Puoi esserci stato anche una sola volta, a New York, e non solo avere lì un pezzetto del puzzle della vita, ma dopo aver visto le immagini della battaglia a palle di neve in Washington Square Park (qui il link al New York Times), scommetto che a tutti è venuta la nostalgia di una città che non basta mai. Ogni viaggio è troppo breve, a ogni approdo c’è qualcosa di nuovo da vedere. E adesso ci manca. Solo qualche settimana fa avevo trovato un cartellone pubblicitario portato in giro per la città di Milano da un tram. C’era scritto: anche voi mancate tanto a New York City. Colpita e affondata. L’ho sentita subito mia. È a me che lo stava dicendo.
Sono tanti i luoghi del mondo che ci mancano – tranne una vacanza estiva strappata alla pandemia la scorsa estate in Francia, di cui ho scritto qui – ma New York, forse perché proprio appena al di là dell’Oceano, ha sempre la sua magia. E tutta la neve che sta scendendo quest’anno sembra quasi prendersi gioco di noi, che saremmo già pronti, imbacuccati, per respirare quell’aria gelida che dalle narici arriva su dritta fino al cervello.
Che cosa fare, allora, in attesa di tornare laggiù? Per esempio leggere un buon libro che racconta New York, che non ha mai fatto male a nessuno. O scoprire le location di alcuni film e serie tv ambientati nella Grande Mela, come ho raccontato passo dopo passo nel mio libro New York al femminile, di cui c’è una seconda edizione aggiornata con tutta la zona di The Vassel e Hudson Yards tra l’11th Ave e la W 34th St, che vi ho raccontato qui.
Insomma, partiamo per questo viaggio che ci aiuterà a districarci meglio la prossima volta che saremo a passeggio per le strade della Grande Mela (e magari sarà la volta buona per andare anche a Brooklyn, nel Queens e nel Bronx e non solo a Manhattan!), per essere più consapevoli di ciò che abbiamo intorno a noi e per conoscere qualche curiosità in più dei luoghi in cui siamo.
[Arrivate fino in fondo all’articolo e troverete una cosa che conoscono in pochi e solo chi vive a Brooklyn Heights!]
NEW YORK NEI LIBRI
BELLI E DANNATI – È il secondo romanzo dello scrittore statunitense Francis Scott Fitzgerald, pubblicato nel ’22. Da leggere perché, come diceva il sottotitolo della rivista Metropolitan Magazine, è un romanzo-inchiesta sulla rivolta della gioventù americana.
COLAZIONE DA TIFFANY – È il romanzo di Truman Capote del 1958 da cui è stato tratto l’omonimo indimenticabile film. Non lasciatevi prendere dalla pigrizia, il libro è un capolavoro. Tra il libro e il film con Audrey Hepburn ci sono alcune differenze che è bello scoprire leggendo l’uno e guardando l’altro. Da leggere per assaporare le atmosfere vintage di Manhattan e per mettersi nei panni della cover-girl Holly.
FOLLIE DI BROOKLYN – Paul Auster (quello di Trilogia di New York) chiude Follie di Brooklyn il giorno dell’11 settembre 2001, una data che non dimenticheremo mai. Il libro è una meravigliosa storia corale che ruota attorno a Nathan, che torna nella Grande Mela per vivere gli ultimi anni della sua vita, e a Tom, suo nipote. Ci si affeziona a tutti i personaggi, nelle magiche atmosfere di Brooklyn, in particolare di Park Slope (che ormai sapete che è il mio quartiere preferito di questo distretto) e di Prospect Park. Da leggere perché la nuova Chelsea è proprio a Park Slope.
IL FALÒ DELLE VANITÀ – È un romanzo del 1987 di Tom Wolfe e tratta l’ambizione, il razzismo e l’avidità della New York degli anni Ottanta. Da leggere per rivivere l’era reaganiana e per comprendere più da vicino sia i conflitti razziali, sia quelli di classe tra i nuovi ricchi divenuti tali con azzardate speculazioni finanziarie e i cittadini comuni.
IL MEGLIO DELLA VITA – Scritto nello stesso anno di Colazione da Tiffany, il 1958, il libro di Rona Jaffe comincia in una gelida mattina d’inverno del gennaio 1952, in un grattacielo di Manhattan firmato Mies van der Rhoe. Racconta la storia di Caroline Bender e delle sue amiche. Da leggere per immaginare come fossero le vite delle ragazze di Sex and the City ma cinquant’anni prima!
I NEWYORKESI – Cathleen Schine ci porta nell’Upper West Side, in un quartiere tranquillo a due passi da Central Park. Consigliato per chi ama i cani e sa quanti questi amici possano trasformarsi in veri e propri cupidi portando i loro padroni a legare con altre persone. E a innamorarsi.
LA GRANDE MELA – Ring Lardner racconta il viaggio di una famiglia verso New York City per trovare un marito ricco per la cognata del protagonista, Finch. Le cose però andranno in tutt’altra direzione poiché un ricco ragazzo di Wall Street prenderà una sbandata proprio per la moglie di Finch. Da leggere perché a NY nulla va dato per scontato e nulla è come ci si aspetterebbe. Forse è meglio vivere e non fare troppi programmi.
L’ETÀ DELL’INNOCENZA – Pubblicato nel 1920 in quattro puntate sulla rivista Pictorial Review e poi raccolto in un unico volume, il romanzo della scrittrice Edith Warton le fece vincere – prima volta per una donna – il Pulitzer nel ’21. La storia è ambientata nel mondo dell’alta borghesia newyorkese degli anni Sessanta del XIX secolo, durante la Golden Age. L’età dell’innocenza è anche una pellicola del 1993 di Martin Scorsese con Michelle Pfeiffer, Winona Ryder e Daniel Day-Lewis. Da leggere per le descrizioni della Fifth Avenue e il contesto storico degli anni intorno al 1860/70.
LE MILLE LUCI DI NEW YORK – Non si conosce Manhattan anni Ottanta se non si è vissuta o non si è letto il romanzo di Jay McInerney. Eccessi, violenze, sesso e droga. Da leggere perché in questo turbinio di trasgressioni aleggia lo spettro dell’amore. E di una New York che sta per rinascere.
NEW YORK – Edward Rutherfurd inizia con la metà del Seicento a raccontare New York, quando si chiamava ancora Nuova Amsterdam, e arriva alla città dei grattacieli dei nostri giorni. Si tratta di una saga tra storia e finzione. Da leggere per sapere qualcosa in più degli albori della Grande Mela senza dover prendere un libro di storia in mano, della guerra di secessioni, della grande crisi del 1929 e per guardare New York con occhi diversi, perché conoscerla significa anche andare al di là di quello che si vede – toccata e fuga – da turisti.
UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN – Betty Smith ripercorre in questo romanzo una parte della storia che hanno vissuto i suoi avi, arrivando a Brooklyn dall’Irlanda. Siamo nel 1912, quando a Brooklyn non c’era spazio per un po’ di verde, per poter crescere in un ambiente sano e c’era chi non arrivava mai ad allungare lo sguardo fino all’East River o allo skyline di Manhattan. Da leggere perché è un romanzo di formazione al femminile (in parte autobiografico), una storia di miseria e di riscatto, e perché mostra com’era considerata fino a un secolo fa, ma direi anche fino a cinquant’anni fa, la Brooklyn che oggi ha tutt’un altro aspetto.
La mia libreria ha ancora tanto da offrire, da Moon Palace sempre di Auster a New York Blues di Cornell Woolrich, da Central Park West Stories di Glauco della Sciucca ad alcune chicche di Dorothy Parker: Eccoci qui, Giochi di società, Dal diario di una signora di New York. Ma anche America primo amore di Soldati e Tre camere a Manhattan di Simenon e come non citare Americana di Vittorini. E altri, come i libri di Adam Gopnik.
Voi quali avete letto o vi è venuta voglia di leggere?
ECCO IL PREMIO PER CHI È ARRIVATO SINO A QUI!
- Quando siete a Brooklyn Heights, prima di raggiungere Brooklyn Bridge Park, fate una sosta al civico 58 di Joralem Street e io vi racconto la sua storia. Quello che vedete nella foto è uno sfogo della New York City Subway. Si tratta di un palazzo Greek Revival del 1847 che era una proprietà privata, ma poi acquisito dalla Interborough Rapid Transit Company nel 1907. L’interno – anche se non si direbbe mai a guardarlo (ma almeno così non si rovina la bellezza della strada) è sventrato ed è stato soprannominato The World’s only Greek Revival subway ventilator. Il ventilatore è anche uscita di emergenza del tunnel della metropolitana di New York su Joralemon Street. “False case” sventrate all’interno si trovano anche a Londra ai civici 23 e 24 di Leinster Gardens: risalgono al 1850/1860 e danno l’illusione di una fila ininterrotta di case a schiera tra i civici 22 e 25, in realtà dietro ai civici 23 e 24 si trova un’apertura a livello del suolo della linea ferroviaria. Potreste aver visto questa location nella serie tv della BBC Sherlock, nell’episodio His Last Vow.
Per le letture a sfondo londinese, potete leggere qui (e vi racconto anche della London LOVE Door!).
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Lorella Luche says
Tra i libri che consigli ho letto:
_Follie di Brooklyn, mi è stato di ispirazione per soggiornare a Park Slope
_L’eta’ dell’innocenza, visto anche il film
_Le mille luci di New York
Vorrei leggere i libri di Adam Gopnik
valigiaaduepiazze says
Follie di Brooklyn per me È IL LIBRO di New York. Per Gopnik, inizierei con Da Parigi alla Luna, molto bello!