Mi piace sempre raccontarvi delle storie. Questa volta è una storia che viene dal Sahara, dal Marocco. E’ la storia di Aziz.
Eravamo a Marrakech e avevamo quasi due ore di ritardo per un errore di comunicazione tra noi e le ragazze del riad in cui ci eravamo fermati a dormire durante le prime notti marocchine. Un breve momento di relax e hammam prima di iniziare il nostro giro che ci avrebbe portati in alcune delle città imperiali, a superare la catena montuosa dell’Alto Atlante prima e del Medio Atlante poi e a vedere, per la prima volta, il Sahara.
E così all’appuntamento siamo arrivati tardi e Aziz, se solo avesse potuto, invece di presentarsi e di stringerci la mano, ne sono certa, ce ne avrebbe volentieri dette quattro. Ecco, l’inizio del nostro rapporto non è certo stato dei migliori, tanto che io e Francesco ci siamo sussurrati più volte in macchina che forse non era proprio l’ideale pensare di affrontare dieci giorni di viaggio insieme a una persona che non ci avrebbe mai rivolto un sorriso, forse neppure di cortesia.
Invece ci siamo sbagliati e ne è nata un’amicizia, se così si può definire. Ci è bastato poco per capire che Aziz è una persona puntuale e precisa, un marocchino in salsa milanese, come lo avrebbe poi definito Olga, la sua socia di Oro del deserto, l’agenzia cui ci siamo affidati per organizzare questo viaggio. Di solito Francesco e io tempo prima ci mettiamo a studiare il viaggio che ci interessa e organizziamo un fai da te (prometto un post in cui vi spiego come), ma Olga è una collega giornalista che conosco da tempo e che ha deciso – per dirla in due parole – di cambiare vita e lavoro e da poco più di un anno vive a Marrakech. Poiché lei ha interpretato a meraviglia, in un veloce scambio di email a fine settembre, quello che avremmo voluto organizzare, abbiamo pensato che per una volta sarebbe stato piacevole lasciarci guidare un poco. E il nostro accompagnatore, il nostro driver, il nostro angelo custode è stato Aziz.
Aziz ha 30 anni compiuti a inizio gennaio e tanta voglia di fare conoscere il suo Paese ai turisti e ai viaggiatori. E differenzio le due categorie perché di due tipi di vacanza ben diversi si tratta. Il turista – di solito – è più da viaggio iper organizzato e da villaggio vacanze, da pacchetti tutto compreso. Il viaggiatore (e noi speriamo di essere ormai migrati in questa categoria) ama andare alla scoperta e, perché no, all’avventura; è più vicino all’idea di stare fianco a fianco con i luoghi che visita e con le persone del posto che incontra e il più delle volte organizza da sé tutto il viaggio. Oro del deserto ha saputo interpretarci, disegnando la vacanza in base ai nostri desideri e alle nostre richieste.
Torniamo ad Aziz. Per noi è stato il driver del viaggio, ma in realtà ci ha consigliato, risolto un problema, è stato disponibile e poi ha fatto di più. Ci ha fatto conoscere la sua famiglia, che vive nell’oasi di El Jorf, vicino alle più grandi città di Rissani ed Erfoud, sulla strada per Merzouga e il grande deserto rosso. E così siamo entrati in una spaziosa casa (a me il paese ha ricordato la periferia di Dakar, in Senegal) e piena di vita e di persone indaffarate: mamma, papà, zio, sorella e fratello minore, cugini, amici. Mancavano all’appello una sorella e un fratello. Aziz è di madre nomade e di padre tuareg, popolazione conosciuta anche come uomini blu per il volto velato appunto di blu (nel Sahara non si scherza né con il sole, né con la sabbia spostata dal vento, né tantomeno con il freddo della notte). La mamma è una signora dall’espressione dolce che ci ha preparato il cous cous con le verdure – il migliore che abbiamo mai mangiato -, ma anche un pollo ripieno di spaghetti e spezie (spero di non sbagliare) e un dolce al cioccolato. Il padre di Aziz, beh, l’ho adorato immediatamente. Un signore alto e atletico con due lunghi baffi neri che hanno sorriso per tutto il tempo. Baffi amichevoli. Baffi da nonno, cioè, come li aveva mio nonno materno. E così mi sono lasciata andare alle fantasie e l’ho immaginato con il volto coperto da un drappo blu intenso, in groppa a un cavallo, che si avvicina alla tenda di una giovane donna, ora sua moglie, e con gli occhi scuri e allegri le lancia uno sguardo a cui lei non può resistere. Poi la fuga a cavallo su e giù per le dune del deserto direi che è il minimo.
E forse non ho fantasticato tanto, visto che Aziz è davvero nato e cresciuto nel deserto (se lo conoscerete, vi ripeterà a lungo che il Sahara affascina, ma ha bisogno anche di tempo per farsi amare) e il suo primo contatto con il mondo del turismo è stato quando, da bambino, incontrava i viaggiatori che chiedevano a lui e alla sua famiglia di poter scattare qualche foto con il loro dromedario o, perché no, fare anche un giro sulle dune del deserto. E così ha imparato un po’ alla volta altre lingue, oltre a quelle che sentiva già in casa, saharawi, parlata dai nomadi, e tamajeq, usata dai tuareg.
Erfoud è nota come città dei fossili e anche oggi se ne trovano, se si sa dove andare a cercare. Così Aziz al mattino andava a scuola (i pullman passano lungo le grandi arterie a raccogliere i ragazzini in attesa e li portano ogni giorno alla scuola più vicina e quando si tratta di famiglie non stanziali può essere che la scuola durante l’anno cambi più volte a seconda della zona in cui ci si è spostati a vivere) e al pomeriggio si metteva alla ricerca dei fossili da vendere ai turisti. Ha accompagnato anche noi in un luogo di meravigliosi sassi neri in cui si trovano i fossili. Ero così affascinata che non me ne sarei più andata via, ma la pizza berbera e il deserto ci aspettavano. Non dico una bugia se vi confesso che ho riempito la valigia di sassi arrotondati da spartire poi con mia mamma, perché la vera appassionata con una già ricca collezione è proprio lei. Il giovane Aziz ha deciso che un lavoretto iniziato per far su due soldi sarebbe diventato una professione. Ha iniziato servendo ai tavoli come cameriere, lavorando con Viaggi e Avventure nel Mondo e poi mettendosi in proprio con il fratello maggiore di un anno. Oggi non c’è guida turistica, gestore di albergo o riad, proprietario di ristorante o di un negozio che non dica che Aziz è una persona speciale. A volte è un affetto così profondo, quello che tutti provano nei suoi confronti, da fare quasi commuovere. Insomma, io mi sono commossa.
Noi abbiamo scoperto di più su Aziz durante la settimana in cui siamo stati insieme davvero per tante ore in auto, durante i pasti consumati chiacchierando e mangiando con le mani dallo stesso piatto alla maniera marocchina, ascoltando quello che ci poteva raccontare di un luogo, quello che non trovi scritto sui libri di viaggio. A lasciarci più colpiti è stato come Aziz abbia imparato a conoscerci in poco tempo, così da sapere che cosa avremmo preferito privilegiare – noi siamo reporter di viaggio e amanti della fotografia – e così c’era sempre un luogo particolare per qualche scatto, una deviazione dalla strada principale per scoprire una gola che – almeno a noi – sembrava inesplorata. Avremmo potuto fare lo stesso viaggio da soli? La risposta che più si avvicina alla realtà è quasi. Avremmo impiegato più giorni di quelli che, tra Natale e l’Epifania, abbiamo avuto a disposizione perché non conoscendo le strade si va un po’ a tentativi, si va più piano, si fa qualche sosta in più. Forse avremmo speso di più e, questo è sicuro, alcuni belvedere non avremmo proprio potuto scovarli da soli.
Il prossimo viaggio in Marocco vorremmo organizzarlo sulla costa, magari una prossima primavera. O, perché no, d’estate. E già sappiamo che chiederemo aiuto e consiglio a Olga e ad Aziz.
Le tappe del nostro viaggio a grandi linee:
Marrakech, Alto Atlante, Ouazarzate, Ait Ben Haddou (dove hanno girato decine di film, tra cui Il Gladiatore), oasi di Skoura, Kasbah Amridil, Valle delle Mille Kasbah, Valle delle Rose, Boumalne Dades, Gorges du Dades, Gorges du Todra, Tinghir, Erfoud, Rissani, Merzouga, Sahara, Medio Atlante, Valle del Ziz, Meknes, Fes.
Per la prima volta seguo i consigli di Francesco e non aggiungo l’ombreggiature alle sue fotografie. Cosa ne pensate? Meglio il metodo Elisa (che farà anche matrimonio anni ‘8o ma regala un po’ di magia) o da intenditori, cioè quello di mio marito?
hassan says
Vacanze di Natale in Marocco
Notte Speciale di Capodanno nel deserto del Marocco sotto Mila stelle
1° giorno (domenica 28 dicembre): Volo dall’Italia – Casablanca – Rabat (km 90)
Arrivo all’aeroporto di Casablanca alle ore assistenza del nostro personale e visita della grandiosa moschea di Hassan II, la più grande del Marocco. Poi partenza per Rabat, la capitale amministrativa del Paese. e pernottamento in riad.
2° giorno (lunedì 29 dicembre): Rabat – Meknes – Fes (km 200)
Dopo colazione visita a Méchouar e al Mausoleo Mohamed V e Hassan II. Poi partenza per Meknes e visita guidata di alcune ore della città, la capitale Ismaeliana, famosa per i suoi 40 km di mura, la porta Bab Mansour, i palazzi reali e il quartiere ebraico. Proseguimento verso Fez. Cena e pernottamento in riad.
3° giorno (martedì 30 dicembre) Fes – Midelt (km 206)
Dopo colazione partenza con una guida turistica per la visita di Fes, la più antica delle città Imperiali, fondata nel 790 da Moulay Idriss II.
Fes divenne subito il principale entro religioso del Marocco. Visita della Medina di epoca medievale, delle Mederse (antiche università religiose islamiche) Bounanaia e Attarine, della Moschea Karaouine e della famosa fontana di Neijarine. Si prosegue con la visita dei souk, mercati tra i più belli e vivaci del Marocco con i famosi quartieri dei tintori, dei fabbri e dei vasai. Proseguimento della visita nei souk. Nel pomeriggio partenza per le montagne dell’Atlante con le sue foreste di cedri. Arrivo a Midelt, cena e pernottamento in hotel. http:
4° giorno (mercoledì 31 dicembre): Midelt – Valle del Ziz – Erfoud – Merzouga (km 270)
Dopo la prima colazione partenza per Erfoud e Merzouga via Errachidia e la valle del Ziz punteggiata di palme. A Erfoud vedremo la lavorazione dei fossili di cui è ricca la regione. Da Merzouga partenza con i dromedari e una guida per un camel trek sulle dune dell’Erg Chebbi di circa un’ora e mezza/due fino ad un accampamento tendato in stile berbero nel deserto. Cena e pernottamento in accampamento sotto milioni di stelle.
5° giorno (giovedì 1 gennaio) Merzouga – visita della regione di Merzouga – Villaggio Gnowa (km 60)
Dopo aver ammirato l’alba sulle dune si farà rientro in dromedario in un hotel a Merzouga dove sarà possibile fare colazione e la doccia. Poi la giornata sarà dedicata alla scoperta della regione di Merzouga: la zona dove si trovano i fossili naturali del deserto, il villaggio di Tissrdmin dove sono stati girati molti film, il deserto nero con le sue pietre vulcaniche e la visita ad una famiglia nomade. Visiteremo poi il villaggio di Kamlia, famoso per i suoi abitanti provenienti dall’Africa Nera e per la loro musica. Ritornando a Merzouga potrete gustare la cena e la pace del deserto in hotel.
6° giorno (venerdì 2 gennaio) Merzouga – Rissani – Gole del Todra – Valle del Dades (km 250)
Dopo aver ammirato una splendida alba sulle dune faremo partiremo per Rissani. e il Mausoleo di Moulay Ali Cherif. Pausa pranzo nelle Gole del Todra, splendide gole intagliate nella montagna. Poi proseguiremo attraverso la Valle del Dades e le sue gole. Pernottamento e cena in hotel.
7° giorno 🙁 sabato 3 gennaio)Valle del Dades – Valle delle rose – Ouarzazate – Kasbah Taourirt – Ksar di Ait Benhaddou – Marrakech (km 310)
Dopo colazione in hotel partenza per la valle delle rose e ad Ouarzazate visita alla Kasbah di Taourirt e allo splendido Ksar di Ait Benhaddou set di tanti film famosi, tipo il Gladiatore, Lawrence d’Arabia e Gesù di Nazareth e dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Proseguiremo poi per Marrakech attraverso le alte montagne dell’Atlante. Sistemazione in riad, cena libera e pernottamento.
8° giorno (domenica 4 gennaio) Marrakech
Prima colazione in riad e poi partenza per alcune ore di visita della città accompagnati da una guida turistica. Marrakech è soprannominata “La Perla del Sud” ed è stata fondata nel XII secolo dalla dinastia degli Almoravidi. I fondatori del Marocco hanno lasciato palazzi e giardini degni di nota. Visita delle Tombe Saadiane, della medersa Ben Youssef, dei giardini della Koutubia e Majorelle e del palazzo di Bahia. Proseguimento con la visita dei souk e passeggiata tra i vicoli della città, dove gli scenari sono affascinanti. Infine visita della famosa piazza Djemaa El Fna. Cena libera e pernottamento in riad.
9° giorno (lunedì 5 gennaio) – Marrakech ,Casablanca. Volo per Italia
Dopo colazione partenza per l’aeroporto di Casablanca per il volo per l’Italia delle ore Fine dei nostri servizi