Se non ci fosse stato Francesco a fermarmi (e a farmi ragionare, puntando sull’inutilità dell’oggetto, ma pure sul senso del pudore), sarei tornata da Tokyo con, in valigia, un abito da marinaretta in stile Sailor Moon e le sue amiche guerriere. In Takeshita Street, la lunga e stretta via sempre affollata nel fine settimana regno delle Harajuku girls, vendono proprio quei souvenir per cui chi è cresciuto a suon di cartoni animati giapponesi negli anni Ottanta non può resistere. Si arriva a sragionare, perché finalmente possiamo assaggiare le crepes con il gelato che preparavano i genitori di Yu, perché tutto costa abbastanza poco (se siete amanti del genere, avrete visto qualche prezzo alle stelle su ebay) e si rischia di portar via davvero di tutto: mollette per i capelli a forma di ciliegia, la bacchetta magica di Creamy Mami, il mascara di My Melody. A Tokyo con queste cose non si scherza, non è roba da festa in maschera. Qui ci si veste così, accanto al manager in abito blu e al trench color sabbia della donna in carriera.
Le ragazze in Giappone vanno a scuola con una divisa alla marinaretta, con quelle gonne (molto) corte a pieghe e i calzettoni che quasi arrivano al ginocchio e che, sì, hanno qualcosa di sexy. Può passarti accanto una gothic lolita tutta pizzi rosa e neri, con l’ombrellino e i guanti, e anche le cameriere sono sensuali con i grandi occhi da manga truccati alla perfezione, la pelle di porcellana, le lenti a contatto viola. Pensate al fenomeno dei Maid Café di Tokyo in cui si è accolti da giovanissime cameriere in abito vittoriano, grembiule ricamato e crestina in testa che, inchinandosi, declamano “Ben tornato a casa, onorato padrone”, richiamando quel tipo di ospitalità delle geisha di una volta (sì, geisha non cambia al plurale, ve lo spiego qui). E, così, a Tokyo, le ciliegie giganti nei capelli o gli occhiali specchiati a forma di cuore, li metti per davvero. E rallenti per osservare quella ragazza che assomiglia a Lamu o quella con la parrucca bionda che ti ricorda Lady Georgie – o forse pure un po’ Lady Oscar – perchè sta rendendo reale quello che, prima di arrivare in Giappone, era solo un disegno ammiccante in movimento dentro la televisione. Si fanno fotografare, sono disponibili, si ritrovano di sabato e domenica al parco di Yoyogi per mettersi in mostra, sono spesso Cosplayer, ovvero si vestono (trucco e parrucco compresi, ovvio) come i beniamini dei loro anime e manga preferiti. A me, per quanto a volte di cattivo gusto, sembra un sogno.
La voglia di shopping a Tokyo è diversa da quella che si prova negli Stati Uniti, quando si fa incetta di abbigliamento (ma anche di make up), qui gli amanti della fotografia e dell’elettronica, quelli che vivono per la tecnologia possono davvero perdere il senno ad Akihabara, proprio come chi, uscendo da scuola o dopo l’orario di ufficio, deve fare la sua sosta quotidiana nelle sale di pachinko di cui noi, dall’esterno, ricordiamo solo il rumore stordente. Finalmente a Tokyo trovi quello che avevi sempre cercato (qui esiste davvero!) e non puoi più lasciarlo lì: contenitori per il bento con i personaggi di Sanrio, Monchhichi (la scimmietta bambina) con il kimono, poi però c’è anche Hello Kitty con il kimono, e poi gommine per cancellare – che quando negli anni Ottanta e Novanta capitava di trovarle in cartoleria in Italia dovevi averle tutte, di certo una in più della compagna di banco, e qui ci puoi annegare dentro. Blocchi per gli appunti di Sailor Moon, pupazzi di Doraemon (l’unico vizio che si è concesso Francesco), Posi e Nega portachiavi, il braccialetto con le maghette dello Studio Pierrot. E poi, per i collezionisti, ci sono le action figures pruriginose, con le mutandine che si intravedono e il seno gigante, addirittura la cover per lo smartphone con le tettone morbide, così non vai in carenza d’affetto. Credetemi sulla parola, ho ancora un borsone da svuotare pieno di cose inutili e bellissime.
Dove andare a Tokyo – i luoghi per chi ama i manga e i cartoon giapponesi
- Studio Ghibli Museum, se vi piace il lavoro del regista Hayao Miyazaki. Si trova nella periferia di Tokyo.
- Tokyo Anime Center, all’interno dell’edificio UDX, vicino alla stazione di Akihabara (quartiere frequentato dagli otaku, ovvero chi è appassionato di anime e manga).
- Sanrio Puroland, il parco a tema con tutti i personaggi Sanrio: dai Little Twin Stars a Pochacco, da Chococat a Badtz-Maru.
- Gundam Front Tokyo, si trova a Odaiba ed è un parco tematico dedicato al famoso mecha (mega robot) degli anni Settanta: Gundam. Controllate sul sito che ci sia la statua alta 18 metri del gigarobot perchè ogni tanto viene spostata in altre zone della città.
- Gundam Café, ne trovate uno ad Akihabara e uno sull’isola di Odaiba nella baia di Tokyo.
Dove fare shopping di personaggi dei manga e degli anime a Tokyo
- Purtroppo alcuni negozi sono dei temporary store e ogni volta bisogna andare un po’ a fortuna e un po’ a tentativi. Ha chiuso, per esempio, l’Hallo Kitty Café e così anche il Barbie Store in Harajuku, non lontano da Takeshita Street in Jingu-mae.
- Kiddyland invece è una certezza. Si trova in Omotesando, il bel viale alberato vicino a Yoyogi Park e Harajuku. Sono sei o sette piani dedicati a Sanrio e ai personaggi degli anime, ma anche a Snoopy e ad altre icone.
- Yamashiroya Toy Store è un altro negozio a sette piani proprio di fronte alla fermata della metropolitana di Ueno, quindi a due passi dall’omonimo parco in cui – se andate a Tokyo in primavera – potrete fare hanami. E’ da Yamashiroya che potrete trovare tutti quei gadget dei beniamini dei cartoon anni Ottanta e Novanta che da noi sono ormai scomparsi. In Giappone, invece, ogni anno escono delle serie nuove e avrete da sbizzarrirvi.
- Takeshita Street, la maggior parte dei negozi lungo questa strada vendono oggetti interessanti: accessori da bambola, abiti simil-studentessa giapponese, make up per rendere la pelle del viso più chiara, maschere per il viso in tessuto, lenti a contatto di tutti i colori, parrucche dei colori dell’arcobaleno e, come si dice oggi, pony hair, ovvero come i My Little Pony.
Gli amanti della fotografia non si perdano un giro da Bic Camera. C’è un negozio grande e ben fornito a Shinjuku.
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