È l’estate che ricorderemo per le distese di lavanda e i girasoli più alti di noi. Già, perché se la coltivazione della lavanda negli ultimi anni ha preso piede in diverse zone d’Italia, quella del girasole che appartiene da tempo al nostro Paese non si può ammirare ogni anno. Il girasole dev’essere coltivato a rotazione nei campi perché ha bisogno di molto nutrimento e seminato sempre nella stessa zona rischierebbe di impoverire il terreno. Ecco perché la caccia ai campi di girasole ogni estate ricomincia da zero ed è un vero e proprio passaparola, quello per trovare per tempo i fiori nel pieno della loro bellezza. Ora però bisogna correre per non perdere la lavanda: quando le api avranno finito di poggiarsi sui fiori, sarà ora di tagliarla e di solito nel Monferrato, in Piemonte, questo avviene tra la fine del mese di luglio e i primi giorni di agosto. Ma sul ciclo della natura – e delle api in particolare – non si comanda. Da scoprire di certo è La Lavanda di Lu, di Sergio Amadori, in un campo in collina nel Comune di Quargnento, tra Lu e Cuccaro Monferrato.
La lavanda non è tutta uguale e le diverse tipologie le ho elencate qui. Non tutta la lavanda è viola e blu, ma resta nei toni del marrone, oppure è meno profumata.
I campi di lavanda di Sergio Amadori sono quelli che v’immaginate se non siete mai stati in Provenza, nel sud della Francia, dove la lavanda è uno dei capisaldi del turismo della zona tra maggio e luglio. Come si arriva alla Lavanda di Lu? Da pochi giorni ci sono i cartelli che indicano la strada e una parte di questa, quando si sale percorrendo gli ultimi crinali della collina, è sterrata. Potete anche raggiungere il campo in moto o in bicicletta, se siete allenati. L’indicazione è quella di arrivare nel paese di Quargnento, in provincia di Alessandria, e da lì seguire le indicazioni per Giardinetto, salendo sulla destra, ma adesso non dovreste avere più problemi e se comunque doveste smarrirvi tra le colline – cosa in realtà molto gradevole – potete telefonare al signor Sergio che vi manderà la posizione su whatsapp e vi dirà come proseguire.
La visita al campo di lavanda, su un lato del quale troverete anche le arnie dove le api si muovono rapide tra la loro casa e i fiori viola, è gratuita, ma si chiede di acquistare qualcosa al mercatino di prodotti a base di questo fiore che sono venduti nel piccolo mercatino allestito il sabato pomeriggio e la domenica tutto il giorno. Io ho acquistato i fusi di lavanda, ricreati come un tempo con i gambi della pianta e al cui interno ci sono i fiori profumatissimi per gli armadi e i cassetti. Si possono prendere mazzi di lavanda per scattare qualche fotografia e a casa, una volta essiccati, si possono sgranare a mano e riporre nei fazzoletti chiusi sempre per profumare la biancheria. Ma anche olii ed essenze e molto altro.
Salendo lungo la strada sterrata, abbiamo anche scoperto uno dei campi di girasoli più belli che abbiamo mai visto. Perché i girasoli si arrampicano sulla collina tingendola di verde e giallo. Come un esercito arancione che segue il sole, in ogni suo spostamento durante le ore di luce.
Per organizzare un weekend, ma anche una vacanza più lunga, nel Monferrato, vi consiglio il mio libro, che esplora anche le città di Alessandria e Asti: Monferrato, Alessandria e Asti, Morellini Editore. Vi racconto anche delle famose Big Bench, le panchine giganti che si affacciano sulle colline per tornare bambini. Due nuove, proprio a Lu Monferrato e a Cuccaro Monferrato, sono state inaugurate nelle scorse settimane.
Il Monferrato è una zona molto vasta che comprende l’Alto Monferrato, verso Gavi e la Liguria, il Monferrato Casalese, quello della Lavanda di Lu, che prende il nome da Casale Monferrato, e il Monferrato Astigiano verso Asti che poi confina con la provincia di Torino e con le Langhe, verso Alba e Cuneo. Se volete godere di un tramonto mozzafiato, il consiglio è quello di fare una merenda sinoira – l’aperitivo ante litteram che vi racconto qui – in un posto delizioso: Monferrato, un tramonto al Bar Chiuso (quando piove).
Se volete andare a caccia di altri campi di lavanda, potete leggere questo articolo di Alexala, l’azienda di promozione turistica del territorio del Monferrato.
Se volete fermarvi per un’ottima pizza serale cotta nel forno a legna, come vi racconto nel mio libro (anche in versione ebook), ha riaperto La Casa del Popolo, ad Abazia di Masio. E altri posti in cui fermarsi a mangiare, qui: Monferrato, una merenda sinoira.
Per la lavanda nel Lazio, in particolare nella Tuscia, potete leggere: Lavanda in fiore nel Lazio, la Provenza d’Italia
Per la lavanda in Provenza: Viaggio in Provenza (fai da te)
Tutte le fotografie presenti in questo articolo sono state scattate da Francesco Minisci e sono di proprietà di Valigia a due piazze.
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