Il Monferrato è la mia terra. Mi riconosco nei suoi colori, così differenti da stagione a stagione: le spighe di grano e i girasoli, i fiordalisi e i papaveri ai bordi delle strade in estate, i grappoli d’uva con gli acini ormai turgidi e pronti per essere raccolti nel primo autunno, poi arriva la nebbia, nasconde il sole, si fa densa, corposa e rende tutto grigio prima che arrivi la neve e il paesaggio diventi bianco. La primavera è lenta ad arrivare. E’ una stagione che nel Monferrato arriva e se ne va in fretta. Non dura mai tre mesi. Da quando vivo a Roma la primavera copre la maggior parte dell’anno, ho scoperto una stagione nuova. Invece nel Monferrato stenta ad arrivare, si fa desiderare. Le piogge e l’artiglio dell’inverno le agguantano la coda e rallentano il suo arrivo. Mi riconosco negli odori del Monferrato. E tornare ogni volta è davvero sentirsi a casa. E’ una sensazione che ha del primordiale.
Almeno una volta, ogni estate, con gli amici ci incontriamo a Moleto, al Bar Chiuso (quando piove). Il tramonto è l’orario migliore. La sua magia si interrompe con le tenebre. Non c’è più il panorama che spazia sulle colline, i vigneti e i paesi di cui spicca sempre l’alto campanile della chiesa. E arrivano le zanzare. Quindi si scappa e le chiacchiere proseguono nella tappa successiva. Eppure per quelle due ore a cavallo del tramonto, è un posto incredibile e che infonde serenità.
Fino a qualche anno fa, il Bar Chiuso di Moleto era conosciuto da pochi, soprattutto da chi è appassionato di jazz perché tutti i giovedì sera si tengono dei concerti live. Ora ha acquisito quella patina un po’ chic di cui avrei anche fatto a meno, ma comprendo che per molti quel sentirsi a Formentera nel Monferrato piaccia molto e funziona, lo ammetto. I tavoli di legno da condividere con altri avventori sono aumentati. L’abbigliamento da campagna è stato sostituito da occhiali da sole anche quando non servono, da scarpe da barca indossate con i bermuda e camicie svolazzanti, da troppo trucco sulle labbra e sugli occhi, da bambini troppo curati che quasi non possono sporcarsi. Però è bello, il Bar Chiuso.
Si chiama così perché essendo all’aperto è ovviamente chiuso quando piove. Solo la bella stagione permette di risalire la strada dal parcheggio di Moleto, passando davanti alle Cave (se preferite una cena completa) e di oltrepassare quella porticina di legno che lascia scettici finché non si arriva sulla cima della collina. La chiesetta, la luce estiva che nel tardo pomeriggio si ammorbidisce, le colline circostanti che a volte, per il troppo caldo, sono velate da una leggera foschia.
Andateci per capire che cosa intendo, quando dico che il Monferrato è una terra speciale (e lo ha riconosciuto anche l’Unesco, inserendolo nel Patrimonio dell’Umanità). Andateci per un piatto di affettato, un bicchiere di vino rosso (ma ormai vi prepareranno anche i cocktail alla moda) o per una merenda sinoira. Andateci con gli amici o, come facciamo noi, con amici e genitori. Perché il Bar Chiuso e quelle colline abbattono le barriere dell’età e i lunghi tavoli di legno predispongono alla socializzazione. Andateci, guardandovi attorno lungo la strada che sale sul crinale della collina. Riempitevi gli occhi di serenità. Così sarete più carichi per affrontare la giornata che deve venire.
Come arrivare: il Bar Chiuso (quando piove) si trova in Frazione Moleto, Ottiglio. In provincia di Alessandria. Si raggiunge da Milano e da Torino in un’ora e mezza.
Quando diventa buio e la magia si dissolve, noi prendiamo l’automobile e ci spostiamo a Olivola. Lì, per una cena completa o un dolce, se abbiamo già cenato, Ca’ Nostra ci apre le porte della sua piccola cucina. Ci sediamo nella piazzetta sotto l’illuminazione calda e aranciata della strada, tra le case con i mattoni a vista, e chiacchieriamo fino a che non ci viene sonno. Olivola è a poco più di 3 km da Moleto.
Se vi piace questa parte del Piemonte, cliccate sul post Monferrato, una merenda sinoira.
Le foto sono state scattate tra giugno e agosto del 2010, 2011, 2012, 2013.
zioluc says
oddio il mio posto preferito!
valigiaaduepiazze says
E’ uno di quei luoghi in cui tutto sembra andare al posto giusto, anche in una brutta giornata.