Si muovono in gruppo e scendono da vecchi pulmini scrostati. Arrivano al caffè con quei pantaloni, larghi e pieni di tasche, che finiscono sotto il ginocchio, scarpe rovinate dopo i tanti chilometri percorsi e con quelle camicie a fiori portate aperte che, se dovessimo vederle addosso a qualcuno qui da noi, non riusciremmo a contenere la risata. Invece quelle camicie floreali, viste lì, insieme ai capelli lunghi bruciati dal sole e dalla salsedine riescono quasi a stregarti. Oppure si spostano da soli, su fuoristrada ultimo modello, si infilano la muta nel parcheggio prima di scendere verso l’oceano e, presa la tavola sotto braccio, corrono scalzi sulle passerelle di legno che portano al mare. Siamo nel sud dell’Australia, sulla Great Ocean Road, dove i surfisti di tutto il mondo sognano di cavalcare la loro onda perfetta almeno una volta nella vita.
USA, Utah: il vero canyon di Thelma & Louise (Arches e Canyonlands)
Non è il Grand Canyon, quello in cui saltano nel vuoto Thelma & Louise nella scena finale del film di Ridley Scott. Siamo nello Utah, non lontano da Moab. E non è solo un salto nel vuoto, questo è un salto nella preistoria. Nella natura primordiale di Canyonlands c’è qualcosa che non si trova altrove, sulla Terra. Forse siamo addirittura su un altro pianeta. E gli spazi, come sempre fuori dai grandi centri abitati negli Stati Uniti, sono così vasti che sembra che al di là di questo non possa esistere altro. Al Dead Horse Point State Park si ha l’impressione di scoprire, finalmente, che cosa è stata la vita all’inizio della sua esistenza. E’ un viaggio all’indietro nel tempo e, solo in quel momento, ci si rende conto che, prima, non avevamo ancora visto e conosciuto niente.
USA, Arizona: in elicottero sul Grand Canyon
Quel giorno il meteo sembrava non essere dalla nostra parte. Siamo saliti in auto con i nostri bagagli dopo un paio di notti di riposo a Sedona – patria degli hippies insieme a Flagstaff – e abbiamo percorso le cento miglia che ci avrebbero portati in uno dei luoghi mitici d’America, il Grand Canyon. Sembrava, però, che tutto il maltempo dell’Arizona si fosse raccolto proprio alle nostre spalle e ci stesse rincorrendo. Chi conosce i grandi spazi degli Stati Uniti, sa che il meteo può cambiare velocemente e che quelle nuvole nere all’orizzonte potrebbero esplodere in una pioggia torrenziale, come anche diventare vapore e sparire nel nulla. Il vero problema, per noi, era che, al Grand Canyon, un elicottero ci stava aspettando per decollare.
Road trip, le strade panoramiche più belle
Carichi le borse nel bagagliaio e parti. E’ il momento più bello. Ancora più dell’istante in cui l’aereo si stacca da terra. Perché c’è più contatto fisico con il viaggio, quando ingrani la marcia e le ruote iniziano a girare, aderendo sull’asfalto. Il mondo si mette in moto intorno a te.
Noi abbiamo un debole per il road trip. Ne sentiamo il bisogno, se è un po’ di tempo che non ne organizziamo uno. Il viaggio on the road mostra i cambiamenti del luogo che ti circonda a poco a poco. Ti fa penetrare ogni volta in un territorio diverso, scoprendolo a ogni metro. Solo un finestrino, a separarti da ciò che c’è fuori, ma non è solo una vetrina lontana perchè è sufficiente fermarsi – quando vuoi, dove vuoi – per entrare in contatto con l’esterno. Il viaggio in macchina è come se lasciasse la scia dietro di sé. Quella che poi ti resta dentro per sempre, appena chiudi gli occhi.
Questo vuole essere solo un assaggio delle strade panoramiche più belle del mondo da percorrere in automobile, tra Irlanda, Francia, Marocco, Stati Uniti, Sud America e Australia.
Un weekend a Lisbona in #4idee (n.14)
Lisbona è una città fatta per chi ha scarpe comode e buone gambe, con le sue ripide salite che portano ai belvedere, i miradouros. Lisbona è una città per romantici, con le piastrelle colorate, gli azulejos, che decorano i muri delle case. Costruita su sette colli come Roma, è inondata da una pura luce che illumina le strade, i caffè in piazza, le insegne dei negozi vintage. C’è un’atmosfera malinconica che pervade i suoi vicoli, le funicolari che arrancano tra sinistri sferragli. Ogni paesaggio a Lisbona è da cartolina, sotto un vasto cielo blu che, così immenso in Europa, lo ricordo solo qui.
Per assaporare un po’ della capitale del Portogallo, vi saranno sufficienti due o tre giorni, per viverla un po’ di più, visitate Lisbona in almeno quattro o cinque giorni, così da avere tempo per guardarvi anche un po’ intorno, spingendovi fino a Belem. Questa che vi raccontiamo è la nostra Lisbona in #4idee.
Estate a New York: il Luna Park di Coney Island
Di Luna Park ce n’è solo uno, nel mondo, e si trova a Coney Island, nella zona più a sud di Brooklyn, New York. Sembra in fatti che sia stato coniato qui negli Stati Uniti il termine poi adoperato per indicare tutti parchi dei divertimenti itineranti e non. Si racconta che nel 1901 sia stata presentata a Buffalo, in occasione dell’esposizione Pan Americana un’attrazione chiamata A trip to the moon che, come si può facilmente immaginare, era costituita da una navicella spaziale che simulava un viaggio sulla luna. I creatori – Frederic Thompson e Elmer Dundy, detto Skip – la battezzarono Luna, nome latino di moon, ispirandosi così anche al nome della sorella di Skip che si chiamava Luna.
C’è già del romanticismo in questa storia che sa di anni ormai lontani, un po’ come alcune delle attrazioni che ancora funzionano a Coney Island, impregnate di malinconia e di salsedine. Qui i colori sono un po’ sbiaditi, forse coperti dalla sabbia portata dal vento. E con la luce del giorno sembra quasi di poter vedere al di là dei trucchi e delle magie che alla sera, con le attrazioni illuminate da migliaia di luci, prendono invece forma.
New York dalla Freedom Tower: il grattacielo più alto d’Occidente
Sono trascorsi quasi 14 anni da quell’11 settembre 2001 e New York ha colmato il vuoto (almeno fisico) di Ground Zero e, anche se tutt’intorno fervono i lavori, questa zona di Lower Manhattan è stata restituita ai suoi abitanti e ai turisti che oggi possono salire su One World Observatory, il punto più alto della città, il belvedere della Freedom Tower. See Forever, questa è la comunicazione che è stata pensata per One World Trade Center, il grattacielo più alto di NYC da cui sembra possibile sfiorare il cielo con la punta delle dita e che ha modificato lo skyline della città. See Forever perchè, questa volta, non succederà più ciò che è accaduto alle Torri Gemelle e noi potremo vedere per sempre.
Expo Milano 2015: istruzioni per l’uso
Ci siamo. Siamo dentro. Expo Milano 2015 sta ballando ed è il caso che nessuno si lasci sfuggire l’occasione di visitarlo almeno una volta. L’Esposizione Universale è in casa nostra e, tra polemiche, difficoltà e qualche scandalo, ci accompagnerà fino al 31 ottobre 2015. Ricordo bene quando, nel pomeriggio del 31 marzo 2008, ai tempi in cui lavoravo all’Ufficio Stampa del Comune di Milano, ci ritrovammo in poco più di una manciata di colleghi a brindare nei bicchieri di plastica alla vittoria di Milano su Smirne per questo Expo che – solo a pensare al 2015 – ci sembrava lontano almeno una vita.
Se anche voi siete tra coloro che hanno la fobia delle fiere, queste istruzioni per l’uso a Expo Milano 2015 fanno al caso vostro. Quando andare, quanto dura, quanto costano i biglietti, come arrivare, dove mangiare, che cosa vedere a Expo. Vi guiderò un passo alla volta per farvi ottimizzare il vostro tempo e affinché non vi perdiate in giro per questo mondo in esposizione. Mi sono preparata, ho ritirato il mio pass stampa, ho studiato prima e ho preso appunti durante la visita, scattando fotografie e ora sono pronta. La prima cosa che vi sarà utile? Un paio di scarpe comode.
Indonesia, Bali: come organizzare un viaggio tra templi e spiagge
Quando ho aperto la valigia che ci aveva accompagnato per quasi venti giorni nel Sud Est Asiatico, tra Singapore e Indonesia, tra Java e Bali, ricordo come se fosse ora l’esplosione di profumi di oli e di spezie che mi aveva colpito le narici. Come una vertigine. Già era stato difficile lasciare un’isola come Bali che pare davvero fuori dal mondo, ma essere trascinata laggiù all’improvviso era stato davvero un colpo basso. Gli abiti piegati e incastrati l’uno nell’altro insieme ai mille oggetti acquistati durante il viaggio on the road sapevano di mare, di salsedine, di frangipani – il fiore tipico dell’Indonesia, molto dolce ma con un sottofondo leggermente più legnoso. Odoravano di oli per i massaggi, di fiori e di incensi che si utilizzano per le offerte ai templi. Perché Bali è un altare offerto agli dei. Perché a Bali si vive in una fusione tra natura e religione e questi due aspetti della vita si muovono sempre insieme. “Ma voi quando pregate? Avete un giorno dedicato alle cerimonie?”, avevamo chiesto a un ragazzo che da Ubud ci stava accompagnando in aeroporto. “In ogni momento della giornata. Anche adesso, mentre parlo con voi, io sto pregando”.
Com’è Milano dal tetto del Duomo
Guglie, alti pinnacoli, scale in pendenza e stretti passaggi. Santi in preghiera, musici, angeli con la spada. Doccioni sporgenti e gargoyles mostruosi. Salire sulle terrazze del Duomo di Milano è come entrare in punta di piedi in un mondo parallelo, fatto di storie dal passato, di religione e di fantasia. E’ salire verso il cielo, avvicinandosi un po’ di più alla Madonnina, abbracciando con lo sguardo la città. Io mancavo lassù da trent’anni esatti.