AGGIORNAMENTO SETTEMBRE 2020
Dove posso mangiare bene a Roma? Quale ristorante mi consigli, a Roma? Quanto influisce la scelta del ristorante e un buon pasto (magari senza spendere cifre folli o proprio spendendo poco) sull’intero viaggio o vacanza? Tanto. Perché mangiare senza fregature e con soddisfazione ci mette subito di buonumore. Tanto più quando si sceglie l’Italia come meta e un po’ si pretende che il livello enogastronomico sia alto, anche altissimo. A maggior ragione quando si sta a Roma. Per gli amici sono diventata un punto di riferimento per il cibo di qualità. Perché mi piace mangiare, ma scarto quei posti dai quali esci con un’incudine sullo stomaco, perché mi piace bere ma non farmi salassare, perché anche il contesto dev’essere quello giusto. E se poi dal ristorante si esce con gli abiti che non puzzano di cucinato, tanto meglio. Insomma, questa vuole essere una pratica, aggiornata e ragionata guida (rapida e senza fronzoli) del mangiare bene a Roma. Sono i consigli di una insider d’adozione su ristoranti, osterie e trattorie, pizzerie, dolci e caffè, locali con panorama a Roma. Non mancano i ristoranti del ghetto con cucina romana/kosher. Perché no, anche cibo esotico e ristoranti etnici. E – lo specifico fin dall’inizio – non ci sono favoritismi, nella lista. Se non quelli della mia pancia.
RISTORANTI A ROMA
- Roscioli – Ristorante e Salumeria, via dei Giubbonari, 21. Senza prenotazione non si mangia. A due passi da Campo de’ Fiori. Il locale è all’interno di una salumeria, i tavolini sono tra formaggi e prosciutti. Chiuso domenica. Già entrando si sviene per i profumi. Il cestino del pane è la meraviglia. Prezzi medio/alti.
La Veranda, Borgo Santo Spirito, 73, proprio vicino alla Basilica di San Pietro. Bellissimo giardino, l’interno è affrescato ed è bellissimo: è quello che compare ne La Grande Bellezza. Prezzi alti e piatti ricercati. Per l’atmosfera e una cena romantica, meglio di sera, oppure il brunch della domenica: bisogna prenotare.AGGIORNAMENTO 2020: il ristorante è chiuso.- Terre e Domus – Enoteca Provinciale Romana, Foro Traiano, 82. Siamo a Palazzo Valentini, proprio di fronte al Mercato di Traiano e ai Fori Imperiali. Prenotate e chiedete il tavolo vista Colonna Traiana. Prezzi medi, forse anche qualcosa di meno. Ottimi cucina (tipica e il menù cambia spesso) e vini (del territorio). Informale.
- Felice a Testaccio, via Mastro Giorgio, 29. Siamo ancora a Testaccio (e ci rimaniamo ancora per un po’, perché qui si mangia bene). E’ un’istituzione a Roma, rinnovato da qualche anno e adesso ha fatto il bis a Milano, in via Cesare Correnti. Senza alcun dubbio, ordinate i tonnarelli cacio e pepe. Di secondo, saltimbocca alla romana o, se gradite, coratella con i carciofi. Prenotate! Prezzi medi.
- Ristorante Pecorino Testaccio, via Galvani, 64. Proprio a ridosso di Monte dei Cocci, propone onesta cucina romana in un ristorante su tre livelli. Se è di stagione, ordinate le fettuccine fatte in casa alla gricia con le fave. A maggio prendete fave e pecorino e in autunno tutto ciò che è a base di funghi. Meglio prenotare, ma di solito un posticino se non si è in tanti lo riescono a trovare. Prezzi medi (anche un po’ meno).
- Ristorante Angelina a Testaccio, via Galvani, 24. Ce n’è anche uno in centro, a Trevi (via Poli, 27), ma noi consigliamo quello di Testaccio anche per la location che vale la pena. Contesto shabby chic in una ex macelleria su più livelli, con ampi spazi all’aperto e verande. Qui il brunch si chiama pranzo della domenica ed è interessante e non scontato. Ordinate a fine pasto il tiramisù in barattolo. Prezzi medi (abbondanti).
- Flavio al Velavevodetto, via di Monte Testaccio, 97. Anche qui siamo proprio a Monte dei Cocci, nella zona di Testaccio dedicata ai ristoranti e ai locali in cui si balla la sera. Flavio ha anche una location ai Quiriti, nel cuore di Prati (piazza dei Quiriti, 4). La cucina è valida in entrambi i ristoranti, della tradizione (ottimi i rigatoni alla gricia, i carciofi fritti alla giudìa, le zucchine alla scapece, i fagioli con le cotiche (se vi piace il genere). Prezzi medi (si alzano sui secondi).
- Ristorante Romolo alla Mole Adriana, vicolo del Campanile, 12. Che fare se si è in zona Vaticano e si ha fame? O si sceglie a caso, o si va da Romolo, che si trova proprio a ridosso delle mura che risalgono al VI secolo e al Passetto di Borgo. La location è stata ristrutturata da poco ed è molto bella, i piatti sono ottimi. A volte cedono un po’ sui fritti. Ma come refugium peccatorum in zona è l’ideale. Prezzi bassi, si mangia anche fuori orario.
- Lanificio, via di Pietralata, 159A. È stato ricavato dall’ex Lanificio Luciani che si trovava qui, lungo le rive del fiume Aniene. Grandi vetrate che danno sul fiume e bellissimo spazio su più livelli ideale anche per feste private. Di giorno pranzo, di sera cena, di notte discoteca. La cucina è di grande livello, anche quella del brunch domenicale, che non è una cosa scontata. Si stanno dilettando con piatti flexitariani.
- Sora Lucia, via Rasella, 138. Cosa fare quando si ha fame di qualcosa di tipico e di buono tra via Veneto, piazza Barberini e la Fontana di Trevi? Si viene in questo ristorante molto pulito (che in periodo Covid fa solo che piacere) e in cui la cucina è davvero espressa. Ottime carbonara e gricia con i mezzi rigatoni (ma è possibile scegliere altri tipi di pasta, come spaghetti o tonnarelli, per quest’ultima) e un ottimo guanciale croccante, ma anche la cicoria che è ripassata al momento invece che solo riscaldata. Prezzi molto onesti. Inoltre, perché non ricordarsi, passando di qui, l’attentato di via Rasella, per esercitare un poco la memoria storica?
RISTORANTI DEL GHETTO
- Nonna Betta, via del Portico d’Ottavia, 16. Siamo nel cuore del ghetto ebraico. Consigliato per il pranzo della domenica. Non lontano dall’Isola Tiberina da una parte e da Largo di Torre Argentina dall’altro. Cucina kosher e romana, ottimo. Prezzi medi. Consiglio: carciofo alla giudia, cacio pepe e cicoria e la torta ricotta e visciole o il mix di dolci. A pranzo servono fino a tardi.
- Sora Margherita, piazza delle Cinque Scole, 30, nel ghetto. A due passi dal Lungotevere de’ Cenci. Bisogna prenotare e si entra solo a orari precisi: a pranzo alle 12.30, a cena alle 20.00 o alle 21.30. Carciofo alla romana e alla giudia ottimi, cacio pepe e ricotta, da provare anche i contorni tipici (puntarelle, concia di zucchine e poi la loro torta ricotta e visciole. Tutto preparato in casa. Prezzi medi, grandi porzioni. E’ una classica osteria, una volta era tipo circolo arci. Non ha insegne.
OSTERIE/TRATTORIE A ROMA
- Da Gino al Parlamento (detto anche Trattoria del Cavalier Gino), vicolo Rosini, 4. Come dice il nome stesso, siamo a tre minuti a piedi da Montecitorio e il piccolo ristorante di Gino è una vera certezza nel centro storico di Roma. Obbligatorio prenotare. E portarsi i contanti, non hanno la carta di credito. Tutto ciò che ordinate vale la pena, è tutto buono. Antipasti, primi, secondi e dolci. I camerieri sono simpatici e non invadenti. Prezzi medi.
- Trattoria degli Amici, piazza di Sant’Egidio, 6, a Trastevere. Ha anche un bello spazio per pranzare all’aperto in piazza. I camerieri fanno parte della Comunità di Sant’Egidio. Prezzi medio/bassi. Si mangia bene, da assaggiare l’amatriciana.
- Osteria La Gensola, piazza della Gensola, 15. Siamo sempre a Trastevere, ma è la parte che mi piace di più, quella di via della Pace e le stradine meno trafficate. Al di là di viale Trastevere, per capirci. Prezzi medio/alti, si mangia cucina romana ma soprattutto a base di pesce. Ottimo per la cena.
- L’Osteria di Monteverde, via Pietro Cartoni, 163. Questa volta ci spostiamo a Monteverde, che poi non è così lontano da Trastevere, ma bisogna comunque andarci apposta. Cucina tradizionale e piatti più ricercati, per la goduria (anche) degli occhi. Non solo menù di terra, ma anche di mare. Prezzi medi, anche qualcosa di più visto che non siamo in centro. Portate pazienza per trovare parcheggio.
- La Sagra del Vino – da Candido e Lella, via Marziale, 5. Ci troviamo di nuovo fuori dal centro, sopra a Prati, nel quartiere Balduina, salendo le pendici di Montemario. Per me, vince su tutto anche se: bisogna andare con vera fame poiché si tende a pagare a prezzo fisso di menù (a cena sono 25 euro a testa tutto compreso) e non sempre la “simpatia” di alcuni camerieri (quella romana un po’ forzata) può fare piacere. Si ha a volte voglia di mangiare in compagnia e basta, senza folclore. La cucina (come la definiscono loro, ignorante) è eccellente: pasta e fagioli, gricia, sugo di coda, polpettone (ma chiedetelo voi, è probabile che non ve lo elenchino nel menù, perché è proposto solo a chi frequenta abitualmente per ovvii motivi, ovvero polpette e polpettone non si sa mai che cos’hanno davvero all’interno, ma qui potete andare sul sicuro), involtini, coratella. Tutti i contorni. Non fanno la carbonara. Non fanno l’amatriciana. Non state neppure a chiederlo. Si chiude con le ciambelline al vino dei Castelli. Prezzi medi. Obbligatorio prenotare (con anche un paio di giorni di anticipo). Chiuso sabato e domenica (peccato).
- Perilli a Testaccio – Trattoria romana, via Marmorata, 39. Con una passeggiata potete spostarvi dal Lungotevere oppure verso la Piramide Cestia e il Cimitero acattolico. Siamo appunto a Testaccio, ma prima della zona di Monte dei Cocci. Famosa da Perilli soprattutto la carbonara (una delle più buone di Roma, con il guanciale di Amatrice) e la cacio e pepe. Di secondo, se vi piace (io passo), l’abbacchio al forno. Prenotate.
- Osteria da Angelino, via Capo d’Africa, 6. Che fare se si è in giro tra Colosseo ed Esquilino e non si vuole incappare in una fregatura? C’è Angelino (che ha anche una location a Milano, al 9 di via Fabio Filzi, vicino al Pirellone, e una a Malaga e una a Lima). Se si sta sull’uscio di Angelino e si guarda a destra, volgendo le spalle al ristorante, si vede il Colosseo. Ho detto tutto. Piatti ottimi, tutti. A volte un filo d’olio di troppo, ma nella norma. Come antipasto, assaggiate le caramelle d’Angelino e i fiori di zucca fritti. Poi di primo carbonara o cacio e pepe. Da non perdere i saltimbocca alla romana. Prezzi bassi.
- Tanto pe’ magna’, via Giustino De Jacobis, 9. Conoscete tutti il bar/enoteca dei Cesaroni alla Garbatella. Bene, questo ottimo ristorante (prendete panzanella e poi tonnarelli cacio e pepe!) è proprio lì vicino. Gusti caserecci e porzioni molto abbondanti. Prenotate e non andate troppo tardi perché potrebbero finire alcuni piatti. Prezzi medio/bassi.
- Osteria Qui Se Magna, via del Pigneto, 307. Ben lontano dal centro, ma se volete fare un salto in uno dei quartieri storici di Roma, al Pigneto appunto, fermatevi qui a pranzo o a cena perché la qualità è davvero molto alta. Piatti romani della tradizione, con qualche interessante variante. Tovaglie a quadretti e sedie di paglia. A volte l’attesa è un po’ più lunga. Prezzi bassi.
FORNI E PIZZERIE A ROMA
- Emma – Pizzeria con Cucina, via del Monte della Farina, 28, a due passi da Largo di Torre Argentina e di Campo de’ Fiori. Impasto ottimo e ingredienti ricercati. Pizza bassa romana ma non secca. Anche la cucina è ottima. Bell’ambiente, con una vetrata stile liberty sul soffitto. Si può anche mangiare fuori. Prezzi medi.
- Antico Forno Roscioli, via dei Chiavari, 34. Siamo a due passi dal ristorante omonimo e da Campo dei Fiori. Personale molto cortese e possibilità di sedersi sia fuori sia (soprattutto) dentro per mangiare la pizza al taglio. Gli impasti di Roscioli sono tra i più applauditi (e digeribili) a Roma. Assaggiate anche i dolci tradizionali come panpepato e pangiallo.
- Forno Campo de’ Fiori, Campo de’ Fiori, 22. Giusto di fronte alla statua di Giordano Bruno. La pizza bianca scrocchiarella appena sfornata qui si prende da portare a casa o si mangia in piazza Farnese, appena girato l’angolo. Fate mettere dentro alla pizza bianca calda la mortazza, ops, la mortadella. Che è la morte sua. Chiuso domenica.
- Pizzeria Tonda, via Valle Corteno, 31. Zona Nomentana, alle spalle del fiume Aniene e non (troppo) lontano dal Mausoleo di Costanza e Villa Torlonia (ma ci vuole comunque un mezzo). Pizza napoletana, ottima, con tante varianti. Provate la cacio e pepe e la carbonara. Purtroppo aperto solo la sera.
- Dar Poeta Trastevere, vicolo del Bologna, 45. Tra piazza Trilussa e piazza Santa Maria in Trastevere. Può essere che siate gli unici italiani, ma non iniziate a dire che è un posto da turisti. Questa volta i turisti la sanno più di noi. Aperto a quasi tutte le ore (potete pranzare anche alle 16.00, per dire), è una garanzia per l’impasto digeribile e leggero. La pizza non è né croccante romana, né super morbida napoletana. Un’eccellente via di mezzo. Assaggiate la cacio e pepe, quella con i broccoli e le bruschette (basilico e pecorino oppure ceci e limone). Cottura con forno a legna. Prezzi bassi.
- La Gatta Mangiona, via Federico Ozanam, 30. Ristorante pizzeria aperto solo la sera, è una scelta obbligata se si vuole una pizza eccellente (morbida, tipo napoletana) con ingredienti di qualità. Assaggiate anche i fritti. La zona è Monteverde/Gianicolense, quindi bisogna volerci capitare.
- Bonci Pizzarium, via della Meloria, 43 e Bonci, via Trionfale, 36. Pizze al taglio curate e davvero originali, con ingredienti ricercatissimi del territorio dai formaggi alle verdure, dai salumi al pesce. Da Pizzarium solo pizza al taglio, con qualche postazione esterna per mangiare sul posto. Da Bonci sulla Trionfale invece ci troviamo in una classica panetteria, dove però preparano anche hamburger al momento e prodotti pronti da riscaldare a casa e tutti ottimi, ma anche dolci e panettoni, quando è stagione. Siamo in zona Prati, alle spalle del Vaticano.
DOLCI E CAFFÈ A ROMA
- Said dal 1923, via Tiburtina, 135. E’ una fabbrica di cioccolato che si è trasformata anche in ristorante e pasticceria a San Lorenzo. Ha una seconda location a Londra, vicino a Regent Street (Broadwick St, 39). Andateci per il brunch o il sabato e la domenica dalle 16.30 (apertura della pasticceria/cioccolateria dopo il brunch) per una cioccolata calda con la panna.
- Antico Caffè Doria, via della Gatta, 1. La caffetteria è inglobata all’interno del Palazzo Doria Pamphili, anzi, a dirla tutta è nelle antiche scuderie. Entrate e vi troverete di fronte a un’antica fontana. E’ anche sala da the. Se siete dalle parti di Largo di Torre Argentina, via del Corso o piazza Venezia (Fori Imperiali), fate una sosta.
- Roscioli Caffè Pasticceria, piazza Benedetto Cairoli, 16. Siamo sempre qui, tra un Roscioli e l’altro, ma è tutto di qualità. I dolci sono quelli ottimi del forno (che sta a meno di duecento metri) e per il caffè chiedete quello a leva, che è ancora più buono.
- Tazza d’Oro Caffè, via degli Orfani, 84. Se siete turisti, di qui ci passate di sicuro perché siamo a circa cento passi dal Pantheon. Se vedete la fila che arriva sino fuori a un bar, ecco, siete da Tazza d’Oro. Caffè ottimo. Potete acquistare le miscele nelle capsule compatibili. Peccato non ci sia posto per sedersi.
- Boccione – l’antico forno, via del Portico d’Ottavia, 1. Il gioiello del forno del ghetto o forno kosher è la pizza ebraica, che però nulla ha a che vedere con la nostra pizza. È un dolce delizioso, conosciuto come Pizza di Beridde: a base di farina, zucchero, pinoli, uva sultanina, frutta candita. Una volta provato, non si può stare più senza. Provate anche la torta ricotta e visciole e i semi di zucca al forno salati. Preparatevi a fare la coda e ricordatevi che per Shabbat il forno è chiuso venerdì pomeriggio e sabato. Prezzi medio bassi.
- Caffè Trombetta, via Marsala, 46. Altra torrefazione storica di Roma. Siamo alle spalle di Termini (quindi se arrivate a Roma in treno, fateci subito un salto). Anche il caffè Trombetta propone capsule compatibili con le sue miscele.
- Caffè Sant’Eustachio, piazza di Sant’Eustachio, 82. Torniamo in centro, tra piazza di Spagna e Campo dei Fiori. Anche in questo caso, capsule compatibili con le miscele di Sant’Eustachio. Intanto bevetevi un caffè qui (c’è qualche tavolino anche all’esterno) visto che è preparato con l’acqua di un antico acquedotto romano. Il bar propone anche qualche variante al caffè. Per esempio c’è il Gran Caffè che è un caffè lungo in tazza grande, super super zuccherato e coperto da uno spesso strato di schiuma.
- Caffè Tornatora, via Igea, 14. Siamo a Monte Mario. O siete turisti ospiti dell’ex Hilton, ora Rome Cavalieri Waldorf Astoria, o non è detto che capitiate da queste parti. A meno che abbiate voglia di andare a vedere uno dei più bei panorami di Roma dall’Osservatorio. Insomma, cercate di fare colazione o aperitivo da Tornatora perché è il regno delle brioche, dei lieviti e delle delizie di ogni genere. Per l’aperitivo, potete scegliere di mare o di terra.
- Gelateria Fassi, via Principe Eugenio, 65. Siamo a cento metri da piazza Vittorio, in stile sabaudo come il quartiere Prati, però si potrebbe decisamente tenere meglio. Qui c’è la cosiddetta Chinatown romana ma man mano è diventato il ricettacolo dello spaccio e dell’extracomunitario che non lavora. Purtroppo. Ma chi se ne importa, frequentiamo tutte le zone di Roma e rendiamole vivibili. Il gelato di Farsi è la delizia. Il gusto al riso, proprio con i chicchi di riso, mi ricorda la mia infanzia. I prezzi sono bassi, bassissimi e le porzioni enormi. E’ la storia di Roma, questo locale. Andateci. E assaggiate anche i sampietrini di Fassi.
LOCALI CON PANORAMA A ROMA
- Grand Hotel de la Minerve (Minerva Roof Garden), piazza della Minerva, 69. Siamo nel centro storico. Scelta perfetta in una giornata di sole per un pranzo nel rooftop con vista su Roma. E’ possibile anche pranzare rapidamente al bar, sempre nel rooftop. Prezzi alti, meno se preferite il bar.
RISTORANTI ETNICI/ESOTICI/CUCINA TIPICA DI ALTRI PAESI A ROMA
- Ippokrates – Ristorante greco, via Piave, 30. Tipica cucina greca di qualità (in cucina sono davvero di origine greca) alle spalle di Porta Pia e di via XX Settembre. Tutto ottimo fino ai dolci, atmosfera marinara e prezzi medi.
- Kebab – Ristorante arabo, via Augusto Valenziani, 14. Attenzione, continuate a leggere, perché del kebabbaro ciofeca non ha niente. Fidatevi. Il locale è molto carino, siamo a due passi dal greco di cui sopra, quindi proprio alle spalle di piazza Fiume. Cucina araba di qualità, tra falafel, tajine deliziose (al venerdì c’è quella a base di pesce) e hummus. Meglio prenotare. Prezzi medio/bassi.
- Wasabi – Ristorante giapponese, via Attilio Friggeri, 63. Siamo di nuovo fuori centro, alla Balduina. Eppure in fin dei conti appena sopra al quartiere Prati e Wasabi vale un giro. Intanto è davvero un giapponese, non un giapponese/cinese. In cucina c’è un vero giapponese e, se siete stati in Giappone, vi renderete conto della qualità di quello che vi portano in tavola. Il ristorante è piccolissimo, aperto tutte le sere tranne il lunedì. Meglio prenotare. Prezzi medi.
- Hang Zhou – Ristorante cinese, via Principe Eugenio, 82. C’è anche Old Hang Zhou a Monti (via di San Martino ai Monti, 33, io preferisco questo! AGGIORNAMENTO MARZO 2019: OLD HANG ZHOU A MONTI È CHIUSO). E’ il ristorante cinese più famoso di Roma. Old Hang Zhou è in Rione Monti, il più grande Hang Zhou è a pochi metri da piazza Vittorio, di fronte alla Gelateria Fassi. La titolare è Zhou Fenxia, per tutti Sonia. Trovate tutte le specialità cinesi servite in porzioni abbondanti e con una certa ricercatezza nella presentazione. Chiedete quali verdure cinesi fresche hanno a disposizione, perché sono ottime. E provate gli involtini primavera freschi, cioè non fritti. Prezzi bassi.
- Court delicati – Ristorante malese, viale Aventino, 41. Siamo proprio al Circo Massimo, di fianco al palazzo della FAO. I piatti sono malesi, ma ci sono anche molte varianti più note cinesi, thailandesi e ampia scelta veg. Chiedete cosa c’è fuori menù, di tipico. E’ una garanzia. Però prenotate sempre. Prezzi bassi.
- Jaipur – Ristorante indiano, via di San Francesco a Ripa, 56. Si può mangiare indiano a Trastevere? Perché no! In cucina e a servizio solo indiani davvero di Jaipur. E si sente dai sapori e dai profumi. Iniziate con i samosa. Provate la cucina tandoori o anche uno dei loro menù degustazione. Quello veg è super.
VOGLIA DI UN BURGER A ROMA?
- Open Baladin, via degli Specchi, 6. Proprio in centro, tra Lungotevere e Campo dei Fiori, ottimi burger e decine di birre artigianali. Assaggiate, mentre siete in attesa del vostro panino, le patatine a sfoglia con il pecorino. Aperto anche a pranzo. Meglio prenotare, perché la fila è sempre lunga. Prezzi medi.
- Hopside, via Francesco Negri, 39. Eccoci all’Ostiense (dove potete provare anche Eataly, ricordatevi poi che c’è anche una seconda location in piazza Esedra, all’imbocco di via Nazionale) vicino al Gazometro e ai Mercati generali. E’ una vera e propria esperienza gastronomica, con birre artigianali e burger super creativi che si possono costruire a proprio gusto. Anche scegliendo il pane. Prenotate. Aperto solo alla sera. Prezzi medi.
Per bere la migliore tazzina di caffè di Roma, vi consiglio di leggere questo articolo, in cui non manca un consiglio per chi ama il tè.
Maurizio says
Ci sono ristoranti elencati che non rispecchiano assolutamente quanto scritto. Non hanno il bassissimo rapporto qualità prezzo.
valigiaaduepiazze says
E chi ha mai scritto di bassissimo rapporto qualità prezzo? Forse hai letto un altro articolo, ritenta! 🙂
liberyfighter says
Mah. Vivo a Roma e non ho mai mangiato in nessuno dei locali proposti.
Riguardo Hang Zou (il cinese), lasciate perdere… I ristoranti cinesi vanno chiesti ai cinesi.
Andate al Fuhai:
Via Carlo della Rocca, 65
Vera cucina cinese non mediata per palati italiani.
valigiaaduepiazze says
E se piacesse di più la cucina cinese mediata per palati italiani? Qui non mi pare ci sia scritto: ristoranti cinesi per cinesi. O almeno avendo scritto il pezzo non mi pare di leggerlo, no? 🙂 Provi ad andare da Hang Zhou, ci trova cinesi, cinesi, cinesi, cinesi e ancora cinesi. Poi ne riparliamo.
Poi, si sa, ognuno per i ristoranti ha i propri gusti, ci mancherebbe. Se davvero non è andato a nessuno dei ristoranti proposti, si è perso qualcosa di davvero valido. Sarei curiosa di leggere la sua, di lista 😉
Buon appetito!
simona says
Io vivo a Roma e vado regolarmente da Hang Zhou, ora è solo a via Principe Eugenio, 82 l’altro lo aveva doto in gestione ma chi lo teneva non era molto abile, e ho mangiato in moltissimi dei posti elencati e concordo con valigiaaduepiazze
valigiaaduepiazze says
Ma grazie, Simona, sono contenta che anche tu la pensi come noi! Abbiamo visto che Hang Zhou a Monti non esiste più, ce ne siamo accorti proprio qualche giorno fa. Ma come mai? Da quando?
Dax says
Mi trovo d’accordo con te nella scelta di molti ristoranti che hai elencato. Vivo a Roma. Proverò quelli che hai elencato nei quali non sono andata. Grazie
valigiaaduepiazze says
Ciao! Faccia sapere quali sono i tuoi locali preferiti.
Elisa
Francesco says
Potevi inserire da Fortunata nei pressi di Campo de Fiori…
Due locali a poca distanza cucina romana di livello prezzi adeguati …
Ottima la tua scelta delle location proposte
valigiaaduepiazze says
Ciao Francesco, conosco Fortunata, ma sono così antipatici (sembra che tu dia fastidio a metter piede nei loro ristoranti) che a me passa la voglia di andarci e ancor di più di parlarne nel mio blog! Certo la pasta fatta in casa è molto buona, ma i condimenti li ho sempre trovati sciapi, che ne pensi?
Gabry says
Ok li proverò grazie. Molto interessante il sito
Francesca says
In realta’ hai lasciato fuori una marea di ristoranti molto validi e inserito una lunga listadi ristoranti turistici e gia’ rinomati. Per quando attiene gli asiatici, su Viale aventino ci vivo, e il malese decisamente non e’ tra i migliori a Roma. Hai lasciato fuori Hasekura e Sushisen, il meglio per il giapponese a Roma; hai tagliato fuori Lo scopettaro, un must della cucina tradizionale, tanto quanto Sora lella; hai lasciato fuori REtro02, ottima cucina italiana con twist romano decisamente non turistico, tanto quanto OsteriaNumeroSette, anche questo eccellente. Secondo me si poteva fare di meglio. Immagino tu non sia di Roma e non ci abbia mai vissuto, perche’ sembra che anche tu stia stata vittima di tante trappole solo per turisti dove non trovi un romano a pagarlo oro. Magari farvi aiutare da un romano no eh? Sorry ma anche no!
valigiaaduepiazze says
Ah, che ridere quando c’è gente che crede di sapere tutto e fa andare le mani sulla tastiera, ma non la testa! Mi diverto sempre molto, grazie. I romani pensano di saperla solo loro, però si sbaglia, perché vivo in città da 9 anni e credo di conoscere (e rispettare!!) la città molto più di molti romani che invece la disprezzano, vivono nella spazzatura senza fare nulla per aiutare la Capitale a diventare di nuovo quel gioiello che tutti noi desidereremmo. Mio marito, poi, è romano da generazioni, quindi prima di tirare in mezzo la provenienza (che è davvero cosa da ignoranti e ottusi) cerchi la prossima volta di imparare a porsi meglio, con educazione, sul web come credo le serva anche nella vita, cara signora.
Sora Lella non è da turisti? Ma dove vive, mi perdoni! I locali che ho citato alla Garbatella sono da turisti? Ma le pare! Ma dove vive, lei! I giapponesi di cui poi scrive sono carissimi e senza senso, provi a rileggere il titolo dell’articolo: senza fregatura. Conosce il significato delle parole e degli aggettivi? Ecco, io qui accetto solo commentatori che dicano anche l’opposto al mio ma sappiano porsi in modo educato e non perché hanno tempo da perdere e si annoiano. Vada da Sora Lella e si diverta! E magari si apra un blog, così lo vengo a leggere.
Adriana says
Io non sono da post e commenti ma volevo ringraziarti di cuore. Dopo aver seguito i tuoi consigli abbiamo optato per la Trattoria De Gli Amici. Beh. Grazie perché da sola non l’avrei mai trovato e mi sarei persa uno spettacolo. Cibo buono, personale fantastico e accoglienza meravigliosa. Fossi di Roma ci verrei tutte le settimane! Grazie davvero. Adriana di Pistoia
valigiaaduepiazze says
Cara Adriana,
grazie per il messaggio. Quello è davvero un posto speciale e lei lo ha capito subito!
Elisa
cinzia rizzo says
In riferimento al locale Sora Margherita, per la mia esperienza di una sera, il locale mi è parso frequentato più da romani che da turisti e mi domando perché. Perché devo stare in un locale caldo, stretto e rumoroso per mangiare le stesse cose che si mangiano nei locali attigui a minor prezzo e all’aperto? È caratteristico? Non so, penso che ormai non abbiamo più bisogno di soffrire per essere trendy. Sconsigliato. Si mangia nella norma, porzioni sicuramente generose ma prezzi alti per ciò che viene offerto.
Volemose bene! Andiamo altrove.
valigiaaduepiazze says
Ciao Cinzia, non ho capito bene ciò che ho letto, temo. Scrivi che Sora Margherita è frequentato più da romani che da turisti: meglio di così!! Per quanto riguarda poi i locali frequentati da turisti, ti svelo un arcano: se un ristorante è consigliato su una guida o da blog stranieri, ecco che tutti leggendo vanno lì. Se vai all’estero, ti capiterà di trovare gli italiani tutti negli stessi posti. Perché? Perché il locale è consigliato su una guida molto nota 🙂
Per quanto riguarda la qualità, in zona che sia all’altezza di Sora Margherita c’è solo Nonna Betta e forse il Pompiere. Per il resto sono sempre stata malissimo, per cui, no, non direi che Sora Margherita è trendy, né che è di poca qualità.
Vai tu altrove!! Non noi 🙂
Simone says
Ciao.
Ho trovato interessante la lista di posti da vedere.
Su alcuni sono d’accordo, su altri no. Altri ancora non li conosco e se possibile li proverò.
Volevo fare un’osservazione però di altro tipo
E ho letto il messaggio di Francesca per esempio che è partita in quarta e a cui hai risposto “accetto solo commentatori che dicano anche l’opposto al mio ma sappiano porsi in modo educato e non perché hanno tempo da perdere e si annoiano”.
Non mi sembra in realtà vero, leggendo la risposta a Cinzia, sempre per fare un esempio.
( anzi, a Roma direbbero che sei “‘na rosicona”) ;P
Con un blog così interessante e pieno di spunti (con cui si può essere d’accordo o meno) forse dovresti perfezionare le risposte a chi ti segue.
Ma è solo un opinione di un lettore.
Saluti.
valigiaaduepiazze says
Grazie per la lezione, ne terrò conto, Simone. Però magari invece di fare i maestri può essere più utile viaggiare o leggere un buon libro! Se no la vita diventa davvero misera.
Saluti a lei!
Simone says
Ok …
stessa attitudine e risposta di Francesca (05/30/2019 at 5:29 pm).
Il mio era un parere educato e costruttivo.
La tua risposta acida e “da rosicona”. Misera, per dirla in una parola.
Sono di Roma, vivo all’estero dal 2004 ma con la famiglia a Roma dove torno spesso, ho viaggiato per 4 continenti, leggo come una spugna. E “sennò” non si scrive staccato.
Peccato perchè la guida è interessante e ben scritta.
Ciao nì.
valigiaaduepiazze says
Avrei potuto cancellare il commento e via, ma apprezzo sempre fornire qualche suggerimento di utilizzo della lingua italiana: se no è la forma più corretta, significa altrimenti, in caso contrario. Poi è in uso anche sennò, che è un raddoppiamento sintattico.
Bravo che legge, bravo che ha viaggiato per quattro continenti. Adesso che cos’ha dimostrato? Mi sfugge.
Buone mangiate, ovunque lei desideri!
Carlo Olivieri says
Un articolo di una banalità disarmante…sembra di leggere una guida da scaffale in libreria…stessi luoghi..stessi ristoranti….ma se non vivete a Roma o se non avete uno spirito da ricercatore, che scrivete a fare questo blog? Mah…
valigiaaduepiazze says
Signor Carlo, invece di cancellare il suo messaggio sgradevole come avrebbero fatto in molti, lo tengo e le rispondo. Le dico che mi fa tristezza che lei abbia criticato usando argomenti di cui non conosce nulla né il mio rapporto o la mia conoscenza di Roma, ma ancor più chi commenta senza intelligenza aggiungendo un contenuto positivo e dando dei consigli, beh per me ha solo fatto prendere un po’ d’aria alla bocca. Che forse aveva un po’ l’alito pesante?
Vada a leggere altrove e buon appetito!