Lo scorgi già da lontano, dove si trova il Cimitero acattolico di Roma. Nel suo muro di mattoni rossi è incastrata la Piramide Cestia, che dà a quell’angolo di Roma un tocco che sa di Egitto. Non ci si può sbagliare. E poi, varcando il cancello, ti immergi in un non-luogo che da Roma non ti aspetteresti mai. Ciò che colpisce di più, nella frescura di alberi e tombe illustri, è il silenzio. L’assoluta mancanza di rumori che rimbalza tra i rami e le foglie, sulle lapidi fredde ancora umide di rugiada e accarezza le orecchie, così stanche e affaticate dal traffico cittadino, dalla confusione in cui viviamo. A volte ho bisogno di tranquillità all’aria aperta. E, quando sono a Roma, il Cimitero acattolico è la risposta. E non solo la mia. C’è chi dipinge, una coppia che, seduta su una panchina, chiacchiera a bassa voce (ma quelle parole, chi le assorbe, se nell’aria non si percepisce nulla?), chi scatta fotografie, chi porta un fiore. E chi cerca pace, anche in vita.
Ho sentito pareri discordanti su come all’estero si vive il cimitero. Per i cattolici è luogo dedicato al raccoglimento e alla preghiera, ricordo del caro defunto. Forse non verrebbe in mente di trascorrere qualche ora in un camposanto, men che meno là dove non abbiamo legami, perché parrebbe quasi oltraggioso. Il Cimitero acattolico di Roma – che è conosciuto anche come Cimitero protestante o Cimitero degli inglesi – rompe questi schemi. I cimiteri protestanti sono vissuti in modo diverso, c’è un’integrazione del luogo di sepoltura con la vita quotidiana, per una lettura, una passeggiata nella natura, un momento di relax. E’ una fusione di vita e di morte. Ed è così che accade al Cimitero non cattolico per gli stranieri.
E’ un giro del mondo, quello tra le lapidi di chi riposa nel Cimitero acattolico di Roma. Uomini di ogni razza e paese, di ogni lingua e di ogni età, soprattutto bambini, morti troppo giovani tra il Settecento e i primi anni del Novecento. L’inizio dell’utilizzo del terreno sconsacrato risalirebbe al 1716 e nel 2016 si festeggeranno i 300 anni di quasi quattromila sepolture ai piedi della Piramide di Caio Cestio, tra mirti e cipressi, pini e rose selvatiche, allori e camelie. Qui riposano scultori, politici, archeologi, pittori, poeti, scrittori, architetti e scienziati. Ci sono tombe protestanti e ortodosse orientali, ma anche di altre religioni, come l’Islam, lo Zoroastrismo, il Buddismo, il Confucianesimo. Anche le iscrizioni sulle pietre eterne sono in più di quindici lingue differenti, tra cui lituano, ceco-slavo, giapponese, greco, avestico, bulgaro. Sono numerose le tombe di personalità famose a livello internazionale. Le più visitate sono quelle dei poeti inglesi John Keats – morto a Roma all’età di 25 anni – e Percy Bysshe Shelley, il figlio di Goethe, August, degli italiani Antonio Gramsci, Carlo Emilio Gadda, Dario Bellezza e Bruno Pontecorvo, del pittore russo Karl Brullov.
Dietro a ogni lapide c’è una storia, come quella di Rosa Bathurst che annegò nel Tevere nel 1824 all’età di sedici anni. Le tombe più antiche sono quelle del dottor Arthur che risale al 1718, di un viaggiatore inglese anonimo del 1723 e di Langton, studente di Oxford deceduto nel 1738 per una caduta da cavallo. Tra le sculture più struggenti, quella di William Wetmore Story: l’Angelo del dolore con cui ricorda la moglie. In seguito, fu seppellito anche Story insieme a lei nel 1895.
Il Cimitero acattolico di Roma si trova in via Caio Cestio, 6 nel Rione Testaccio. E’ una strada laterale di via Marmorata, sul lato nord della piramide, che sorgeva al tempo fuori dalle Mura Aureliane, indicate ancora oggi da Porta San Paolo. Potete arrivarci anche con i mezzi pubblici: linee 3-75-23-60-83-95-280-30-175 e con la metro B, stazione Piramide. Gli orari di ingresso del Cimitero protestante sono dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 17.00, con ultimo accesso alle 16.30 e la domenica e festivi dalle 9.00 alle 13.00 con ultimo accesso alle 12.30. E’ richiesta un’offerta di 3 euro a visitatore come donazione. Presso il visitors’ center è disponibile la mappa del cimitero. Se pensate di visitare il Cimitero acattolico in gruppo, ricordatevi di mandare una mail a ornella.forte@cemeteryrome.it.
Per visitare la Piramide di Caio Cestio: il secondo e il quarto sabato del mese per i singoli alle 11.00 e per gruppi alle 10.00 e alle 12.00. Per informazioni e prenotazioni, chiamate il numero 06.39967700. E’ possibile visitare la Piramide Cestia anche la seconda e la quarta domenica del mese su prenotazione. Il primo e il terzo sabato del mese alle 10.30 è consentito l’accesso alla Piramide dopo la visita al Museo della Via Ostiense, chiamando il numero 06.5743193.
Quando siete in zona, regalatevi un pranzo o una cena in un ristorante tipico a base di cucina romanesca.
- Perilli a Testaccio si raggiunge a piedi dal Cimitero acattolico, in via Marmorata. Non perdetevi cacio e pepe e carbonara.
- Felice a Testaccio per tondelli cacio e pepe, mezzemaniche alla gricia, saltimbocca alla romana. In via Mastro Giorgio.
- Ristorante Pecorino in via Galvani ha alle spalle il Monte dei Cocci di Testaccio. Obbligatori i fritti (fiore con acciughe sopra a tutti) e i rigatoni all’amatriciana.
Se desiderate contribuire al benessere della colonia felina del Cimitero acattolico e della Piramide Cestia, potete consultare il sito I Gatti della Piramide.
Se vi organizzate in occasione del Giubileo, ecco altre idee su Roma:
Massimo Cavalli says
Belinda Lee !!!
valigiaaduepiazze says
E’ vero, c’è anche la tomba dell’attrice Belinda Lee. Allora c’è stato anche lei, al Cimitero acattolico, Massimo!
Rosario says
Dopo la visita al cimitero il ‘Ristorante Pecorino’ me pare che cce sta bbene!
Ron says
“Forgive me, Jupiter, is not
Rome’s Capitoline Hill second Olympus to you?
Suffer me, Jupiter, here and let Hermes guide me at last then
Past Cestius’ Tomb gently to Orkus below…”