Dopo tanto grigio, dopo le ombre cupe che si muovevano rapide nei villaggi di fango (erano bestie o persone?), avevamo bisogno di luce. E quasi ci ha accecati, quella del Taj Mahal. Era stato un lungo viaggio, dal Rajasthan all’Uttar Pradesh. Lasciata Jaipur al mattino, avremmo dovuto percorrere circa 250 chilometri. Purtroppo nell’India del Nord il tempo è dilatato, le strade non sono asfaltate e sono occupate da tori e bufali che si aggirano liberamente. Un villaggio dopo l’altro siamo arrivati ad Agra poco prima del tramonto, l’ora migliore per ammirare il Taj Mahal, la meraviglia dell’India. Per quanto uno se l’immagini da sempre e lo veda in fotografia, non è mai paragonabile alla bellezza del mausoleo dal vivo. Il Taj Mahal è l’edificio più straordinario che io abbia mai visto, puro, candido, dalle proporzioni perfette. Solo l’amore poteva disegnare qualcosa di così speciale.
Come organizzare un viaggio in India (quasi) fai-da-te
Un viaggio in India non si affronta come gli altri. Il viaggio in India è molto desiderato, studiato e anche un po’ sofferto visto che per ottenere il visto è necessario munirsi di tanta pazienza. Ma non è solo per questo. Ci sarà chi cercherà di sconsigliarvi di andare in India, con tutti i bei posti che ci sono da visitare nel mondo. E di certo verrete messi a dura prova, una volta là. Dalla povertà, perchè è davvero estrema e andrà a scontrarsi con il benessere non solo dei turisti di passaggio, ma anche di quello delle caste più in alto nella piramide sociale. E dal cibo, perchè – anche se io stranamente sono rimasta indenne – tra spezie e pulizia non sempre ottimale, è facile cadere preda di quella che laggiù chiamano Delhi belly.
Ecco quindi la prima cosa che vi consiglio per organizzare un viaggio in India: siate certi della vostra meta. Non vi sto scoraggiando, tutt’altro. Il viaggio nell’India del Nord, dove siamo stati noi per quasi venti giorni, è un’esperienza a cui penso molto spesso e che spero di ripetere nel nostro giro del mondo, ma bisogna esserne convinti.
AGGIORNATO GENNAIO 2019
Indonesia, Bali: come organizzare un viaggio tra templi e spiagge
Quando ho aperto la valigia che ci aveva accompagnato per quasi venti giorni nel Sud Est Asiatico, tra Singapore e Indonesia, tra Java e Bali, ricordo come se fosse ora l’esplosione di profumi di oli e di spezie che mi aveva colpito le narici. Come una vertigine. Già era stato difficile lasciare un’isola come Bali che pare davvero fuori dal mondo, ma essere trascinata laggiù all’improvviso era stato davvero un colpo basso. Gli abiti piegati e incastrati l’uno nell’altro insieme ai mille oggetti acquistati durante il viaggio on the road sapevano di mare, di salsedine, di frangipani – il fiore tipico dell’Indonesia, molto dolce ma con un sottofondo leggermente più legnoso. Odoravano di oli per i massaggi, di fiori e di incensi che si utilizzano per le offerte ai templi. Perché Bali è un altare offerto agli dei. Perché a Bali si vive in una fusione tra natura e religione e questi due aspetti della vita si muovono sempre insieme. “Ma voi quando pregate? Avete un giorno dedicato alle cerimonie?”, avevamo chiesto a un ragazzo che da Ubud ci stava accompagnando in aeroporto. “In ogni momento della giornata. Anche adesso, mentre parlo con voi, io sto pregando”.
Giappone: fare hanami tra i sakura a Tokyo
Sono, questi, i giorni di massimo splendore per la fioritura dei sakura, i cherry flowers, in Giappone. Nel Sole Levante vi sono vere e proprie migrazioni verso le località che offrono questo tanto incredibile quanto passeggero spettacolo della natura che colora l’intero Paese di rosa e bianco. La fioritura dei ciliegi dura circa tre settimane, di solito tra metà marzo e i primi giorni di aprile, ma, di anno in anno, varia a seconda delle condizioni meteo.
Questa è la storia del nostro hanami a Tokyo.
Giappone: i torii rossi del santuario di Fushimi Inari
E’ un lungo biscione di torii rossi che si snoda sulle pendici della montagna omonima. Il santuario di Fushimi Inari, a pochi chilometri da Kyoto, è uno dei simboli del Giappone e uno dei luoghi imperdibili per chi sceglie di organizzare un viaggio nel Sol Levante. E chi ha visto il film Memorie di una geisha – tratto dal romanzo di Arthur Golden – non può avere scordato questa celebre scena.
Un anno di viaggi con Valigia a due piazze
Buon anno di viaggi! E’, questo, l’augurio che vi facciamo da Valigia a due piazze, appena rientrati in Italia dopo un lungo e impegnativo – sotto diversi punti di vista – viaggio in India. Chi ci segue anche su Instagram, ha vissuto giorno per giorno i nostri spostamenti e ha viaggiato insieme a noi da Delhi verso il Rajasthan, poi nell’Uttar Pradesh e nel Madhya Pradesh. Sono di questi giorni le ultime foto che trovate sul profilo Instagram di @laeli o cercando gli hashtag #valigiaaduepiazze e #valigiaaduepiazzeinindia.
Con questo post però vogliamo ripercorrere i consigli di viaggio del 2014 che – ve lo ricordo – non sempre corrispondono a quelli effettivamente realizzati durante lo scorso anno, perché io ho sempre bisogno di raccogliere le idee e di conservare parte delle emozioni provate solo per me prima di raccontarle anche a voi. Qui il post dell’anno scorso.
Come organizzare un viaggio in Giappone (fai-da-te)
Siete davvero in tanti ad avermi chiesto nelle ultime settimane qualche informazione sul nostro viaggio in Giappone. So che ancora non ho affrontato il tema qui su Valigia a due piazze, ma, come sempre, ho bisogno di conservare prima un viaggio solo per me e Francesco, poi riesco un po’ alla volta a raccogliere le idee, vado a consultare gli appunti e sono pronta per scriverne. Capisco però che siete in molti a partire per il Giappone in occasione delle prossime feste di Natale e Capodanno (e alcuni già sono al lavoro per agosto 2015), ecco perché ho pensato di riassumere le domande che mi avete rivolto – e che spesso sono le stesse – per organizzare un viaggio in Giappone fai-da-te.
Sud-est asiatico: Singapore, lo scalo ideale
Quando andare a Singapore? Sempre. E’ lo scalo ideale per i viaggi nel Sud-est asiatico. Bastano un paio di giorni per visitarla, spezza le lunghe ore di volo ed è moderna e accogliente perché ognuno può trovare ciò che più gli interessa. Architettura ambiziosa, alberghi coloniali, grandi firme, una vasta Chinatown, angoli di verdissima giungla in piena città, giardini avveniristici, templi induisti e la piscina più bella del mondo: la SkyPool del Marina Bay Sands.
Indonesia: l’isola di Java in #4idee (n.7)
Vulcani che fanno capolino dalle nubi, tramonti infuocati che richiamano alla mente sacrifici e danze del Sole, i Buddha che allungano il loro sguardo sulla giungla, frutti colorati che rinfrescano la gola preda dell’umidità, preghiere ad Allah che risuonano dall’alba al tramonto correndo di casa in casa e lungo le strade polverose di una delle isole musulmane più grandi del mondo, Java (Giava). Quando Viviana ci ha consigliato di evitare a tutti i costi di mettere piede a Jakarta perché non ci sarebbe piaciuta (nonostante alcune tra le guide di viaggio più note sostengano che si possano trovare gradevoli corsi d’acqua – sic -), abbiamo seguito la sua indicazione e da Singapore siamo volati in Indonesia atterrando con un volo Tigerair a Yogyakarta (Jogjakarta), che, sull’isola di Java, si trova proprio vicino alle #4idee di cui vi raccontiamo.
Come organizzare un viaggio fai da te – parte I
Siamo appena tornati dal Giappone e ancora ho negli occhi le centinaia di sfumature di verde che ho trovato nei giardini di Kyoto e nei parchi di Tokyo. La squisita gentilezza dei giapponesi. Il fascino nascosto della vecchia Kyoto. La meraviglia della New York del Sol Levante, Tokyo. Così veloce e puntuale, affollata e solitaria nello stesso tempo. Erano 18 anni che sognavo di fare questo viaggio, eppure ogni volta per un motivo differente ho dovuto rimandarlo. Quando chiudi la valigia a due piazze e stai per salire sull’aereo con il cuore in gola e le farfalle nello stomaco, allora sai che quello è il viaggio giusto.