora è comodo partire dalla Victoria Station. Fate il biglietto andata e ritorno che vi costa molto meno, circa 21 sterline, e aspettate il primo convoglio disponibile che vi porti a Brighton. Ricordatevi che se vi aspettate una cittadina calda, allora resterete delusi e il vento vi coglierà come uno schiaffo in pieno viso, perciò copritevi. In fin dei conti, dell’Inghilterra, Lord Byron diceva che l’estate inizia a luglio e finisce ad agosto. Se arriva.
La gita da Brighton a Londra può essere di un solo giorno, senza stress. Se preferite, potete fermarvi una notte. La stazione di Brighton vi lascia nel centro cittadino, a due passi dalla copia del famoso Kissing Cops mural di Bansky. E’ all’angolo tra Frederick Place e Trafalgar Street, proprio sul fianco destro della stazione (guardandola), sul muro del pub The Prince Albert.
La strada che parte dalla stazione vi porta alla spiaggia, ma prima perdetevi tra le strade di North Laine, un po’ in saliscendi come quelle di San Francisco, con le case colorate di tinte pastello e i graffiti e allungatevi verso The Lanes, la zona dei vicoli con i negozi che riversano i loro ninnoli quasi sui piedi dei passanti per attirare la loro attenzione.
Dopo il brunch da Bill’s al 100 di North Road (lo servono tutti i giorni fino alle 16) e un po’ di tempo perso tra i negozi impolverati in Kensington Gardens, tra i quali la Brighton Books, chiudete gli occhi e riapriteli in India. Il Royal Pavilion è uno degli edifici più amati d’Inghilterra, sorto nel 1822 su volontà di Prince George, prima di diventare re Giorgio IV, e su progetto del più noto architetto dell’epoca, John Nash. E’ una meraviglia in stile orientale, come troviamo a Udaipur. Visitatene il rigoglioso giardino e, se avete tempo e voglia, anche gli interni.
E poi c’è la spiaggia. Quella con i ciottoli tondi, che arriva fino al lungo Brighton Pier che, come quello di Santa Monica in California, ha le giostre su cui salire per poter sentire il brivido di precipitare tra le onde. Acquistate un donut caldo e coperto di zucchero e percorrete il molo fino in fondo. Se cercate la grande ruota panoramica sulla spiaggia, non c’è più. E’ stata sostituita dalla torre panoramica mobile più alta del mondo. E’ alta come un palazzo di cinquanta piani, 162 metri. Si chiama British Airways i360 e, da lontano, sembra un sottile palo della luce a cui manca qualcosa. Quando ci si avvicina, ci si rende conto di quanto sia alta e si può facilmente immaginare quale sia il panorama a 360 gradi che offre sul mare, sulla città di Brighton e sulla costa della contea di Sussex. La capsula circolare può contenere fino a 200 persone che in contemporanea potranno ammirare la Manica e, di sera, si trasforma in Sky Bar, a cura del team del London Eye.
Anche se il forte vento vi spinge via, camminate verso ovest fino allo scheletro dell’Old Pier di Brighton. Al tramonto le luci sul lungomare inizieranno ad accendersi. Ma voi arrivate un po’ prima e godetevi il mare che finalmente è azzurro come il cielo dal Brighton Bandstand che, come indica il nome, è ancora usato come palco d’orchestra sul mare, ma anche come location per i matrimoni. Aspettate di essere soli e tenetelo un po’ solo per voi.
Per altri post a tema:
E su Londra:
- Londra dall’alto in #4idee (e 2 bonus)
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- Brexit: che cosa cambia per i viaggi in Inghilterra (aggiornato al 2 febbraio 2020)
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- Londra, la sorpresa di un raggio di sole
Grazie Elisa per il bel resoconto su un luogo delle mie vacanze di (poco) studio e molto altro (chiedi all’amica del cuore).
Se ami il genere, mi permetto di consigliarti Eastbourne; non lontano da Brighton, molto simile ma più ridente, meno fané, più pulita e con un microclima sorprendentemente più vicino alla Liguria delle tue vacanze.
Chissà se è ancora lì, dopo quasi quarant’anni, io amo ricordarla così, con i ciottoli, l’odore del Fish and Chips ma senza graffiti e torri di Star Trek.
Cordialità! J. G.
Oh che consiglio interessante, quello di Eastbourne, lo terrò presente. Un bellissimo ricordo, grazie per averlo condiviso con Valigia a due piazze!
Elisa