Si muovono in gruppo e scendono da vecchi pulmini scrostati. Arrivano al caffè con quei pantaloni, larghi e pieni di tasche, che finiscono sotto il ginocchio, scarpe rovinate dopo i tanti chilometri percorsi e con quelle camicie a fiori portate aperte che, se dovessimo vederle addosso a qualcuno qui da noi, non riusciremmo a contenere la risata. Invece quelle camicie floreali, viste lì, insieme ai capelli lunghi bruciati dal sole e dalla salsedine riescono quasi a stregarti. Oppure si spostano da soli, su fuoristrada ultimo modello, si infilano la muta nel parcheggio prima di scendere verso l’oceano e, presa la tavola sotto braccio, corrono scalzi sulle passerelle di legno che portano al mare. Siamo nel sud dell’Australia, sulla Great Ocean Road, dove i surfisti di tutto il mondo sognano di cavalcare la loro onda perfetta almeno una volta nella vita.
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In viaggio tutto l’anno con Valigia a due piazze
Gennaio. E’ di nuovo tempo di bilanci e i più golosi, proprio come noi, al ritorno dall’ultimo viaggio durante le vacanze di fine anno, sono già alle prese con Volagratis e Skyscanner – solo per citarne alcuni – per trovare l’offerta per le prossime avventure. Inoltre, lo abbiamo letto con grande interesse, il 2016, con pochi giorni di ferie, concederà a molti di partire per lunghi ponti: oltre a Pasqua che ci regala sempre delle soddisfazioni, il 25 aprile sarà un lunedì, e il 2 giugno un giovedì, con la possibilità, prendendo il venerdì, di organizzare un viaggio di quattro giorni. Il 15 agosto è di nuovo lunedì e il primo novembre è un martedì, quindi alzi la mano chi non ha già pensato di prendere ferie il 31 ottobre, giorno di Halloween, per una fuga d’autunno. E poi, di nuovo, eccoci a dicembre, con un 8 dicembre che arriva di giovedì e concede a chi ruberà venerdì 9, altri quattro giorni pre-natalizi. Allora ripercorriamo l’anno appena concluso con tanti consigli di viaggio e con fotografie che fanno venire voglia di partire subito, senza neanche finire di leggere.
USA, Wisconsin: all’Harley Davidson Museum di Milwaukee
In viaggio con papà. E’ il titolo più giusto, per questo pezzo. Già, perché l’harleysta in famiglia è lui e questo (breve) viaggio on the road negli Stati Uniti doveva essere nostro. Partiti da Chicago in automobile in un giorno dell’indian summer, siamo andati a Milwaukee percorrendo l’Interstate I-90 e poi la I-94 in poco meno di due ore di strada (con sosta d’obbligo in una tavola calda in cui anziani sgarzulli riescono a trangugiare due o tre uova fritte a testa a metà mattinata). La nostra meta erano l’Harley Davidson Museum e la factory di Menomonee Falls. Poi ci ho messo dentro anche un pellegrinaggio alla statua di Arthur Herbert Fonzarelli di Happy Days, ma questo viene dopo. Avevo bisogno di avere dei ricordi insieme a mio papà e così sono andata a prendermeli laggiù.
Estate a New York: il Luna Park di Coney Island
Di Luna Park ce n’è solo uno, nel mondo, e si trova a Coney Island, nella zona più a sud di Brooklyn, New York. Sembra in fatti che sia stato coniato qui negli Stati Uniti il termine poi adoperato per indicare tutti parchi dei divertimenti itineranti e non. Si racconta che nel 1901 sia stata presentata a Buffalo, in occasione dell’esposizione Pan Americana un’attrazione chiamata A trip to the moon che, come si può facilmente immaginare, era costituita da una navicella spaziale che simulava un viaggio sulla luna. I creatori – Frederic Thompson e Elmer Dundy, detto Skip – la battezzarono Luna, nome latino di moon, ispirandosi così anche al nome della sorella di Skip che si chiamava Luna.
C’è già del romanticismo in questa storia che sa di anni ormai lontani, un po’ come alcune delle attrazioni che ancora funzionano a Coney Island, impregnate di malinconia e di salsedine. Qui i colori sono un po’ sbiaditi, forse coperti dalla sabbia portata dal vento. E con la luce del giorno sembra quasi di poter vedere al di là dei trucchi e delle magie che alla sera, con le attrazioni illuminate da migliaia di luci, prendono invece forma.
Indonesia, Bali: come organizzare un viaggio tra templi e spiagge
Quando ho aperto la valigia che ci aveva accompagnato per quasi venti giorni nel Sud Est Asiatico, tra Singapore e Indonesia, tra Java e Bali, ricordo come se fosse ora l’esplosione di profumi di oli e di spezie che mi aveva colpito le narici. Come una vertigine. Già era stato difficile lasciare un’isola come Bali che pare davvero fuori dal mondo, ma essere trascinata laggiù all’improvviso era stato davvero un colpo basso. Gli abiti piegati e incastrati l’uno nell’altro insieme ai mille oggetti acquistati durante il viaggio on the road sapevano di mare, di salsedine, di frangipani – il fiore tipico dell’Indonesia, molto dolce ma con un sottofondo leggermente più legnoso. Odoravano di oli per i massaggi, di fiori e di incensi che si utilizzano per le offerte ai templi. Perché Bali è un altare offerto agli dei. Perché a Bali si vive in una fusione tra natura e religione e questi due aspetti della vita si muovono sempre insieme. “Ma voi quando pregate? Avete un giorno dedicato alle cerimonie?”, avevamo chiesto a un ragazzo che da Ubud ci stava accompagnando in aeroporto. “In ogni momento della giornata. Anche adesso, mentre parlo con voi, io sto pregando”.
USA, le “ombre rosse” della Monument Valley
Sotto i cieli d’America, che sembrano non finire mai, stai sempre allerta perché, anche quando sembrano sgombri di nuvole, può alzarsi il vento e ci si trova all’improvviso dentro a un tornado che si avvita su se stesso. Quel giorno abbiamo corso sulle strade tra Utah e Arizona per arrivare alla Monument Valley prima che la pioggia ci inglobasse nella sua nube nera. La vedevamo sopraggiungere da destra e lo spazio di cielo, sotto di lei, era striato di grigio e di freddo. Siamo riusciti a godere delle ombre rosse della Monument Valley senza fango e sferzati da un’aria che portava tempesta, ma non sopra di noi. Eravamo sotto la metà giusta del cielo.
Un anno di viaggi con Valigia a due piazze
Buon anno di viaggi! E’, questo, l’augurio che vi facciamo da Valigia a due piazze, appena rientrati in Italia dopo un lungo e impegnativo – sotto diversi punti di vista – viaggio in India. Chi ci segue anche su Instagram, ha vissuto giorno per giorno i nostri spostamenti e ha viaggiato insieme a noi da Delhi verso il Rajasthan, poi nell’Uttar Pradesh e nel Madhya Pradesh. Sono di questi giorni le ultime foto che trovate sul profilo Instagram di @laeli o cercando gli hashtag #valigiaaduepiazze e #valigiaaduepiazzeinindia.
Con questo post però vogliamo ripercorrere i consigli di viaggio del 2014 che – ve lo ricordo – non sempre corrispondono a quelli effettivamente realizzati durante lo scorso anno, perché io ho sempre bisogno di raccogliere le idee e di conservare parte delle emozioni provate solo per me prima di raccontarle anche a voi. Qui il post dell’anno scorso.
Sud-est asiatico: Singapore, lo scalo ideale
Quando andare a Singapore? Sempre. E’ lo scalo ideale per i viaggi nel Sud-est asiatico. Bastano un paio di giorni per visitarla, spezza le lunghe ore di volo ed è moderna e accogliente perché ognuno può trovare ciò che più gli interessa. Architettura ambiziosa, alberghi coloniali, grandi firme, una vasta Chinatown, angoli di verdissima giungla in piena città, giardini avveniristici, templi induisti e la piscina più bella del mondo: la SkyPool del Marina Bay Sands.
Come organizzare un viaggio fai da te – parte II
Questa è la seconda parte dei consigli per organizzare una vacanza intelligente fai da te in giro per il mondo. Vi consiglio di leggere la prima parte in cui vi raccontiamo di itinerari, voli e spostamenti. L’ABC del viaggiatore che prepara da sé una vacanza on the road è questo: prima itinerario, poi volo, poi alberghi. Le tappe vanno stabilite sempre prima di ogni altra cosa, perché sono loro a dare le dimensioni e il ritmo a tutto il viaggio.
- Vista sulla Tokyo Tower
Come organizzare un viaggio fai da te – parte I
Siamo appena tornati dal Giappone e ancora ho negli occhi le centinaia di sfumature di verde che ho trovato nei giardini di Kyoto e nei parchi di Tokyo. La squisita gentilezza dei giapponesi. Il fascino nascosto della vecchia Kyoto. La meraviglia della New York del Sol Levante, Tokyo. Così veloce e puntuale, affollata e solitaria nello stesso tempo. Erano 18 anni che sognavo di fare questo viaggio, eppure ogni volta per un motivo differente ho dovuto rimandarlo. Quando chiudi la valigia a due piazze e stai per salire sull’aereo con il cuore in gola e le farfalle nello stomaco, allora sai che quello è il viaggio giusto.