Quel giorno il meteo sembrava non essere dalla nostra parte. Siamo saliti in auto con i nostri bagagli dopo un paio di notti di riposo a Sedona – patria degli hippies insieme a Flagstaff – e abbiamo percorso le cento miglia che ci avrebbero portati in uno dei luoghi mitici d’America, il Grand Canyon. Sembrava, però, che tutto il maltempo dell’Arizona si fosse raccolto proprio alle nostre spalle e ci stesse rincorrendo. Chi conosce i grandi spazi degli Stati Uniti, sa che il meteo può cambiare velocemente e che quelle nuvole nere all’orizzonte potrebbero esplodere in una pioggia torrenziale, come anche diventare vapore e sparire nel nulla. Il vero problema, per noi, era che, al Grand Canyon, un elicottero ci stava aspettando per decollare.
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In viaggio tutto l’anno con Valigia a due piazze
Gennaio. E’ di nuovo tempo di bilanci e i più golosi, proprio come noi, al ritorno dall’ultimo viaggio durante le vacanze di fine anno, sono già alle prese con Volagratis e Skyscanner – solo per citarne alcuni – per trovare l’offerta per le prossime avventure. Inoltre, lo abbiamo letto con grande interesse, il 2016, con pochi giorni di ferie, concederà a molti di partire per lunghi ponti: oltre a Pasqua che ci regala sempre delle soddisfazioni, il 25 aprile sarà un lunedì, e il 2 giugno un giovedì, con la possibilità, prendendo il venerdì, di organizzare un viaggio di quattro giorni. Il 15 agosto è di nuovo lunedì e il primo novembre è un martedì, quindi alzi la mano chi non ha già pensato di prendere ferie il 31 ottobre, giorno di Halloween, per una fuga d’autunno. E poi, di nuovo, eccoci a dicembre, con un 8 dicembre che arriva di giovedì e concede a chi ruberà venerdì 9, altri quattro giorni pre-natalizi. Allora ripercorriamo l’anno appena concluso con tanti consigli di viaggio e con fotografie che fanno venire voglia di partire subito, senza neanche finire di leggere.
USA, Arizona: Antelope Canyon, lo slot canyon delle meraviglie
La luce calda e morbida di una bella giornata d’estate cade dall’alto, accarezza le pareti ondulate e spinge verso il basso per infiltrarsi e toccare il suolo, illuminando la sabbia di mille bagliori. Ci riesce solo nelle ore centrali della giornata e per pochi minuti. E’ una magia. Per il resto del tempo è un cunicolo buio, una gola stretta e grigia. E’ l’Antelope Canyon, lo slot canyon più famoso del mondo. Si trova in Arizona, non lontano dal confine con lo Utah e dalla Monument Valley.
Road trip, le strade panoramiche più belle
Carichi le borse nel bagagliaio e parti. E’ il momento più bello. Ancora più dell’istante in cui l’aereo si stacca da terra. Perché c’è più contatto fisico con il viaggio, quando ingrani la marcia e le ruote iniziano a girare, aderendo sull’asfalto. Il mondo si mette in moto intorno a te.
Noi abbiamo un debole per il road trip. Ne sentiamo il bisogno, se è un po’ di tempo che non ne organizziamo uno. Il viaggio on the road mostra i cambiamenti del luogo che ti circonda a poco a poco. Ti fa penetrare ogni volta in un territorio diverso, scoprendolo a ogni metro. Solo un finestrino, a separarti da ciò che c’è fuori, ma non è solo una vetrina lontana perchè è sufficiente fermarsi – quando vuoi, dove vuoi – per entrare in contatto con l’esterno. Il viaggio in macchina è come se lasciasse la scia dietro di sé. Quella che poi ti resta dentro per sempre, appena chiudi gli occhi.
Questo vuole essere solo un assaggio delle strade panoramiche più belle del mondo da percorrere in automobile, tra Irlanda, Francia, Marocco, Stati Uniti, Sud America e Australia.
USA, Wisconsin: all’Harley Davidson Museum di Milwaukee
In viaggio con papà. E’ il titolo più giusto, per questo pezzo. Già, perché l’harleysta in famiglia è lui e questo (breve) viaggio on the road negli Stati Uniti doveva essere nostro. Partiti da Chicago in automobile in un giorno dell’indian summer, siamo andati a Milwaukee percorrendo l’Interstate I-90 e poi la I-94 in poco meno di due ore di strada (con sosta d’obbligo in una tavola calda in cui anziani sgarzulli riescono a trangugiare due o tre uova fritte a testa a metà mattinata). La nostra meta erano l’Harley Davidson Museum e la factory di Menomonee Falls. Poi ci ho messo dentro anche un pellegrinaggio alla statua di Arthur Herbert Fonzarelli di Happy Days, ma questo viene dopo. Avevo bisogno di avere dei ricordi insieme a mio papà e così sono andata a prendermeli laggiù.
Estate a New York: il Luna Park di Coney Island
Di Luna Park ce n’è solo uno, nel mondo, e si trova a Coney Island, nella zona più a sud di Brooklyn, New York. Sembra in fatti che sia stato coniato qui negli Stati Uniti il termine poi adoperato per indicare tutti parchi dei divertimenti itineranti e non. Si racconta che nel 1901 sia stata presentata a Buffalo, in occasione dell’esposizione Pan Americana un’attrazione chiamata A trip to the moon che, come si può facilmente immaginare, era costituita da una navicella spaziale che simulava un viaggio sulla luna. I creatori – Frederic Thompson e Elmer Dundy, detto Skip – la battezzarono Luna, nome latino di moon, ispirandosi così anche al nome della sorella di Skip che si chiamava Luna.
C’è già del romanticismo in questa storia che sa di anni ormai lontani, un po’ come alcune delle attrazioni che ancora funzionano a Coney Island, impregnate di malinconia e di salsedine. Qui i colori sono un po’ sbiaditi, forse coperti dalla sabbia portata dal vento. E con la luce del giorno sembra quasi di poter vedere al di là dei trucchi e delle magie che alla sera, con le attrazioni illuminate da migliaia di luci, prendono invece forma.
New York dalla Freedom Tower: il grattacielo più alto d’Occidente
Sono trascorsi quasi 14 anni da quell’11 settembre 2001 e New York ha colmato il vuoto (almeno fisico) di Ground Zero e, anche se tutt’intorno fervono i lavori, questa zona di Lower Manhattan è stata restituita ai suoi abitanti e ai turisti che oggi possono salire su One World Observatory, il punto più alto della città, il belvedere della Freedom Tower. See Forever, questa è la comunicazione che è stata pensata per One World Trade Center, il grattacielo più alto di NYC da cui sembra possibile sfiorare il cielo con la punta delle dita e che ha modificato lo skyline della città. See Forever perchè, questa volta, non succederà più ciò che è accaduto alle Torri Gemelle e noi potremo vedere per sempre.
Expo Milano 2015: istruzioni per l’uso
Ci siamo. Siamo dentro. Expo Milano 2015 sta ballando ed è il caso che nessuno si lasci sfuggire l’occasione di visitarlo almeno una volta. L’Esposizione Universale è in casa nostra e, tra polemiche, difficoltà e qualche scandalo, ci accompagnerà fino al 31 ottobre 2015. Ricordo bene quando, nel pomeriggio del 31 marzo 2008, ai tempi in cui lavoravo all’Ufficio Stampa del Comune di Milano, ci ritrovammo in poco più di una manciata di colleghi a brindare nei bicchieri di plastica alla vittoria di Milano su Smirne per questo Expo che – solo a pensare al 2015 – ci sembrava lontano almeno una vita.
Se anche voi siete tra coloro che hanno la fobia delle fiere, queste istruzioni per l’uso a Expo Milano 2015 fanno al caso vostro. Quando andare, quanto dura, quanto costano i biglietti, come arrivare, dove mangiare, che cosa vedere a Expo. Vi guiderò un passo alla volta per farvi ottimizzare il vostro tempo e affinché non vi perdiate in giro per questo mondo in esposizione. Mi sono preparata, ho ritirato il mio pass stampa, ho studiato prima e ho preso appunti durante la visita, scattando fotografie e ora sono pronta. La prima cosa che vi sarà utile? Un paio di scarpe comode.
Death Valley, California: un itinerario nella Valle della Morte
All’alba lasci le colline verdi e fresche di Los Angeles e poche ore dopo sei nell’inferno della Death Valley, il deserto della Valle della Morte. E’ sempre California, ma basta poco e, superate le Black Mountains, ci si ritrova su un altro pianeta. E’ lontana anni luce, la brezza dell’Oceano Pacifico che anche in pieno agosto fa venire voglia di mettersi una felpa sulle spalle. Qui il termometro è implacabile e le temperature ad agosto raggiungono (e superano) i 119° Fahrenheit, che corrispondono a oltre 48° Celsius. Qui è tutto secco e non c’è l’umidità che inganna sulla temperatura percepita. Quello che vi sta cuocendo il cranio è il sole a picco su di voi.
USA, le “ombre rosse” della Monument Valley
Sotto i cieli d’America, che sembrano non finire mai, stai sempre allerta perché, anche quando sembrano sgombri di nuvole, può alzarsi il vento e ci si trova all’improvviso dentro a un tornado che si avvita su se stesso. Quel giorno abbiamo corso sulle strade tra Utah e Arizona per arrivare alla Monument Valley prima che la pioggia ci inglobasse nella sua nube nera. La vedevamo sopraggiungere da destra e lo spazio di cielo, sotto di lei, era striato di grigio e di freddo. Siamo riusciti a godere delle ombre rosse della Monument Valley senza fango e sferzati da un’aria che portava tempesta, ma non sopra di noi. Eravamo sotto la metà giusta del cielo.