E’ un grande mammifero addormentato. Gli si può girare intorno, ma non svegliarlo. Ha fessure e orifizi bui e profondi o che si illuminano per pochi minuti a seconda di come ruota il sole. Se si allunga una mano a sfiorarlo, la corazza è increspata – a volte rotta – e calda, sembra quasi di sentirlo respirare. Ha orecchie e bocche, perché il suo sonno non è così profondo come sembra e non bisogna rischiare di svegliarlo. Di notte, nel buio assoluto di quando manca anche la luna, sotto il cielo di stelle dell’emisfero australe, forse si sposta, forse si muove. Nessuno lo sa davvero. E’ Uluru, l’Ayers Rock, che se ne sta quasi al centro dell’Australia, nel Northern Territory, dove si trovano ancora gli aborigeni.
Quando si organizza un viaggio in Australia, qualcosa si è costretti a lasciarlo fuori, se non si ha la fortuna (e il denaro) per stare fuori almeno un mese. In tre settimane, se si prendono diversi voli interni, si riesce già a fare qualcosa di interessante. C’è chi lascia fuori Melbourne, una delle città più belle del mondo, c’è chi rinuncia alla barriera corallina, ma c’è chi sostiene che non si sa per quanto ancora possa resistere all’attacco dell’inquinamento e all’intervento umano, c’è chi taglia via il Northern Territory e, quindi, l’Ayers Rock. Noi solo una cosa avevamo detto che non l’avremmo perduta per nulla al mondo: Uluru. E così, la prima tappa dopo due giorni a Sydney è stata proprio Yulara, dove si trovano i resort più esclusivi e vicini all’Ayers Rock (e c’è da aggiungere, gli unici così vicini, quindi si possono permettere di fare i prezzi che desiderano).
Uluru, dove dormire – Uluru, come arrivare – In questa terra che sembra un po’ savana africana, un po’ deserto marocchino, non c’è davvero nient’altro se non Uluru e Kata Tjuta, l’altra formazione rocciosa imperdibile quasi dirimpetto (circa 35 km) ad Ayers Rock, che fanno parte dell’Uluru-Kata Tjuta National Park. Potete arrivare a Yulara con qualche ora d’auto da Alice Springs, noi avevamo il tempo davvero contato e visto che tutti si fermano solo una notte e poi fanno le cose di corsa, abbiamo preferito fermarci due notti, ma arrivare più vicini, con un volo interno diretto da Sydney a Yulara. Sono circa quattro ore di volo e questo vi fa capire quanto siano vaste le distanze in Australia, ma arrivare dall’altra parte della Terra e perdersi questo spettacolo sognato sui libri di scuola non era ammissibile. Preparatevi, però, a stare per un giorno o due in un covo di turisti e di mangia-turisti perchè i prezzi di tutto sono davvero spropositati, fin dal volo domestico. E, se riuscite, prenotate in anticipo di almeno un paio di mesi l’hotel perché pur trattandosi di grandi complessi molto moderni, potreste rischiare di non trovare posto. Gli alberghi propongono il pacchetto comprensivo di pick-up da e per l’aeroporto e visto che è l’unica cosa compresa nell’offerta vi consigliamo di prenderla al volo perchè o noleggiate un’auto o non saprete come muovervi una volta arrivati a Yulara. Ogni resort ha alcuni ristoranti e un negozio di alimentari, ma occhio agli orari perché chiudono molto presto sia per il pranzo, sia per la cena.
Uluru, come spostarsi – Yulara potrebbe trasformarsi in una gabbia dorata se preferite essere indipendenti e non ci avete pensato per tempo. Il nostro consiglio è di non fare come noi che ci eravamo illusi di affidarci alle visite guidate del resort e di noleggiare un’auto in anticipo (per esempio con Budget e ricordatevi che avete bisogno della traduzione giurata in inglese della patente o della patente internazionale) o di farlo non appena arrivate in aeroporto a Yulara. Le automobili a disposizione infatti sono pochissime e di solito già riservate. Quindi, appena scesi dal volo, vedrete una frotta di turisti che si avventa verso i rent a car. Il motivo è proprio questo. Una volta nel resort esistono fittizi sportelli di autonoleggio ma non sarà mai presente nessun operatore e al telefono non vi risponderanno. Quindi per muovervi sarete costretti ad acquistare i costosissimi tour dei resort (senza guida, quindi solo trasporto) con scarsi orari disponibili. Tutto vi sarà chiaro quando vedrete che il cameriere al ristorante dell’albergo è lo stesso che vi fa il conto al negozio di souvenir superata la sicurezza all’aeroporto di Yulara. Forse ora avete un quadro più dettagliato.
Non lasciatevi scoraggiare perchè Uluru vale la pena, anzi, di più, perchè vi penetrerà attraverso la pelle, gli organi, i muscoli e le ossa e lo terrete dentro di voi per molto tempo perchè si fa sentire. Non è una pietra morta.
Lo abbiamo visto decine di volte in fotografia, ma quando ce lo troviamo davanti, laggiù nella pianura australiana, un tuffo al cuore e un brivido non si possono non sentire. Ce l’abbiamo fatta e dopo 23 ore di viaggio siamo in Australia, se abbiamo davanti a noi Uluru. Si tratta di una roccia lunga 3,6 chilometri e che si alza di 348 metri, ma la maggior parte di essa – circa due terzi – è sotto terra. Potete girare tutt’intorno a questo gigante dorato (circa dieci chilometri e mezzo in 3/4 ore) seguendo il Base Walk, oppure scegliere sentieri più brevi. Nessuno vi vieta di percorrere un tratto di strada e poi tornare indietro. Le escursioni sono fattibili per tutti perchè in pianura, anche per chi è sulla sedia a rotelle. Ci sono solo molta sabbia e tante mosche, quindi se vi danno fastidio spruzzate addosso prima di partire un buon repellente. Alcune zone di particolare importanza spirituale per gli aborigeni – gli anagu – sono vietate ai visitatori. C’è l’esplicita richiesta su alcuni cartelli di evitare di fotografare quell’area. Poiché vi costa poco, cercate anche voi di rispettare questo volere. Per quanto riguarda, poi, scalare o meno Uluru, è chiaro che gli autoctoni non amano questa attività, ma c’è un percorso segnalato con i picchetti, anche se è chiuso spesso per il forte vento. Rifletteteci sopra, se potete. E’ anche possibile vedere la Roccia dall’alto al tramonto con un sorvolo in elicottero (come noi abbiamo fatto con il Grand Canyon in Arizona e New York City).
Uluru – abbigliamento – Poiché i percorsi sono adatti davvero a tutti, sono sufficienti scarpe comode e con la gomma, anche non da trekking, pantaloni sportivi e giacca a vento se andate in inverno (la nostra estate) perchè anche nelle giornate di sole come in queste foto il vento può essere freddo. D’estate (i nostri mesi invernali) invece coprite bene la testa e portate acqua con voi perchè lì non esistono chioschi, c’è poi il centro visitatori, ma a qualche chilometro e chiude molto prima del tramonto. Occhiali da sole sia d’estate che d’inverno.
In Australia, meta amata per i viaggi di nozze, anche dai non viaggiatori (ci terrei a sottolineare!), è imperdibile per tutti il tramonto con vista sull’Ayers Rock che per fortuna è incluso nel trasporto dal resort. Noi abbiamo deciso di bissare, anche il giorno seguente, dopo la visita a Kata Tjuta. Ci sono vari pacchetti: cena vista Ayers Rock, aperitivo vista Uluru e così via. Intanto il tramonto dura circa solo mezz’ora, poi tutti a casa perchè il buio è assoluto. D’inverno (agosto), il tramonto è circa alle 17.30. C’è anche l’opzione alba vista Ayers Rock, sta a voi scegliere che cosa preferite. Se vi spostate con un’auto in modo indipendente, le strade sono quasi deserte, ma rispettate comunque i limiti e ammirate il paesaggio. Per i piazzali di parcheggio di fronte all’Ayers Rock, seguite le indicazioni: ce n’è uno più vicino dedicato alle automobili e uno appena oltre per i pullman.
Kata Tjuta (Monti Olgas) è l’altro spettacolare gruppo di rocce a cupola che sorge a circa 35 chilometri da Uluru. Si tratta di 36 massi ravvicinati che, a seconda della vostra posizione e della luce del sole, vi sembreranno grappoli d’uva, denti, teste, mammelle. Kata Tjuta (che significa molte teste) è un gruppo di rocce sacre, come Ayers Rock, perciò rispettate i sentieri. Quando ci si avvicina, ci si rende conto che attraverso quelle gole si può entrare e avventurarsi. Tra i sentieri nel bush (la flora della zona) da seguire ci sono Valley of the Wind – circa 3/4 ore – e quello che conduce alla Walpa Gorge, meno di un’ora dal parcheggio.
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Agnese says
Ciao! Grazie del bellissimo articolo.
Sto cercando di organizzare il mio viaggio di nozze in Australia e fra tutte le tappe, la più difficile da organizzare è proprio Uluru.
Secondo te è fattibile noleggiare per tempo una macchina ad Alice Springs e farsi il viaggio fai da te? UNa volta arrivati al resort, è possibile acquistare sul posto le escursioni…grazie in anticipio.
Agnese
valigiaaduepiazze says
Ciao Agnese, certo, se noleggiate per tempo l’auto fin dall’Italia non c’è problema, ma davvero fatelo in anticipo. Essere scarrozzati dai pullman non è il massimo. Ma intendi l’auto per arrivare da dove? Evitando l’aereo? Dovete avere davvero tanto tempo a disposizione, il viaggio è lungo. Se invece intendi l’auto per muoverti nel territorio di Uluru, allora direi ok, anch’io adesso farei così. In questo caso, allora, le escursioni non ti interessano, perché una volta che ti portano con il pullman si è liberi, cioè non c’è una guida, che in effetti non serve. Ti spiegano gusto due cose (che trovi scritte ovunque) in pullman e basta. Anzi, ti consiglio il fai da te. Ci sono due strade, tutto è molto semplice.
Fammi sapere com’è andata!
Elisa
Emanuele says
Ciao sto organizzando un viaggio con un amico a dicembre in Australia. Innanzi tutto complimenti per l’articolo. Noi arriviamo ad Adelaide da Bologna . Atterrando poi ad alice springs da Adelaide appunto ho notato che hai scritto che sono un paio d’ore. In realtà guardando su google maps da 5:30 (468 km) . Può esssre? Perché da quello che scrivi conviene noleggiare un’auto ad alice springs e poi muoversi autonomamente nel territorio. Ho capito male?
valigiaaduepiazze says
Ciao Emanuele,
no, no, non sono due ore. Ho scritto qualche ora d’auto e infatti hai visto poi giusto il percorso. Forse avevi letto rapidamente. Alcuni miei amici hanno preferito prendere l’auto e andare a Uluru da Alice, ma avevano incentrato il viaggio su quello. Noi abbiamo girato molta Australia per cui era proprio necessario prendere un volo domestico. Fammi sapere che cosa decidere di fare!
Elisa
cristina says
ciao bellissimo blog. volevo chiederti siamo due donne e andremo 3 giorni e 2 notti ad uluru, stiamo pensando di affittare auto, secondo te è fattibile? serve patente internazionale ecc?
valigiaaduepiazze says
Ciao Cristina,
ricordatevi di prenotare l’automobile dall’Italia perché a Uluru c’è una disponibilità minima di automobili e quando siamo andati noi – non avendo prenotato con anticipo la vettura – non c’era nulla di disponibile.
Per quanto riguarda la patente internazionale, no, non serve, ma serve una traduzione certificata (o si dice anche giurata) della tua patente per poter guidare. Anche in questo caso, contatta qualcuno nella tua città per il servizio e organizzati con un po’ di anticipo rispetto al viaggio.
Elisa
Cristina says
Grazie mille, abbiamo noleggiato auto e fatto la patente internazionale dato che è stato più veloce della traduzione giurata. Ti dirò al nostro ritorno com’è andata!
valigiaaduepiazze says
Ah benissimo, Cristina! A presto e buon viaggio.
cristina says
Ciao Elisa,
come anticipato abbiamo seguito il tuo consiglio e girato in autonomia… che dire ULURU e KATJA TJUTA mi hanno davvero rubato il cuore, c’è un’atmosfera unica e anche se le temperature erano proibitive (43 gradi all’ombra) è stato un privilegio poter girare o assistere al tramonto su Uluru.
Abbiamo percorso la Valley of the wind, meravigliosa anche se un po’ faticosa escursione che consiglio assolutamente. Grazie ancora!