Quando ci hanno proposto di percorrere con un driver i circa 300 km da Arequipa a Puno, nel Perù meridionale, avevamo qualche dubbio. Se il tempo a disposizione è poco, vorresti sempre poterti spostare con dei voli. Su un aereo, però, non avremmo potuto ammirare uno dei paesaggi più belli del mondo.
Siamo nella regione dei Canyon e nella Reserva Nacional Salinas y Aguada Blanca. E, qui, abbiamo scoperto a nostre spese che cosa significa la parola soroche di cui avevamo letto vagamente solo sulle guide.
Per il viaggio di nozze in Perù, ci siamo rivolti a un’agenzia di Milano e ci siamo appoggiati all’organizzazione di Tucano, scegliendo un tour personalizzato, ma è possibile anche aderire a viaggi di gruppo. Dopo Lima e Arequipa, era prevista la tappa a Puno e al lago Titicaca, il più alto del mondo. E con un fuoristrada abbiamo percorso questa distanza che resta ad una altitudine media di 4300 metri, con il desolato altipiano che sfiora, nel suo punto più alto, i 4800 metri.
Il nostro viaggio, quella mattina, è cominciato presto e, appena usciti dal centro abitato di Arequipa, la strada asfaltata ha iniziato a inerpicarsi verso nord-ovest, superando i vulcani El Misti, il secondo attivo più grande del mondo, e Chachani, che in lingua Quechua significa donna.
La Riserva Nacional Salinas y Aguada Blanca è vasta oltre 350 mila ettari ed è tagliata da una strada larga e ben tenuta. L’ingresso è libero e, se avete organizzato un viaggio fai da te, potete appoggiarvi a un tour operator sul posto che vi proporrà di visitare la zona dei canyon e l’altipiano con circa 100 dollari per due giorni.
In questa traversata, ci siamo imbattuti in tre dei quattro camelidi sudamericani: vigogne (che si vedono quasi esclusivamente qui), lama e alpaca. Il guanaco, invece, è quasi estinto. Le vigogne vivono selvatiche e nella cultura inca questi animali venivano cacciati ogni quattro anni in una cerimonia conosciuta come chaco. Ora il chaco è rimasto solo come momento della tosatura: centinaia di uomini formano delle catene intorno all’area scelta per la cattura. Il cerchio, man mano, si stringe e si chiude costringendo le vigogne in un recinto per la tosa, al temine della quali gli animali vengono rilasciati. Il valore del manto grezzo di questo animale è di 400 dollari al chilo ed è uno dei più pregiati e cari in commercio.
Lama e alpaca, invece, si trovano anche nelle città andine come animali da compagnia e, qui sull’altipiano, erano pascolati come greggi di pecore.
Da alcuni anni, sull’altipiano non si vedevano i fenicotteri (io, a dirla tutta, non pensavo proprio che vivessero ad una simile altitudine), ma pare che noi siamo stati fortunati. Il driver ci ha spiegato che le riserve d’acqua sono di nuovo pulite e i fenicotteri hanno ripopolato la zona e sono visibili nel periodo che va tra gennaio e aprile.
Raggiungendo, alcune ore più tardi, il punto più alto del’altopiano a poco meno di 5mila metri – ed è anche una delle strade carrozzabili più alte del mondo – pensi che non troverai niente. In Europa 4800 metri significano nevi perenni, ghiacciai e rifugi di montagna. In Perù è diverso. Laghi, un po’ di verde ed è sufficiente un maglione per coprirsi. Capanne a mo’ di servizi igienici (un buco nel centro della terra verso cui io mi sono messa a correre con gioia, scordandomi delle precauzioni che si dovrebbero sempre prendere quando si cammina così in alto, dove diventa più difficile ossigenarsi), alcune bancarelle in cui abbiamo fatto incetta di guanti in lana d’alpaca. La nostra avventura con il soroche, il male di altitudine, è iniziata qui e non ci ha abbandonato per tutto il periodo in cui siamo stati a Puno. Gli stessi peruani ci convivono e gli abitanti di Lima, quando si spostano sulle Ande, sanno che bisogna adattare l’organismo per gradi e che avere sotto mano la soroche pill può essere d’aiuto. Bere mate de coca, mangiare brodo di pollo e prendere l’ossigeno non sempre è risolutivo, ma di questo vi racconteremo un un altro post.
E poi, ecco, quella scritta, CASA, che anche se ti trovi a oltre 11mila km dal tuo letto, ti fa sentire parte di una comunità. Non si è soli neppure dall’altra parte dell’Atlantico.
E voi siete stati sulle Ande o avete un posto tanto lontano che vi è rimasto nel cuore?
Amina Sabatini (@amisaba) says
Sono stata anch’io nelle Ande del Perù, nella zona di Cusco. Il massimo dell’altitudine raggiunta è stata di 3700 mslm, a Chinchero. Non ho avuto difficoltà, forse perché ho la pressione bassa? Chissà! 🙂 Le capanne nella penultima foto sono i bagni di cui hai scritto?
valigiaaduepiazze says
Ciao Amina,
sì, quelle graziose capanne sono i bagni! Direi che sono organizzati anche lassù, non trovi?
Noi a Cuzco, a Machu Picchu e in altri posti anche alti non abbiamo sofferto di soroche, ma le notti a Puno, sulla riva del Titicaca, sono state davvero terribili. Di giorno ancora ancora, ma quando scende la notte sembra che la testa inizi a pulsare e non finisce di farlo sino al mattino. Bisogna andare preparati e una soroche pill può dare sollievo.
Abbiamo amato Chinchero e ne scriverò presto!