C’è chi pensa possa essere lasciata fuori da un tour del Rajasthan, perchè è piccola e magari, così facendo, si riesce a recuperare un giorno per aggiungere una tappa altrove, magari per arrivare sino ad Agra. Udaipur, invece, è un prezioso gioiello quasi che dà l’idea si possa allontanare per un momento il pensiero dell’India più povera, prima di tornare a percorrere quelle strade di fango tra un villaggio e l’altro. Qui a Udaipur, nel Rajasthan, in cui i deserti sembrano ad anni luce di distanza, la povertà pare davvero essersi rarefatta con l’aria limpida che si respira tra queste montagne e si ha l’impressione di galleggiare, anche se solo per un paio di giorni, in un sogno.
Se da bambina avessi potuto indicare un luogo in cui ritrovare quello che la mia fantasia aveva immaginato sentendo parlare de Le mille e una notte, la famosa raccolta di novelle orientali, avrei scelto senza ombra di dubbio Udaipur, che si affaccia sulle sponde dello scintillante Lago Pichola, con lo sfondo boscoso dei Monti Aravalli. Palazzi fiabeschi, templi suggestivi, ricche haveli e strade strette e tortuose in cui i frenetici ritmi indiani delle grandi città sono su un altro pianeta. La Compagnia delle Indie Orientali aveva soprannominato Udaipur il luogo più romantico del continente indiano. Ed è ancora così.
L’ampio Lago Pichola di Udaipur riflette le montagne grigio-azzurre sulla sua superficie calma come un grande specchio in cui il sole può guardarsi ogni giorno. La nebbia di Agra e di New Delhi sembra non essere mai giunta fino a qui. Un tempo il lago era molto più piccolo e sulle sue sponde si trovava il villaggio di Picholi. Per ampliare lo specchio d’acqua, uno dei maharaja che si sono succeduti nel Rajasthan fece sommergere il villaggio, che ha poi dato il nome al lago che vediamo oggi. Essendo poco profondo, nei periodi di siccità, il lago arriva anche a prosciugarsi completamente.
Le escursioni più belle che si possono fare a Udaipur sono proprio quelle in barca sul lago. Partono ogni ora dal Rameshwar Ghat, all’interno del City Palace, ed è prevista una fermata sull’Isola di Jagmandir, che riconoscerete sin da lontano per i grandi elefanti in pietra che accolgono chi sbarca sul molo. Qui, potete trattenervi tutto il tempo che desiderate, poi riprenderete una barca per tornare sulla terraferma. Se non volete entrare nel comprensorio del City Palace che costa 25 rupie (ma fareste un grave errore, perché è da visitare), potete optare per un giro in barca di trenta minuti dal Lal Ghat, 200 rupie a persona (poco più di 2 euro e 50 centesimi), tra le 9.30 e le 17.00.
Una volta che siete sulla piccola imbarcazione che smuove le acque che appaiono sempre come immobili, quasi composte di olio, del Lago Pichola, non saprete mai se a ondeggiare sono le isole e i palazzi che spuntano dallo specchio d’acqua o se siete voi, sulla barca. Gli edifici lambiti dall’acqua fino alle scale e alle porte d’ingresso appaiono come alveari costruiti direttamente sul lago da api operose.
Se il vostro giro in barca è di buon’ora al mattino, vedrete gli indiani che si immergono dal ghat nelle acque del lago e che, oltre a lavare se stessi, bagnano e insaponano i propri abiti in un tripudio di colori.
Sono due, le isole del Lago Pichola: quella di Jagmandir e quella di Jagniwas, che coincide perfettamente con il palazzo che ospita dal 1754. Oggi è l’Hotel Lake Palace, trasformato in albergo negli anni Sessanta, dopo essere stato la residenza estiva del maraja. A voi sembrerà davvero che il palazzo-isola si muova sulle acque come una grande nave. Il Lake Palace fa parte della catena alberghiera indiana Taj ed è considerato come uno dei più lussuosi ed esclusivi del mondo. Di notte è illuminato e lo si scorge da ogni punto di Udaipur, in mezzo al lago.
Ci sono altri due luoghi, a Udaipur, in cui andare per conoscere meglio la città. Il City Palace è la più grande e imponente costruzione del Rajasthan: ha una facciata lunga 244 metri e alta 30.4. Ci sono due ingressi: Badi Pol e Sheetla Mata Gate. Sono in salita e se non avete un driver a disposizione dovrete percorrere la strada a piedi. Si tratta di una struttura complessa, di cui una parte è occupata da un albergo, in cui siamo stati noi, un’altra da un museo e dalla Galleria dei Cristalli e ancora un’altra zona è tutt’oggi abitata dalle maestranze. L’albergo all’interno del City Palace in cui abbiamo soggiornato noi, come principi, è Shiv Niwas Palace Hotel e bisogna aggiungere che non ha per nulla costi proibitivi (soprattutto la suite), se ci si vuole regalare una favola. Per noi lo ha prenotato l’agenzia di Mr Karni, di cui vi ho raccontato qui. Quella qui sopra è la vista sul lago dal terrazzo della nostra stanza.
Prima di rimettervi in marcia (noi siamo arrivati a Udaipur da Jodhpur, passando per Ranakpur, e poi siamo ripartiti verso Chittorgarh e Pushkar), fatevi accompagnare al Saheliyon Ki Bari, conosciuto come Garden of the Maidens, il giardino delle vergini. Si racconta che questo luogo di delizie sia stato costruito per permettere alle fanciulle della maharani di trovare protezione e pace in un posto lontano dalle macchinazioni di palazzo e dagli sguardi indiscreti. Passeggiate tra le vasche e le aiuole in fiore. Ci sono anche alcune fontane che danno refrigerio nelle giornate più calde, tra cui quella con le statue che raffigurano leoni ed elefanti e l’acqua coperta dai fiori di loto. Il periodo migliore per visitare il giardino è quello che va da ottobre a marzo.
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Sabrina says
Ciao! Bellissimo luogo, un sogno proprio! Mi piacerebbe tanto visitare l’India un giorno, terrò a mente questo gioiello!
valigiaaduepiazze says
Ciao Sabrina! Ah, l’India! Non puoi immaginare che cosa ha creato in me. Spero di tornarci anch’io!
Ciao!
Elisa
simona says
Posti meravigliosi, mi ha davvero fatto sognare con questo post! Complimenti
valigiaaduepiazze says
Grazie, Simona! Al tramonto Udaipur è straordinaria!
Buoni viaggi 🙂
Legio X says
Non porto i miei soldi in un paese che ha tenuto prigionieri i Marò italiani.
Vergognatevi, vi auguro che vi imprigionino 4 anni in india
AHAHAH!!!!!
valigiaaduepiazze says
Lasciamo le rappresaglie ai rapporti tra Stati, noi semplici viaggiatori crediamo ai rapporti tra le persone. Gli stessi marò non si sono mai lamentati né dell’India, né di come sono stati trattati dagli indiani. Se ce l’hanno con qualcuno, credo sia con il proprio Paese, non con l’India.
Buon viaggio!
Elisa
pino says
sei proprio un cretino!! non c’e altro termine per te!
sabrina says
Che luogo incantevole ed affascinante! Ha un sapore di misterioso e romantico, non saprei, a me dà questa impressione. Non ho mai avuto occasione di andarci ed è una lacuna che devo assolutamente colmare 🙂
valigiaaduepiazze says
Il viaggio in India è davvero un’esperienza che ti cambia, se vissuto nel modo giusto, a cuore aperto e a mente preparata. Udaipur, poi, è un luogo romantico, in cui vanno anche gli indiani in viaggio di nozze. Ti auguro di programmare presto!
Elisa