Se cercate l’Eden, almeno come lo intendiamo noi, allora non lo troverete a Varanasi. Un viaggio in India, e ancor più in una delle più antiche città del mondo, Benares, Banaras, Kashi o come la si desideri chiamare, è un’esperienza di vita. Le vostre scarpe devono essere chiuse e robuste e il vostro cuore aperto, ma anch’esso robusto, perché lo metterete di certo a dura prova nel labirinto di strade di Varanasi e sulle rive del fiume Gange, Ganga Maa, dea vivente, il luogo più sacro per gli induisti. Eppure forse quello che noi riusciamo a vedere almeno all’inizio è solo un forno crematorio a cielo aperto.
California, Nevada, Utah e Arizona: itinerario nei parchi e nell’Ovest degli Stati Uniti
Da Beverly Hills a Hollywood, poi si sale in auto e si percorrono i chilometri più caldi che avete mai assaggiato, quelli che vi portano nella Valle della Morte e a Las Vegas, in Nevada. E poi si continua a macinare strada, solo asfalto senza salire mai su un aereo, per migliaia di chilometri: Utah e Arizona. Guidare per un tratto di Route 66, la Mother Road d’America, per fare ritorno in California. Questo è un itinerario on the road di 19 giorni per visitare una parte del lontano West degli Stati Uniti. Dalle spiagge ai parchi nel cuore dell’America. Siete pronti ad accendere il motore?
Itinerario nell’Ovest d’America (da San Francisco a Yellowstone fino al Monte Rushmore)
Carichi i bagagli e metti in moto. Finalmente ha inizio il viaggio on the road, il mio preferito. Non vieni catapultato da un luogo all’altro, ma vivi ogni chilometro. Sei tu che fai la strada. Come un pioniere. E a proposito di pionieri, questo è il primo dei due itinerari di viaggio per un roadtrip nell’Ovest e nel Midwest degli Stati Uniti. Qualche tratta in aereo c’è stata perché le distanze sono davvero enormi, ma tanti sono i chilometri percorsi sulle grandi strade d’America: California, Idaho, Montana, Wyoming, South Dakota.
Il weekend perfetto: tre giorni nelle Fiandre tra Bruges, Gand e Ostenda
Che tu le veda in una giornata di sole e cielo azzurro, avvolte dalla nebbia umida che sale dai canali o sotto la pioggia, le province fiamminghe hanno sempre un fascino di casa di bambola per cui ti sembrerà di aver messo piede in una di quelle cartoline vintage scovate nel baule di un mercatino delle pulci. Le Fiandre si trovano in Belgio e si estendono dalla costa del Mare del Nord, puntando verso est in direzione di Bruxelles e di Anversa. Nei nostri tre giorni – con sole, nebbia e pioggia – dopo essere arrivati in aeroporto a Bruxelles ci siamo sempre spostati in treno, facendo base a Bruges, ma visitando anche Gand e Ostenda, città portuale del Mare del Nord, dove le spiagge sono lunghissime e bianche e sembra che da lì si possa quasi scorgere l’Inghilterra.
Tra Germania e Svizzera: il Bodensee in #4idee (n.18)
Il fiume Reno a un certo punto, all’altezza della città di Costanza, in Germania, ma davvero a due passi dalla Svizzera e a breve distanza dall’Austria, è come se si allargasse per accogliere più acqua e ci regala il Lago di Costanza o Bodensee. Oggi è un lago limpidissimo e regala un clima mite a tutte le cittadine che lambisce. Ma ha anche tre isole: Mainau, Reichenau e Lindau. Noi siamo andati a visitare Mainau, detta anche l’isola dei fiori. Le #4idee sulla regione del Bodensee includono anche lo straordinario Zeppelin Museum di Friedrichshafen, Meersburg e il suo castello medievale e San Gallo, in Svizzera, con l’antica biblioteca cui pare si sia ispirato il mio concittadino Umberto Eco per il Nome della Rosa.
La Parigi di Amélie Poulain, tour delle location del film
Parigi e un tour per la città seguendo i passi svelti di Amélie. E’ qui che andremo, in una città che conosco bene e proprio per questo va vista ogni volta sotto una nuova angolazione.

Che cosa vi ricorda del film Il favoloso mondo di Amélie? E’ alla Gare de l’Est che la protagonista risolve il mistero delle fototessere.
Le città che già conosciamo devono essere osservate ogni volta da un nuovo punto di vista. Metto in pratica questa modalità anche a Milano e a Roma, le città in cui si svolge la mia vita, così che io mi possa sempre sentire una viaggiatrice, anche solo per un nuovo dettaglio che entra nel mio spazio visivo e che può diventare uno spunto per una foto o per uno stimolo, un’idea di lavoro.
Ecco perché Amélie, perché la protagonista del film di Jean-Pierre Jeunet, che certo tutti conosciamo e non è da poco uscito al cinema, ogni volta che è trasmesso in televisione cattura la nostra attenzione perché ha diversi livelli di lettura ed è così veloce che solo rivederlo più di una volta ci consente di catturarne tutti i dettagli.
L’ultima volta che sono stata a Parigi (per correre una entusiasmante 10K che si snodava tra le strade del centro della Ville Lumière) ho seguito passo dopo passo le tracce di Amélie, per gustare la città grazie ai suoi vispi e grandi occhi neri.
=> Su Instagram in molti sono impazziti per lo scatto in apertura, vi svelerò più avanti come e dove scattarlo.
Australia: in giro per Melbourne (che cosa vedere nella città boho)
Ci sono città che stai per vedere per la prima volta in cui sai già – prima di partire o mentre sei sull’aereo che ti porterà a destinazione – quale sarà il luogo che visiterai prima di tutti gli altri. Perché dev’essere così. Quello catalizzatore di tutto. Quello sulla copertina della guida di viaggio. A Roma il Colosseo, a Parigi la Tour Eiffel, a New York l’Empire State Building. Insomma, per tutto il resto c’è tempo, ma sistemate le valigie in hotel, si parte subito per scattare la foto iconica di tutto il viaggio. E poi ci sono le città come Melbourne, in Australia.
A Melbourne non c’è un luogo da cui iniziare, non c’è qualcosa da non perdere a ogni costo. Melbourne va vissuta lungo le sue strade e i suoi quartieri, così diversi gli uni dagli altri. Noi siamo stati nella seconda metà d’agosto, faceva freddo, è l’inverno australe, ma già si vedevano i primi segnali della primavera. Una città tanto lontana dal nostro quotidiano e così facile e simile, da visitare lasciandosi trasportare, senza fare le corse, senza una tabella di marcia. Vorrei che i miei viaggi fossero sempre più così, vissuti per osmosi, non depennando che cosa si è già visto e che cosa manca.
La La Land: i luoghi del film alla scoperta di Los Angeles (e di Parigi)
D’ora in poi abbiamo un’altra pellicola da vedere ogni volta che passerà in tv, anche se il film è già iniziato da mezz’ora. E’ La La Land e, con i suoi colori, la sua delicatezza e la sua leggerezza va spedito ad affiancare Pretty Woman e Dirty Dancing, a cui non rinunciamo mai. Ma La La Land ha anche un altro merito che sta passando un po’ in secondo piano, sull’onda dell’entusiasmo delle sue belle canzoni, delle coreografie azzeccate e della bravura dei suoi protagonisti, Emma Stone e Ryan Gosling. Il musical La La Land di Damien Chazelle ci ha mostrato il lato romantico di Los Angeles. E così, se siete di quelli che “Los Angeles è la città più brutta del mondo”, finalmente vi potete ricredere e vi verrà voglia di andare – o tornare – nella città degli angeli.
Utah, USA: gli Hoodoos rosso fuoco e il Bryce Canyon da fiaba
Da Panguitch, un villaggio formato giusto da un paio di incroci di strade, poche case, alcuni ristoranti, ma che richiama quei sapori del vecchio e lontano West che andiamo cercando, si percorre un tratto della Scenic Byway 12 e si entra nella Dixie National Forest, superando le rocce infuocate del Red Canyon. E’ questa la salita che porta agli oltre duemila metri (fino a 2.748) del Bryce Canyon, nello Utah, con i suoi picchi dorati inconfondibili, che non si trovano nelle altre gole e vallate degli Stati Uniti. [Read more…]
Che cosa significa viaggiare in India. “Lion – La strada verso casa”
Quando mi chiedete cosa significa organizzare un viaggio in India, io rispondo che l’India è un continente a sé, per la sua vastità. E l’India è anche un mondo a sé, per quanto è diversa da ciò che viviamo. Nelle sale in questi giorni c’è un film, Lion – La strada verso casa, tratto dalla storia vera di Saroo Brierley, un bambino che si perde nel Madhya Pradesh a cinque anni e che si trova catapultato a 1.484 chilometri da casa, nella caotica e poverissima Calcutta, nel Bengala Occidentale. Dopo un periodo in un orfanotrofio e l’adozione da parte di una famiglia amorevole che lo porta a vivere in Tasmania, vent’anni dopo si rimetterà sulla strada di casa e sulle tracce della sua famiglia. La storia vera è raccontata da The Sydney Morning Herald del 24 marzo 2012: Little boy lost, a 25-year odyssey.