C’è da dire che quando ho sentito parlare di Parco dei Mostri – tac! – mi si sono drizzate le antenne, perché nutro da sempre una passione morbosa verso tutto ciò che è mostruoso, per i freaks e i gargoyles. Per i luoghi che sanno di mistico. E, questo, è proprio una sorta di percorso di purificazione e di espiazione. Arriva alla fine, al tempietto, solo chi ha superato le insidie delle creature grottesche che si trovano lungo il cammino. Un giardino sospeso tra il sacro e il profano, tra l’ordine e il caos. Immerso in una campagna bucolica, in cui le piante sembrano essere lasciate a se stesse, in cui il rigore dei giardini geometrici all’italiana cede il posto all’improvvisazione della natura.
Archives for 2013
La doppia Sicilia di Montalbano
L’altra sera ho ricevuto una inattesa telefonata dall’amico con l’accento più siciliano che ho. Da quasi 15 anni vive a Milano, ma non ha perso niente della sua terra nemmeno nel tono di voce. Stefano è di Ragusa e, sentirlo, mi ha dato l’idea per questo post: la Sicilia di Montalbano.
Quello che abbiamo conosciuto nella serie tv della Rai, ambientato appunto tra Ragusa, Modica e Scicli, e quello come lo immagina Andrea Camilleri quando ne descrive le avventure che si svolgono tra Agrigento e Porto Empedocle, ma che nei libri diventano Vigata, Montelusa, Marinella.
Monferrato, una merenda sinoira
Almeno tre o quattro giorni alla settimana, appena uscita da scuola, dalla città si andava in collina. Anche quando la nebbia non faceva vedere ad un palmo dal naso e mia mamma riusciva a guidare solo perché conosce quella strada come se fosse stata lei a disegnarla.
E ci sono degli odori e dei profumi – ma anche dei colori e dei sapori – di quegli anni che conservo nella memoria dei sensi oggi come ieri e appena mi sembra di captarli nell’aria si apre quel prezioso cassetto dei ricordi. Ed è così per sempre. A me capita con il profumo dell’erba tagliata. Sono cresciuta nel Monferrato e dai nonni, con il primo sole, era tutto un tagliare l’erba del prato. Sembrava che, a restarla a guardare, sarebbe ricresciuta subito.
E oggi come ieri anche solo passando in macchina in mezzo allo smog di una stradaccia appena fuori città, se sento il profumo dolciastro di erba tagliata devo abbassare il finestrino e rimpirmi i polmoni. Per rivedere i visi dei nonni. Per sentire le loro voci in dialetto. Quel dialetto piemontese che sa un po’ di francese. E l’odore della nebbia. Quella fitta e densa che entra nel naso. Sa di bagnato, di umido, di stufa.
Olanda, i mille colori dei tulipani di Keukenhof
Riconosciamo un fiore dall’altro per la sua forma, per il colore, per il suo profumo. E c’è un fiore che si può riconoscere anche dal suono che produce. E’ il tulipano. Sfregando con delicatezza le sue lunghe foglie carnose e lo stelo, diffonde una voce diversa dal fruscio degli altri fiori mossi dal vento. Come se fosse di gomma. Come se parlasse. E un po’ si lamentasse, quando viene raccolto.
Per vedere i tulipani in tutte le loro varianti di petali e di sfumature in Olanda ci sono due mesi a disposizione ogni primavera: da fine marzo a fine maggio si può andare a Keukenhof, non lontanto da Amsterdam.
Irlanda del Nord, la Contea di Antrim: Giant’s Causeway
Per un amante della fotografia che cosa può significare, secondo voi, arrivare alla Giant’s Causeway senza macchina fotografica? E – soprattutto – non sapendo dove sia finita perché non ce n’è traccia. E – ancora peggio – con già oltre mille scatti fatti. Ricordi di una intera vacanza.
Ve lo racconto io.
Il Selciato del Gigante è uno di quei paesaggi irreali che potrebbero fare da location al film Lo Hobbit o a qualche pellicola post Giudizio Universale. E’ uno di quei non luoghi in cui puoi perdere la misura del tempo e dello spazio. Noi abbiamo perso la macchina fotografica.
Roma, la (breve) stagione dei glicini
Questa è la mia seconda primavera da quando abito a Roma (la stagione più bella, insieme all’autunno, in particolare per le ottobrate romane) e vengo attratta come un orso dal miele dalle cascate di glicini. A Roma se ne trovano di sontuose e una passeggiata tra i glicini della Capitale si può già organizzare. Seguite queste indicazioni e ne vedrete (e sentirete! – col naso – ) delle belle.
Irlanda del Nord, la Contea di Antrim: Carrick-a-Rede
Certo, dalla foto non lo direste proprio, eppure ci sono giornate che nascono sbagliate (e allora si sta un po’ allerta) e altre che ingannano perché iniziano bene e all’improvviso si trasformano in un (mezzo) disastro. Mi riferisco ai due giorni (addirittura consecutivi!) che hanno messo alla prova la pazienza già scarsa che abbiamo Francesco e io, ma ancor più, gli ultimi giorni di vacanza di un viaggio che abbiamo amato moltissimo e che sarà argomento di numerosi post. Quello in Irlanda e Irlanda del Nord.
Puglia, un tramonto a Trani – e un’alba a Castel del Monte
Tramonti. Per anni, uscendo dal lavoro, ho avuto la fortuna di vedere ogni sera il Duomo di Milano tinto di rosa. E, sulla strada di casa, il sole calante dietro alle case del Naviglio Grande. Adesso, a Roma, il sole, quando sono a casa, lo vedo tramontare dietro ad un grande parco, scomparire a poco a poco infuocando le punte degli alberi. Vi ho già parlato di un bellissimo tramonto all’Eur. Un altro tramonto che ho nel cuore è quello che vidi una sera a Trani con Francesco.
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Cinque Terre, la Via dell’Amore
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- Il tramonto da Vernazza
La Via dell’Amore non è mai stata molto fortunata. Creata intorno al 1920 per poter costruire il tratto ferroviario (quasi tutto in galleria) La Spezia-Genova, è poi piaciuta così tanto ai liguri e ai turisti che, dopo averla ampliata, è diventata la famosa passeggiata a picco sul mare che collega Riomaggiore e Manarola, due delle Cinque Terre. Però, nella sua breve vita, è rimasta chiusa troppo a lungo. Ogni volta una spiegazione: costi alti, va messa in sicurezza, le priorità del luogo sono altre, le pareti franano. Ed è vero e tutti siamo a conoscenza dell’incidente del settembre del 2012.
Questa bonifica della strada va fatta. Non si può lasciare chiusa la Via dell’Amore, uno dei panorami più belli d’Italia. Non si può lasciare in disparte una zona incantevole della Liguria, che ha sempre richiamato turisti da tutto il mondo.
Ora, se non conoscete questa parte di mare d’Italia, vi mostriamo noi qualche scatto e trarrete voi le conclusioni.
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Milano in movimento
Questa canzone già è bella di suo per New York, riadattata a Milano mi fa venire i brividi.
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Biciclette, bicchieri in mano e case giallo Milano? Siete sui Navigli |