Prendiamo una matita e colleghiamo da nord-est a sud-ovest i punti estremi della Gran Bretagna. Dalla Scozia alla Cornovaglia. Due modi di vivere diversi, così come i panorami, le strade per raggiungere le due località. Un’isoletta, la Gran Bretagna, in cui convivono grandi differenze. Esiste anche un’espressione in Gran Bretagna: from Land’s End to John o’ Groats, per indicare due punti lontani e grandi differenze.
New York, come visitare The Vessel nel quartiere Hudson Yards di Manhattan
Un alveare. Un nido. Un’incisione di Escher o di Piranesi. È The Vessel, il nuovo giocattolo (con ingresso gratuito), dei newyorkesi e dei turisti. Siamo ad Hudson Yards, nuovo quartiere dei ricchi di Manhattan, tra Chelsea e Hell’s Kitchen. Per visitare The Vessel si può evitare di fare la fila e godere subito del panorama sul fiume Hudson e sul New Jersey.
Viaggio romantico nella campagna inglese: Bath e Cotswolds
Bath, con la sua elegante uniformità architettonica. Cotswolds, le colline costellate di villaggi dalle case color miele, muretti a secco, viali alberati, vacche e pecore al pascolo. Siamo nella campagna inglese più romantica, a ovest della capitale britannica. Per arrivarci, noleggiate un’auto in aeroporto e guidate per un paio d’ore. L’area dei o delle Cotswolds abbraccia sei contee, in Inghilterra e nel Galles: Oxfordshire, Glocestershire, North East Somerset, South Warwickshire (dove si trova Bath), Worcestershire e Wiltshire (si leggono shire, non shair). Un viaggio da assaporare.
Domenica a Londra, che cosa fare per vivere una giornata da Londoner
Anche a Londra i ritmi nella giornata di domenica finalmente rallentano. È il momento da dedicare alle passeggiate, se si ha la fortuna di trovare una giornata di sole, ai mercatini vintage e al brunch. Ci portiamo sempre un piccolo ombrello o una giacca impermeabile da ripiegare in borsa o nello zaino, perché non si può mai sapere come possa cambiare il meteo, ma intanto ci alziamo presto per arrivare in East London. Questa è una delle zone che amo di più della città e che mi piace vivere, con un percorso ormai rodato, proprio la domenica, ma – tranne i mercatini – potete utilizzarlo ogni giorno della settimana. Che cosa fare per vivere una domenica da insider a Londra?
Russia, viaggio a Mosca: che cosa vedere e come fare il visto
Sono partita un po’ prevenuta, per il viaggio a Mosca, in Russia. Mi sembrava che saremmo stati per troppi giorni e che la città mi avrebbe lasciato un senso di stordimento e di insoddisfazione perché a me che piacciono i villaggi della campagna inglese e la natura, come può piacere una città che trasuda imperialismo e che m’immaginavo solo come un insieme di marmo, grandi spazi e strade immense? Viaggiare è proprio questo: scoprire che le idee che ci siamo messi in testa non sempre corrispondono al vero. E si torna a casa con un bagaglio nuovo e più pesante, più ricco. Quello delle esperienze.
E così ho trovato una Mosca elegante, pulita, sì gigantesca, ma in modo differente da come può farti sentire una città con i grattacieli, come New York o Chicago o anche alcune metropoli del Sud Est Asiatico. Perché a Mosca i mastodontici palazzi, come le Sette Sorelle, sorgono in mezzo a una piazza di cui non vedi la fine o al limitare di una strada da decine di corsie (per attraversarla se non c’è il sottopasso bisogna fare un complesso giro seguendo i semafori pedonali e non scherzo nell’affermare che ci vogliono almeno dieci minuti) e intorno gli altri edifici appaiono così striminziti che sembrano sparire. Se tra i grattacieli americani ci si può sentire schiacciati e oppressi oppure protetti, a seconda della propria percezione personale, a Mosca ci si sente un po’ come in un deserto eppure tutto sembra sempre vicino, negli spazi enormi in mezzo ai quali ci si trova e, per cui per raggiungere un palazzo, che appare a due passi, si cammina un quarto d’ora.
Eppure, accanto a questo aspetto, che ha un fascino innegabile, ecco anche la parte vecchia di Mosca, quella dei vecchi negozi di souvenir, impolverati e occupati in ogni angolo di matrioske anche di pessimo gusto, ma che regalano scorci a misura d’uomo, panchine ben tenute sulle quali si riposano turisti e moscoviti con i loro cani, per non parlare poi degli spazi verdi, che non mancano, o della zona più alla moda, tra locali che ricordano quelli più eleganti e posh di Londra.
Francia: come organizzare un viaggio in Dordogna e Périgord
Dordogna e Périgord, dove case in pietra color miele si fondono con il colore delle montagne e al tramonto si accendono di sfumature ancora più calde. Porte in legno, azzurre o lavanda, dietro le quali puoi immaginare la vita che faresti se vivessi in un villaggio così romantico, in cui ancora si acquista in drogheria e si passeggia tra un orto e l’altro con il pane sotto braccio, dove i ritmi sembrano dilatati e ci illudiamo almeno per qualche giorno di poterci far scivolare via tutto lo stress dalle spalle. Campi di cereali che si susseguono per chilometri ai lati di strade curve, da cui ogni tanto spunta una lunga fila di ciclisti che non temono le salite. In autunno le foglie color porpora delle viti, in questa terra nella quale il vino è un nettare. E le vaste foreste, che non penseresti possano ancora essere così selvatiche, così fitte, così buie. Querce e castagni. E poi erba che brilla, da lontano, sotto il sole, ma avvicinandoti ti accorgi che si tratta di un ampio fiume, la Dordogna, che a volte ruba l’azzurro del cielo, altre il verde della natura intorno e sembra un prato che fluisce tra valli e colline.
Se per i vostri viaggi nella natura e tra i villaggi più belli della Francia pensate solo alla Provenza (che è sempre uno degli articoli più letti e che trovate qui), forse non avete ancora scoperto abbastanza della Dordogne e del Périgord.
La Buenos Aires più tipica: San Telmo e La Boca
Buenos Aires è una città infinita, solo ad attraversare un quartiere in automobile sembra di aver fatto un viaggio, macinando davvero tanta strada. E’ una metropoli straordinaria, con quell’atmosfera europea che a volte ti fa scordare di essere in Sudamerica e pensi di trovarti a Madrid, o a Parigi. Tra i porteños (gli abitanti di Baires, mentre quelli della provincia sono i bonaerenses), troverete sempre chi – scoprendo che siete italiani – vi dirà che ha o aveva un parente da qualche parte, che so, vicino a Prato, in Veneto, in provincia di Torino o che arriva da Frosinone. E che gli piacerebbe tanto poter vedere l’Italia una volta, o tornarci ancora.
- Se state organizzando un viaggio a Buenos Aires…
Arrivando a Buenos Aires, in base ai giorni che avete a disposizione (una settimana è il minimo per poter vedere qualcosa e magari per fare anche una gita in giornata in Uruguay o nella campagna a mangiare asado, per esempio a San Antonio De Areco, o, ancora, al delta del Tigre), fate qualche programma, certo, ma lasciatevi coinvolgere dalla frenesia dei suoi abitanti, nel contempo scontrosi e tanto cordiali. Mischiatevi a questi fratelli dell’altra parte del mondo, che parlano uno spagnolo così diverso da quello al quale siamo abituati, ma così affascinate, come quando pronunciano la doppia L come se fosse una J.
Più che un elenco di luoghi da vedere, queste sono due suggestioni, alle quali dovrete di certo aggiungere il Cimitero della Recoleta, il quartiere di Palermo (dove noi abbiamo scelto di dormire) e tanti altri punti di interesse in base ai vostri gusti, ma qui, a San Telmo e a La Boca dove si trovano il famoso Caminito e la Bombonera, non potete non andare. Perché si respira la vera atmosfera di Buenos Aires, quell’aria che arriva dall’Europa e quel profumo latinoamericano che, mischiati insieme, sono davvero indimenticabili.
La città blu del Marocco: Chefchaouen
Non è un set cinematografico ed esiste davvero. E’ la città blu del Marocco, Chefchaouen. Incorniciata dalle vette del Rif, è una delle città più belle del Nord Africa e – anche se il turismo ha preso piede negli ultimi anni – va detto che a Chefchaouen non si arriva rapidamente, per cui è ancora oggi esclusa dai tour più classici. Insomma, è il momento giusto per godere di questa città tutta dipinta delle svariate tonalità di azzurro. Vicoli, scale, porte, finestre: tutto è blu, turchese, acquamarina. Siete amanti delle foto scattate alle porte, magari quelle un po’ scrostate, intagliate e dalle grandi serrature che fanno tanto atmosfera? E’ tempo di organizzarvi per un viaggio, anche una breve vacanza di tre giorni, a Chefchaouen.
Viaggio in aereo? Ecco come fare il bagaglio a mano perfetto
E’ il momento di partire, ci siamo dedicati a lungo per preparare le valigie che imbarcheremo nella stiva dell’aereo, ma che cosa mettiamo nel bagaglio a mano? Come preparare il bagaglio a mano per l’aereo? Questo è un passaggio (delicato) e fondamentale soprattutto se il mezzo di trasporto che ci porterà a destinazione è un aereo. Infatti in questo caso non avremo a portata di mano tutti i nostri bagagli, ma solo lo stretto indispensabile, che potrebbe servirci anche per diverse ore, in base alla durata del volo, o, nella peggiore delle ipotesi, se le nostre valigie dovessero subire un ritardo o andare smarrite.
Nel mio libro Prête-à-Partir. Tutti i consigli per la viaggiatrice perfetta (Morellini Editore) dedico un capitolo al bagaglio a mano, ma in vista della partenza alla quale molti di voi si stanno apprestando nei prossimi giorni o settimane, diamo uno sguardo insieme ai fondamentali da portare sempre con sé nel modo più organizzato e assennato possibile (insomma, senza cacciare tutto in borsa alla rinfusa all’ultimo momento, rischiando di non trovare più niente). Proseguite a leggere e troverete la guida definitiva delle regole del bagaglio a mano in aereo. Fate confusione sui liquidi e sulle misure del bagaglio a mano? Nessun problema, risolviamo tutto insieme!
San Francisco: 28 Barbary Lane e Tales of the City, tutte le location
Se visitassimo San Francisco sulle orme dei racconti di Armistead Maupin? E’ così che ho conosciuto la città californiana per la prima volta, nell’estate del 2006. Dalle pagine dei suoi libri, Maupin regala un affresco completo della città, sembra davvero di vedere i saliscendi di Frisco spaziando fino alla Bay Area dalla scalinata di legno del civico 28 di Barbary Lane. E, così, quando a San Francisco sono stata davvero, ho percorso le strade in cui si sono svolte alla fine degli anni Settanta le vicende di Mary Ann Singleton e degli altri bizzarri personaggi di Tales of the City.
UPDATE GIUGNO 2019 Tales of the City è diventata una miniserie su Netflix. Gli interni sono stati girati a New York, ma le esterne rispettano tutti i luoghi raccontati da Maupin e che esistono davvero a San Francisco, in California. Qui trovate tutte le location di Tales of the City e vi verrà voglia di partire subito per Frisco.