Bath, con la sua elegante uniformità architettonica. Cotswolds, le colline costellate di villaggi dalle case color miele, muretti a secco, viali alberati, vacche e pecore al pascolo. Siamo nella campagna inglese più romantica, a ovest della capitale britannica. Per arrivarci, noleggiate un’auto in aeroporto e guidate per un paio d’ore. L’area dei o delle Cotswolds abbraccia sei contee, in Inghilterra e nel Galles: Oxfordshire, Glocestershire, North East Somerset, South Warwickshire (dove si trova Bath), Worcestershire e Wiltshire (si leggono shire, non shair). Un viaggio da assaporare.
Domenica a Londra, che cosa fare per vivere una giornata da Londoner
Anche a Londra i ritmi nella giornata di domenica finalmente rallentano. È il momento da dedicare alle passeggiate, se si ha la fortuna di trovare una giornata di sole, ai mercatini vintage e al brunch. Ci portiamo sempre un piccolo ombrello o una giacca impermeabile da ripiegare in borsa o nello zaino, perché non si può mai sapere come possa cambiare il meteo, ma intanto ci alziamo presto per arrivare in East London. Questa è una delle zone che amo di più della città e che mi piace vivere, con un percorso ormai rodato, proprio la domenica, ma – tranne i mercatini – potete utilizzarlo ogni giorno della settimana. Che cosa fare per vivere una domenica da insider a Londra?
Russia, viaggio a Mosca: che cosa vedere e come fare il visto
Sono partita un po’ prevenuta, per il viaggio a Mosca, in Russia. Mi sembrava che saremmo stati per troppi giorni e che la città mi avrebbe lasciato un senso di stordimento e di insoddisfazione perché a me che piacciono i villaggi della campagna inglese e la natura, come può piacere una città che trasuda imperialismo e che m’immaginavo solo come un insieme di marmo, grandi spazi e strade immense? Viaggiare è proprio questo: scoprire che le idee che ci siamo messi in testa non sempre corrispondono al vero. E si torna a casa con un bagaglio nuovo e più pesante, più ricco. Quello delle esperienze.
E così ho trovato una Mosca elegante, pulita, sì gigantesca, ma in modo differente da come può farti sentire una città con i grattacieli, come New York o Chicago o anche alcune metropoli del Sud Est Asiatico. Perché a Mosca i mastodontici palazzi, come le Sette Sorelle, sorgono in mezzo a una piazza di cui non vedi la fine o al limitare di una strada da decine di corsie (per attraversarla se non c’è il sottopasso bisogna fare un complesso giro seguendo i semafori pedonali e non scherzo nell’affermare che ci vogliono almeno dieci minuti) e intorno gli altri edifici appaiono così striminziti che sembrano sparire. Se tra i grattacieli americani ci si può sentire schiacciati e oppressi oppure protetti, a seconda della propria percezione personale, a Mosca ci si sente un po’ come in un deserto eppure tutto sembra sempre vicino, negli spazi enormi in mezzo ai quali ci si trova e, per cui per raggiungere un palazzo, che appare a due passi, si cammina un quarto d’ora.
Eppure, accanto a questo aspetto, che ha un fascino innegabile, ecco anche la parte vecchia di Mosca, quella dei vecchi negozi di souvenir, impolverati e occupati in ogni angolo di matrioske anche di pessimo gusto, ma che regalano scorci a misura d’uomo, panchine ben tenute sulle quali si riposano turisti e moscoviti con i loro cani, per non parlare poi degli spazi verdi, che non mancano, o della zona più alla moda, tra locali che ricordano quelli più eleganti e posh di Londra.
Francia: come organizzare un viaggio in Dordogna e Périgord
Dordogna e Périgord, dove case in pietra color miele si fondono con il colore delle montagne e al tramonto si accendono di sfumature ancora più calde. Porte in legno, azzurre o lavanda, dietro le quali puoi immaginare la vita che faresti se vivessi in un villaggio così romantico, in cui ancora si acquista in drogheria e si passeggia tra un orto e l’altro con il pane sotto braccio, dove i ritmi sembrano dilatati e ci illudiamo almeno per qualche giorno di poterci far scivolare via tutto lo stress dalle spalle. Campi di cereali che si susseguono per chilometri ai lati di strade curve, da cui ogni tanto spunta una lunga fila di ciclisti che non temono le salite. In autunno le foglie color porpora delle viti, in questa terra nella quale il vino è un nettare. E le vaste foreste, che non penseresti possano ancora essere così selvatiche, così fitte, così buie. Querce e castagni. E poi erba che brilla, da lontano, sotto il sole, ma avvicinandoti ti accorgi che si tratta di un ampio fiume, la Dordogna, che a volte ruba l’azzurro del cielo, altre il verde della natura intorno e sembra un prato che fluisce tra valli e colline.
Se per i vostri viaggi nella natura e tra i villaggi più belli della Francia pensate solo alla Provenza (che è sempre uno degli articoli più letti e che trovate qui), forse non avete ancora scoperto abbastanza della Dordogne e del Périgord.
Roma, dove mangiare senza fregature (e con soddisfazione): i consigli da insider su ristoranti, osterie, pizzerie, dolci, locali con panorama
Dove posso mangiare bene a Roma? Quale ristorante mi consigli, a Roma? Quanto influisce la scelta del ristorante e un buon pasto (magari senza spendere cifre folli o proprio spendendo poco) sull’intero viaggio o vacanza? Tanto. Perché mangiare senza fregature e con soddisfazione ci mette subito di buonumore. Tanto più quando si sceglie l’Italia come meta e un po’ si pretende che il livello enogastronomico sia alto, anche altissimo. A maggior ragione quando si sta a Roma. Per gli amici sono diventata un punto di riferimento per il cibo di qualità. Perché mi piace mangiare, ma scarto quei posti dai quali esci con un’incudine sullo stomaco, perché mi piace bere ma non farmi salassare, perché anche il contesto dev’essere quello giusto. E se poi dal ristorante si esce con gli abiti che non puzzano di cucinato, tanto meglio. Insomma, questa vuole essere una pratica, aggiornata e ragionata guida (rapida e senza fronzoli) del mangiare bene a Roma. Sono i consigli di una insider d’adozione su ristoranti, osterie e trattorie, pizzerie, dolci e caffè, locali con panorama a Roma. Non mancano i ristoranti del ghetto con cucina romana/kosher. Perché no, anche cibo esotico e ristoranti etnici. E – lo specifico fin dall’inizio – non ci sono favoritismi, nella lista. Se non quelli della mia pancia.
Viaggio in aereo? Ecco come fare il bagaglio a mano perfetto
E’ il momento di partire, ci siamo dedicati a lungo per preparare le valigie che imbarcheremo nella stiva dell’aereo, ma che cosa mettiamo nel bagaglio a mano? Come preparare il bagaglio a mano per l’aereo? Questo è un passaggio (delicato) e fondamentale soprattutto se il mezzo di trasporto che ci porterà a destinazione è un aereo. Infatti in questo caso non avremo a portata di mano tutti i nostri bagagli, ma solo lo stretto indispensabile, che potrebbe servirci anche per diverse ore, in base alla durata del volo, o, nella peggiore delle ipotesi, se le nostre valigie dovessero subire un ritardo o andare smarrite.
Nel mio libro Prête-à-Partir. Tutti i consigli per la viaggiatrice perfetta (Morellini Editore) dedico un capitolo al bagaglio a mano, ma in vista della partenza alla quale molti di voi si stanno apprestando nei prossimi giorni o settimane, diamo uno sguardo insieme ai fondamentali da portare sempre con sé nel modo più organizzato e assennato possibile (insomma, senza cacciare tutto in borsa alla rinfusa all’ultimo momento, rischiando di non trovare più niente). Proseguite a leggere e troverete la guida definitiva delle regole del bagaglio a mano in aereo. Fate confusione sui liquidi e sulle misure del bagaglio a mano? Nessun problema, risolviamo tutto insieme!
Dove si trova Downton Abbey: da Londra a Highclere Castle, nell’Hampshire
Lungo questo viale abbiamo visto passeggiare Lady Mary Crawley e Matthew, abbiamo visto affrettarsi nelle prime luci dell’alba – stretti l’una all’altro – Anna e il signor Bates. Quante automobili sono arrivate, alzando polvere e ghiaia, e quante sono partite per accompagnare i signori in tempo in stazione per salire sul treno in direzione Londra. Riprese a volo d’uccello, su quei prati che sono davvero così verdi. E poi i segreti che cela il castello, in cui non si possono scattare fotografie. E’, questa, la location delle sei stagioni di Downton Abbey e uno dei miei sogni era poterla finalmente visitare. Anche se non sempre è aperta al pubblico.
Il weekend perfetto: tre giorni nelle Fiandre tra Bruges, Gand e Ostenda
Che tu le veda in una giornata di sole e cielo azzurro, avvolte dalla nebbia umida che sale dai canali o sotto la pioggia, le province fiamminghe hanno sempre un fascino di casa di bambola per cui ti sembrerà di aver messo piede in una di quelle cartoline vintage scovate nel baule di un mercatino delle pulci. Le Fiandre si trovano in Belgio e si estendono dalla costa del Mare del Nord, puntando verso est in direzione di Bruxelles e di Anversa. Nei nostri tre giorni – con sole, nebbia e pioggia – dopo essere arrivati in aeroporto a Bruxelles ci siamo sempre spostati in treno, facendo base a Bruges, ma visitando anche Gand e Ostenda, città portuale del Mare del Nord, dove le spiagge sono lunghissime e bianche e sembra che da lì si possa quasi scorgere l’Inghilterra.
Tra Germania e Svizzera: il Bodensee in #4idee (n.18)
Il fiume Reno a un certo punto, all’altezza della città di Costanza, in Germania, ma davvero a due passi dalla Svizzera e a breve distanza dall’Austria, è come se si allargasse per accogliere più acqua e ci regala il Lago di Costanza o Bodensee. Oggi è un lago limpidissimo e regala un clima mite a tutte le cittadine che lambisce. Ma ha anche tre isole: Mainau, Reichenau e Lindau. Noi siamo andati a visitare Mainau, detta anche l’isola dei fiori. Le #4idee sulla regione del Bodensee includono anche lo straordinario Zeppelin Museum di Friedrichshafen, Meersburg e il suo castello medievale e San Gallo, in Svizzera, con l’antica biblioteca cui pare si sia ispirato il mio concittadino Umberto Eco per il Nome della Rosa.
La Parigi di Amélie Poulain, tour delle location del film
Parigi e un tour per la città seguendo i passi svelti di Amélie. E’ qui che andremo, in una città che conosco bene e proprio per questo va vista ogni volta sotto una nuova angolazione.

Che cosa vi ricorda del film Il favoloso mondo di Amélie? E’ alla Gare de l’Est che la protagonista risolve il mistero delle fototessere.
Le città che già conosciamo devono essere osservate ogni volta da un nuovo punto di vista. Metto in pratica questa modalità anche a Milano e a Roma, le città in cui si svolge la mia vita, così che io mi possa sempre sentire una viaggiatrice, anche solo per un nuovo dettaglio che entra nel mio spazio visivo e che può diventare uno spunto per una foto o per uno stimolo, un’idea di lavoro.
Ecco perché Amélie, perché la protagonista del film di Jean-Pierre Jeunet, che certo tutti conosciamo e non è da poco uscito al cinema, ogni volta che è trasmesso in televisione cattura la nostra attenzione perché ha diversi livelli di lettura ed è così veloce che solo rivederlo più di una volta ci consente di catturarne tutti i dettagli.
L’ultima volta che sono stata a Parigi (per correre una entusiasmante 10K che si snodava tra le strade del centro della Ville Lumière) ho seguito passo dopo passo le tracce di Amélie, per gustare la città grazie ai suoi vispi e grandi occhi neri.
=> Su Instagram in molti sono impazziti per lo scatto in apertura, vi svelerò più avanti come e dove scattarlo.