C’era una volta una coppia che viaggiava con una valigia a due piazze. Un bagaglio unico, che conteneva non solo il necessario ma anche – e soprattutto – il superfluo per entrambi, in particolare per Lei. Quella volta avevano lasciato Arles e la Camargue per spostarsi verso ovest, restando nel sud della Francia. Era Lei ad avere insistito con Lui per visitare Carcassonne, a circa 150 km dal confine con la Spagna. E Lui non si era certo lasciato pregare perché si fida sempre dei gusti di Lei.
Lei aveva un debole per le città medievali, quelle cinte da alte mura, meglio se con qualche torre e pennacchio. E non le importava granché se parte della città era stata ricostruita purché conservasse il fascino delle dame e dei cavalieri. La coppia che viaggiava con la valigia a due piazze aveva già visitato due città con le mura – Avila, in Spagna, e Aigues Mortes, in Camargue – e per tre giorni sarebbe rimasta a Carcassonne, prima di ripartire per Marsiglia e Aix en Provence. Lei si era preparata per bene, immaginando l’ingresso dal ponte levatoio. E così, per sentirsi un po’ principessa, nella valigia a due piazze aveva riposto più superfluo del solito. Tra cui numerosi cerchietti per capelli che, all’ingresso in città, si sarebbero trasformati in tiare preziose. E così, tra gli altri, c’era il cerchietto largo ricoperto di vetrini azzurri, quello nero sottile con una piuma e dei brillantini e quello che ricordava le acconciature di Flora, Fauna e Serenella, le fate de La bella addormentata nel bosco.
La coppia con la valigia a due piazze, essendo forestiera, aveva preferito una sistemazione appena al di fuori delle mura della cittadina fortificata. Una scelta deliziosa, visto che alla sera Lei e Lui potevano restare a chiacchierare nel giardino della locanda, sdraiati su un comodo sofà e ammirare la cinta muraria illuminata. In realtà la locanda era qualcosa in più di un semplice punto di sosta, visto che avevano a disposizione una piscina nel verde e una camera con giardino privato, ma non soffermiamoci sui dettagli, che potete trovare sul sito dell’hotel Le Montmorency.
La coppia con la valigia a due piazze è composta da due buone forchette. E avevano voglia di quel tipo di cucina ricercata e gustosa, composta da formaggi e delicatezze, che si aspettavano di trovare in Francia. I ristoranti a Carcassonne sono numerosi per accogliere i viaggiatori che arrivano in città. Lei e Lui hanno scelto, tra i tanti, La Marquiere e Le Comptoir des Vins et de Terroire in rue du Comte Roger.
Sono in molti a non amare Carcassonne per il turismo che si accalca nel villaggio in alcuni periodi dell’anno, ma l’accoglienza del luogo è così ben organizzata, che ognuno può godere di spazio e di comodità. Passeggiando per le strade della cittadina, guardate verso l’alto, sotto i tetti delle case, scoprite le insegne dei negozi su tavole di legno umide di pioggia o riarse dal sole e con le scritte un po’ sbiadite, curiosate nei cortili, fermatevi a bere un bicchiere di vino in una delle piazzette o, al calar del sole, ascoltate le compagnie di cantastorie medievali che, in abiti d’epoca, vi raccontano qualche favola. Potreste anche imbattervi negli addestratori di aquile.
Che cosa vedere a Carcassonne?, si chiedevano Lei e Lui. Lo Château Comtal, un castello integrato nelle fortificazioni delle mura interne ed esterne, con 36 torri; alcuni dei bastioni: il Bastione Saint Martin coperto da edera che alla fine dell’estate e in autunno si colora di rosso, il Bastione Gran Torre conosciuto come Torre dei Mulini e il Bastione di Montmorency in cui si trova un giardino botanico. Fate un salto anche alla basilica di Saint-Nazaire, che unisce uno stile romanico con uno stile gotico secondo il quale fu reimpostata. Andateci anche solo per le vetrate colorate. Quando uscite dal borgo medievale, raggiungete il Pont Vieux, da cui si può vedere tutta la cittadella.
La coppia che viaggiava con la valigia a due piazze rimase due giorni e tre notti a Carcassonne e si rilassò prima di riprendere il tour itinerante nel sud della Francia. Lei e Lui rimasero soddisfatti da quella vacanza romantica e continuarono a viaggiare felici e contenti.
PS: Per chi si chiedesse come arrivare a Carcassonne, ecco qualche indicazione: in macchina, si può prendere la A10 da Ventimiglia, poi la A8 in Francia lungo la Riviera Francese passando per Nizza, Cannes, Antibes, Aix en Provence, Marsiglia. Poi la A7 e la A54, poi la E15 in direzione Toulouse, la A9 all’altezza di Nimes e la A61 fino all’uscita 24 per la N113 che arriva a Carcassonne. E’ chiaro che qualche sosta per dormire, se scegliete l’auto, è d’obbligo. Vedete qui se trovate qualche spunto. Il treno è una soluzione davvero senza pensieri perché Carcassonne si trova sulla linea ferroviaria ad alta velocità TGV. Infine in aereo, con destinazione Toulouse Blagnac (a 92 km da Carcassonne con shuttle gratuito) oppure Carcassonne Salvaza Airport a 3 km dalla città (5 euro il servizio shuttle).
roberto says
Carcassonne è la prova di quello che l’Italia NON sa fare. I francesi hanno ricostruito, ex novo nel XXmo secolo una città medievale che agli attoniti turisti appare come preservata da otto secoli. Fanno di ogni sasso, ogni curva, ogni poggio un unico da ammirare. E viene ammirato ! Noi, in Italia, avremmo tante di quelle città, villaggi, borghi medievali, rinascimentali, barocchi che a visitarli tutti ci vorrebbero dieci vite. Ma al di fuori delle grandi mete, Venezia, Firenze, Siena, Roma, Napoli, pochi conoscono le bellezze di una Venzone, di una Cortona, di una Capua, di una Noto, e mi scuso per le centinaia che non posso qui nominare. Abbiamo musei, grandi, medi e piccoli, ma la calca visita quasi solo gli Uffizi di Firenze e la Cappella Sistina a Roma. Visto che è tutto statalizzato, è lo Stato colpevole dell’incuria nella promozione che porterebbe fior di risorse, per non parlare di cultura. Certo, se si preferisce inviare le scolaresche a vistare il campo di Auschwitz invece che i bronzi di Riace od il museo di Capodimonte …. Senza per questo voler disconoscere l’importanza di un buio momento storico, ma l’Italia di momenti storici ne ha per XXVII secoli !
valigiaaduepiazze says
Ciao Roberto,
hai ragione, ma secondo me i punti sono due: in Italia tendiamo a non preservare il bello (guarda la Via dell’Amore alle Cinque Terre https://valigiaaduepiazze.ilgiornale.it/2013/04/cinque-terre-la-via-dellamore/) a meno che non si preservi da sé per un colpo di fortuna. Inoltre, mi pare che in Italia si preferisca la vacanza all’estero o nei luoghi noti a tutti, quando invece il bello è proprio la scoperta dei posti meno conosciuti. Io sto scoprendo un po’ alla volta la Tuscia ed è incantevole.