No, non è un miraggio. Quello che si vede laggiù, oltre il letto di un fiume ormai arso dal sole, l’Oued Ounilla, è davvero un castello. E’ di sabbia e sembra che sia stato costruito da un gigante bambino. Con quei muri un po’ storti e le torri sdentate. Siamo vicini a Ouarzazate e quella è la kasbah in mattoni di fango rossi di Aït Benhaddou.
Tutelata dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, la kasbah di Aït Benhaddou si trova a poco più di trenta chilometri da Ouarzazate. Appena entrati, vi toccherà arrampicarvi per le strade del castello e vi imbatterete più volte nell’elenco dei film che sono stati girati in questo caravanserraglio. Tra i più famosi, Il gladiatore, Lawrence d’Arabia, Gesù di Nazareth e Il gioiello del Nilo. Arrivati nel punto più alto, potrete ammirare i palmeti nelle valli e il deserto pietroso, hammada, e ricco di sale. Il villaggio è quasi abbandonato e i pochi residenti si guadagnano da vivere facendo da guida ai turisti. Lasciate loro una mancia pari a 10 dirham, meno di un euro.
Ancora più antico è lo ksour di Tamnougalt, da poco restaurato. E’ la location che Bernardo Bertolucci ha scelto per Il tè nel deserto insieme alla kasbah di Taourirt (qui è stato girato anche Prince of Persia). Da qualche anno, Ouarzazate – con alberghi anche a cinque stelle e campi da golf – e i suoi dintorni sono considerati la Hollywood d’Africa perchè, proprio per la posizione strategica a ridosso del deserto e della Valle delle Mille Kasbah, sono sorti qui gli studi cinematografici Atlas, frequentati, tra gli altri, da Martin Scorsese, Clint Eastwood, Angelia Jolie e Brad Pitt.
Questa mappa del Marocco è per darvi un’idea di dove si trova Ouarzazate rispetto a Marrakesh, ovvero al di là della catena montuosa dell’Atlante. L’itinerario alle soglie del deserto che vi proponiamo si può fare in due o tre giorni. Potete fermarvi a dormire a Ouazarzate e visitare la kasbah di Aït Ben Haddou, poi, sulla strada per Boumalne Dades, verso le Gole del Todra, potete fare una sosta alla famosa Kasbah Amridil, quella raffigurata sulla banconota da 50 dirham.
La Kasbah Amridil si trova nell’area dell’Oasi di Skoura. Non è che le oasi siano proprio come ce le facevano vedere nei film, quando eravamo bambini. Si ha l’effetto del calore che quasi appanna le immagini e le fa evaporare (accade anche con l’asfalto in città quando ci sono 40°!), ma non si ha certo la sensazione che una zona verde e fresca appaia da un momento all’altro all’orizzonte. Certo è che quando ci si spostava con i cammelli e non con una 4×4 con l’aria condizionata, doveva essere un bel sollievo poter fare una sosta nella Palmeraie di Skoura, all’ombra degli alberi.
Questa zona è chiamata anche Valle delle Rose – che è al massimo del suo splendore durante il mese della fioritura, a maggio – e delle Mille Kasbah. Il percorso che porta fino a Boumalne Dades è costellato di centinaia di villaggi di sabbia e di palmeti. Arrivate a Boumalne al tramonto per godere dei mille colori tra il rosa, l’ocra e l’arancio di cui si tingono le case. Noi avevamo una stanza che si affacciava sui tetti, dall’Hotel Xaluca Dades, scelta impeccabile di Oro del Deserto.
Se vi state chiedendo se questo sia il periodo giusto per visitare il Marocco e se sia una meta sicura dopo i recenti attentati terroristici in Tunisia e a Parigi, ci è stato spiegato da chi ci vive che il Paese dell’Africa del Nord non è considerato ostile e quindi da usare come bersaglio, per i Daesh. Essendo il Marocco tradizionalista, non ci sarebbe motivo per colpirlo per farlo rientrare nei ranghi. Tra i motivi per cui si può asserire questo, il primo è che qui non c’è stata alcuna ribellione al regime, al contrario della Tunisia, da cui le primavere arabe sono iniziate e in cui ci sono state elezioni democratiche. Al di là di questo, non si può mai prevedere ciò che può accadere, quindi il consiglio è di essere prudenti e di farvi guidare da chi conosce il territorio.
Un’ultima curiosità. Di sicuro non li avete mai visti altrove, perciò quando siete in Marocco, anche nelle città, non solo nei villaggi più a contatto con la natura, alzate lo sguardo verso la cima dei minareti o lungo le mura, scorgerete enormi e affascinanti nidi di cicogne. C’è qualcosa di favoloso e mitico nel nido del grande uccello bianco.
Per altri spunti sul Marocco, potete leggere:
Leave a Reply