Quel che resta dei Sutro Baths a San Francisco in California, la Bondi Icebergs Pool di Bondi Beach fuori Sydney, in Australia. E che dire della Piscine d’eau de mer di Dinard, in Bretagna? Rocce o muretti che proteggono dal mare aperto, dall’Oceano a volte. Dall’infuriare delle onde, dalle correnti pericolose. Da una parte le acque calme di una piscina d’acqua salata che regala l’adrenalina dell’infrangersi del mare appena oltre un muretto, dall’altra tutto il resto del mondo. Sono luoghi che su di me esercitano un fascino infinito.
Se si cercano le piscine più belle del mondo, magari le piscine a sfioro su una coltivazione di riso o a picco sul mare, piscine panoramiche sospese tra i grattacieli, è sufficiente prenotare un paio di notti in un grande albergo e godere di questa esperienza, come al Marina Bay Sands di Singapore (dove tra l’altro ci sono spesso offerte e il lusso dell’hotel diventa un pochino più abbordabile), oppure a Ubud sull’isola di Bali in Indonesia, ma possiamo rimanere anche più vicini, per esempio la Blue Lagoon con sorgente termale vulcanica a Grindavik in Islanda, la piscina a sfioro sul Mar Egeo del Perivolas Hotel sull’isola di Santorini in Grecia. O, ancora, in Italia, in Costiera Amalfitana dove si trova la piscina dell’Hotel Belmond Caruso all’interno di una dimora dell’XI secolo. Ma in questo articolo sono raccolte, in tre parti diverse mondo e lontanissime tra loro, tre piscine d’acqua salata strappate all’infuriare del mare.
Le spiagge più famose di Sydney – che per la sua posizione è considerata quasi all’unanimità una delle città più belle del mondo – sono Manly e Bondi (che si legge Bondài) Beach. La prima a nord di Sydney e – poiché la costa è molto frastagliata – di solito si raggiunge dalla città con un traghetto, l’altra invece è appena a sud di Sydney, e ci si arriva in tram o in un bus. Bondi Beach è conosciuta nel mondo come la spiaggia dei surfisti e ha la piscina forse più fotografata in assoluto, la Bondi Icebergs Pool fondata nel 1929. Affacciata sull’Oceano Pacifico del Sud, ripara dalle correnti più pericolose chi desidera allenarsi o farsi una nuotata in tutte le stagioni dell’anno. Il sito ufficiale della Bondi Icebergs Pool per tutte le informazioni è qui ed è possibile fare una sosta al bistro della struttura.
Quando arrivate su questa mezzaluna di spiaggia, prendete il sentiero che costeggia l’Oceano verso destra per raggiungere la piscina e percorrete tutta la passeggiata panoramica della Bondi Bay, il Bondi to Bronte Coastal Walk. E alla fine troverete un’altra piscina a sfioro, quella dei Bronte Baths. Ma le piscine dell’Oceano a Sydney sono abbastanza diffuse: la Fairy Bower Pool si trova a Manly, proprio a pochi passi dalla bellissima Shelly Beach, lungo la Marine Parade; la Mahon Pool a nord di Maroubra Beach, costruita negli anni Trenta del secolo scorso, lunga 30 metri; del 1886 sono i Coogee Women’s Baths (conosciuti anche come McIver’s Ladies Baths) e ci tengono a specificare che il mare della zona è shark-free, ovvero non dovreste trovare squali. Sempre a Coogee si trovano i Wylie’s Baths, che risalgono al 1907: di giorno Ocean pool e di sera location per matrimoni. E ancora la Fairlight Rock Pool dove le acque sono particolarmente tranquille: siamo a Fairlight, non lontano da Manly e alle spalle di Shelly Beach. Una piscina di 50 metri e risalente agli anni Venti del secolo scorso è quella che si trova a Curl Curl, South Curl Curl Rockpool: siamo molto più a nord di Manly. Chiudiamo la lista con la piccola piscina Shelly Beach Rock Pool a Cronulla. Ideale per famiglie e bambini, perché è più semplice tenerli d’occhio ma far provare anche a loro l’ebrezza di essere a bagno nel’Oceano, ma riparati. Si trova nella penisola di Cronulla, a sud di Sydney. Per immaginare meglio i luoghi, se non avete ben presente com’è costruita Sydney, con la sua baia frastagliata, vi consiglio di aprire immediatamente le mappe di Google. E per altre informazioni, potete leggere qui.
“Non dare nulla per scontato. C’è una brutta epidemia di eterosessualità in giro. Conosco un sacco di gay che vanno di nascosto ai Sutro Baths per farsela con le ragazze”. Questa è la frase di un dialogo estrapolato da I racconti di San Francisco di Armistead Maupin (se non li avete ancora letti, non aspettate oltre e se volete conoscere – e lo vorrete! – tutte le location dei suoi libri ambientati a Frisco, cliccate qui). I Sutro Baths non esistono più. Erano una struttura Art Deco costruita nel 1896 non lontano da Cliff House, Seal Rocks, e Sutro Heights Park, nei dintorni di San Francisco. I Sutro Baths, che si affacciavano sull’Oceano Pacifico del Nord, hanno preso fuoco e sono andati distrutti nel 1966 e ora restano le rovine, tra le rocce su cui si infrangono le onde, nella Golden Gate National Recreation Area. Da qui il panorama è così affascinante che richiama molti fotografi e sono in molti a percorrere la passeggiata a picco sul mare che collega Sutro Baths a Baker Beach, il punto migliore per fotografare il Golden Gate Bridge. A metà strada tra i due punti si trova Lands End Labyrinth, un labirinto in pietre ideato nel 2004 dall’artista Eduardo Aguilera. Da San Francisco potete arrivare qui ai Sutro Baths o a piedi da Baker Beach se non è una giornata eccessivamente ventosa, oppure con la vostra auto o con Uber o Lyft, ma anche in bicicletta.
Dopo l’Oceania e l’America del Nord, arriviamo in Europa. In Francia, in Bretagna, si trova Dinard, proprio di fronte alla più nota Saint-Malo. E al largo ci sono le isole di Jersey e Guernsey e al di là del Canale della Manica il Devon con Torquay, la città di Agatha Christie.
Dinard si trova lungo la Côte d’Émeraude e il suo nome sembra che derivi dalle parole Din, collina, forte, e And/Art, fortificato. Dinard è infatti arroccata su uno sperone che dalla spiaggia si arrampica verso l’alto quasi a permettere, dopo una passeggiata, di osservare meglio Saint-Malo giusto sulla sponda opposta. Non perdetevi una passeggiata lungo la Promenade du Clair de Lune e la spiaggia de l’Écluse con le tende a strisce bianche e blu per ripararsi dal vento e, alle spalle, le residenze d’epoca che si affacciano sul mare. E qui, in una insenatura tra la Plage de l’Ècluse e lo Chemin de Ronde du Moulinet che arriva fino al Pointe du Moulinet, dove si osserva il mare aperto ma anche Saint-Malo, si trova la Piscine de mer, aperta 24 ore su 24 e con ingresso gratuito.
Avete ancora in casa un mappamondo? Divertitevi a guardare le distanze, facendolo girare con un dito, tra Sydney, San Francisco e la Bretagna.
Se volete invece sognare con le spiagge, qui ce ne sono alcune tra le più belle del mondo. Oppure per sognare le strade panoramiche più belle del mondo da percorrere con un roadtrip, qui.
Tutte le foto in questo articolo e in questo blog sono state scattate da Francesco Minisci, sono di proprietà di Valigia a due piazze e in utilizzo a Il Giornale online. Sono vietate la riproduzione e la condivisione senza permesso e citazione.
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