Non è solo un vivaio, quello delle peonie di Vitorchiano, è un’intera collina ricoperta di fiori. E qui non si viene solo per fare una passeggiata e per ammirare il paesaggio, ma per ricaricarsi di nuova energia a contatto con la natura. Arrivano non solo da tutta Italia, ma anche dall’Europa per visitare questo Giardino delle Peonie che nei mesi di aprile e maggio è davvero preso d’assalto. Per quanta gente possa esserci, gli spazi sono così ampi che c’è posto per tutti e ognuno può trovare il suo momento magico.
Com’è Milano dal tetto del Duomo
Guglie, alti pinnacoli, scale in pendenza e stretti passaggi. Santi in preghiera, musici, angeli con la spada. Doccioni sporgenti e gargoyles mostruosi. Salire sulle terrazze del Duomo di Milano è come entrare in punta di piedi in un mondo parallelo, fatto di storie dal passato, di religione e di fantasia. E’ salire verso il cielo, avvicinandosi un po’ di più alla Madonnina, abbracciando con lo sguardo la città. Io mancavo lassù da trent’anni esatti.
Torino da vedere in #4idee (n.12)
Metà anni Novanta. Appena avevamo il via libera dei nostri genitori, prendevamo il treno da Alessandria e andavamo a Torino. Eravamo sei, otto o anche di più, dai 14 ai 16, forse 17 anni e ci sembrava un viaggio senza fine, su un treno regionale con gli scompartimenti. Non trovavamo quasi mai posto e per tutta la tratta ce ne stavamo in corridoio, sperando che si liberasse un sedile ribaltabile e che non passasse il carrello bar che ci avrebbe mozzato i piedi. Andavamo a trovare gli amici del mare, per trascorrere mezza giornata insieme, per accorciare le distanze, per far arrivare più in fretta la prossima estate. Scendevamo alla stazione di Torino Porta Nuova che era molto diversa da quella di oggi. Sgangherata, sporca, troppo vuota al di fuori degli orari di punta. Attraversavamo il Giardino Sambuy e iniziava il nostro giro. Avevamo tappe fisse irrinunciabili: il pranzo alla pizzeria Seven Up in via Andrea Doria, dietro a via Cavour, oppure al Mc Donalds sotto i portici di Piazza Castello. E guai a non trascorrere qualche ora da Maschio. Il tempio della musica: 650 metri quadrati su tre piani. Quattro vetrine in un palazzo d’epoca. Aperto dal 1961, nel 2003 ha chiuso i battenti. E io non ho più vent’anni.
Un anno di viaggi con Valigia a due piazze
Buon anno di viaggi! E’, questo, l’augurio che vi facciamo da Valigia a due piazze, appena rientrati in Italia dopo un lungo e impegnativo – sotto diversi punti di vista – viaggio in India. Chi ci segue anche su Instagram, ha vissuto giorno per giorno i nostri spostamenti e ha viaggiato insieme a noi da Delhi verso il Rajasthan, poi nell’Uttar Pradesh e nel Madhya Pradesh. Sono di questi giorni le ultime foto che trovate sul profilo Instagram di @laeli o cercando gli hashtag #valigiaaduepiazze e #valigiaaduepiazzeinindia.
Con questo post però vogliamo ripercorrere i consigli di viaggio del 2014 che – ve lo ricordo – non sempre corrispondono a quelli effettivamente realizzati durante lo scorso anno, perché io ho sempre bisogno di raccogliere le idee e di conservare parte delle emozioni provate solo per me prima di raccontarle anche a voi. Qui il post dell’anno scorso.
Roma, foliage al Parco Botanico di San Liberato
Come farfalle, le foglie d’autunno volteggiano intorno ai rami degli alberi, illuminate dai raggi del sole. Quest’anno l’autunno si trascina lento, come se avesse trattenuto dentro di sé gli ultimi scampoli di un’estate arrivata troppo tardi. Anche le foglie degli alberi, seguendo questo rallentamento, hanno conservato più a lungo le sfumature estive, gli ultimi verdi, solo un po’ cotti dal sole e ammorbiditi dall’alto livello di umidità. L’esplosione di colori dal giallo oro, passando per il marrone aranciato fino al rosso fuoco è ancora visibile in questi primi giorni di dicembre. Gli amanti del foliage d’autunno anche in Italia possono andare alla ricerca di questo fenomeno che non dà mai una data precisa, ma va seguito con attenzione per trovarlo nel suo momento migliore. Nel Lazio, in provincia di Roma e a pochi chilometri dal Lago di Bracciano c’è un Parco Botanico che, al di là di un alto muro, come un giardino segreto, ospita alcuni alberi provenienti da tutto il mondo che in questo periodo sono ancora in pieno fall foliage. E’ San Liberato.
#MIA2014, Valigia a due piazze tra i migliori siti di viaggi
Nove ore di fuso orario, Italia/California. Ci siamo svegliati venerdì mattina quando in Italia i finalisti per i migliori blog e siti di viaggi d’Italia in lizza per i #MIA2014 stavano già gioendo da ore. Chi riconfermato perché super esperto di viaggi. Chi new entry come Valigia a due piazze. Davanti a noi, spalancata la finestra, l’Oceano Pacifico e le belle case di Hermosa Beach, giunti al termine di un viaggio di 5mila km nel West degli Stati Uniti. Vicino a noi, lo smartphone che lampeggiava. Messaggi di amici, svelti sulla Rete e sempre informati, ma soprattutto post su Twitter da parte degli altri colleghi nominati insieme a noi nella top ten dei Macchianera Italian Awards 2014. In poche parole: la Festa della Rete, che si svolge dal 2003 a Rimini e che fino all’anno scorso era conosciuta come BlogFest.
Val Varaita in #4idee, tra Saluzzo e il Monviso (n.8)
Della pioggia te ne freghi, perché a Saluzzo puoi passeggiare sotto i portici. Poi apri l’ombrello e sali sulla collina, fino alla parte vecchia della città. Perché è tutto un salire e scendere, lungo la valle, per cambiare prospettiva. Abbiamo camminato in mezzo alle nuvole e le abbiamo respirate, umide e gonfie d’acqua, al Colle dell’Agnello, a 2744 metri, là dove dall’Italia si va in Francia e lo sguardo spazia, al cospetto del Monviso – il Re di Pietra – sul Queyras. Nuvole che corrono veloci, si sfaldano e inghiottiscono la vetta di una montagna. I paesi con le case dai tetti in ardesia emergono a fatica dalla nebbia e, sebbene sia estate, viene subito il desiderio di sentire profumo di leccornia cotta nel forno a legna. Le #4idee di Valigia a due piazze raccontano della Valle Varaita, in provincia di Cuneo, ai piedi delle Alpi Cozie.
Monferrato, un tramonto al Bar Chiuso (quando piove)
Il Monferrato è la mia terra. Mi riconosco nei suoi colori, così differenti da stagione a stagione: le spighe di grano e i girasoli, i fiordalisi e i papaveri ai bordi delle strade in estate, i grappoli d’uva con gli acini ormai turgidi e pronti per essere raccolti nel primo autunno, poi arriva la nebbia, nasconde il sole, si fa densa, corposa e rende tutto grigio prima che arrivi la neve e il paesaggio diventi bianco. La primavera è lenta ad arrivare. E’ una stagione che nel Monferrato arriva e se ne va in fretta. Non dura mai tre mesi. Da quando vivo a Roma la primavera copre la maggior parte dell’anno, ho scoperto una stagione nuova. Invece nel Monferrato stenta ad arrivare, si fa desiderare. Le piogge e l’artiglio dell’inverno le agguantano la coda e rallentano il suo arrivo. Mi riconosco negli odori del Monferrato. E tornare ogni volta è davvero sentirsi a casa. E’ una sensazione che ha del primordiale.
Almeno una volta, ogni estate, con gli amici ci incontriamo a Moleto, al Bar Chiuso (quando piove). Il tramonto è l’orario migliore. La sua magia si interrompe con le tenebre. Non c’è più il panorama che spazia sulle colline, i vigneti e i paesi di cui spicca sempre l’alto campanile della chiesa. E arrivano le zanzare. Quindi si scappa e le chiacchiere proseguono nella tappa successiva. Eppure per quelle due ore a cavallo del tramonto, è un posto incredibile e che infonde serenità.
Ponti di primavera, dove andare in Italia in #4idee (n.4)
Con Pasqua (il 20 aprile), Lunedì dell’Angelo (21 aprile), il 25 aprile che è venerdì e il 1° maggio che cade di giovedì, quest’anno si ha l’occasione di approfittare di un ponte di primavera per prendersi una pausa prima delle vacanze estive, ancora lontane.
La fuga dalla città può essere anche a breve distanza, per staccare un paio di giorni. Oppure in qualche parte dell’Italia che ancora non si ha avuto l’opportunità di visitare. Certo, bisogna avere la pazienza di consultare le offerte last minute e di cercare dei voli che non siano saliti troppo di prezzo (io di solito per avere uno sguardo globale sulle compagnie aeree utilizzo Volagratis). Facciamo in #4idee un rapido giro dalla Liguria, passando per il Lazio e la Campania, fino in Sicilia.
La Venaria Reale, una Versailles a Torino
La luce. E’ la luce ad apparirmi per prima quando tiro fuori i ricordi della visita alla Reggia di Venaria. La luce di quella tarda mattinata di inizio marzo, un cielo senza nuvole, ma con una sottile patina lattea che con il passare delle ore si è dissolta. La luce che filtrava tra gli alberi che stavano iniziando a riprendere vita, con tenere foglie sulle punte dei rami. La luce dalla quale ripararsi gli occhi per riuscire ad allungare lo sguardo laggiù, fino alle montagne innevate che circondano Torino e le fanno da cornice. La luce che, entrando dalle ampie finestre e dalle vetrate, trasportava ogni ambiente della residenza barocca in una dimensione fuori dal tempo. E poi quella luce. La luce bianca della Galleria Grande. Perché è per Lei che si va alla Venaria Reale, no?