Il mio primo contatto con Stoccolma è stato tramite Lisbeth Salander, la protagonista della trilogia di Stieg Larsson, Millennium. Ormai una manciata di anni fa, ho divorato Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta. Da lì, l’urgenza di partire per Stoccolma e assaggiare almeno in parte le atmosfere un po’ dark di questa città costruita su 14 isole tra il Baltico e il Lago Mälaren. Stoccolma è una città che, nonostante l’estensione, si può visitare in due o in tre giorni.
Stoccolma, stella del nord Europa, cambia faccia a seconda del periodo in cui la si visita. In inverno le ore di luce sono molto scarse e scende la sera già verso le 2 del pomeriggio, i colori della città virano sul grigio, e, soprattutto in una giornata nuvolosa o in cui scende la neve, si ha l’impressione di un paesaggio che va in letargo. Come se la città si spegnesse. Scegliere, invece, di visitarla d’estate significa godere delle notti bianche, ovvero delle giornate in cui sembra che il sole non tramonti mai. Il mese migliore è luglio, anche per la temperatura che si può trovare. Noi siamo stati a metà giugno, per il mio compleanno, e ancora alle 10 di sera il sole era alto nel cielo. Intorno alle 11, 11 e mezza scendeva, ma non andava mai al di là della linea dell’orizzonte e, dopo poco, riprendeva a salire. Alle 3 del mattino era già splendente e caldo.
Non mi era mai capitato di trovarmi così a nord in estate e sono rimasta davvero stupita per questo fenomeno particolare e anche un po’ magico. Il tempo sembra dilatato ed è necessario continuare a controllare l’ora per capire a che punto della giornata ci si trovi.
Come ho scritto, fin dal primo libro della trilogia di Larsson, sono stata una grande sostenitrice di Lisbeth Salander e, grazie alle indicazioni della breve pubblicazione La Stoccolma di Stieg Larsson – Guida ai luoghi della Millennium Trilogy edita da Marsilio, ho preso spunto per capire quale fossero le zone della città che avevano fatto da sfondo e da location alle vicende della ragazza ribelle. Ricodate che un romanzo è la miglior guida per una città (su questo tema anche altri post, Marsiglia e Izzo, Ninfa con Il Giardino segreto e la Camargue con Là dove soffia il Mistral). Francesco su Stoccolma era in vantaggio, essendo già stato anni prima, così abbiamo unito un po’ di luoghi da non perdere e un po’ di quelli raccontati in Millennium, abbiamo shakerato e ne sono usciti i nostri tre giorni di festa di compleanno per me.
Come base abbiamo scelto la zona di Södermalm, una delle isole più meridionali e più grandi di Stoccolma e anche uno dei quartieri più vivaci della città, dopo un passato popolare e operaio (trovo delle affinità con il Jordaan di Amsterdam). Oggi a Södermalm – che si affaccia sulla caratteristica città vecchia di Gamla Stan – hanno sede laboratori di artigiani, artisti dall’aura bohémienne, negozi vintage (qui ho acquistato uno dei ciondoli più belli che possiedo a un prezzo quasi ridicolo) e, soprattutto, questo è il cuore delle vicende di Millennium. Il nostro albergo (come per tutti i paesi del nord Europa, preparatevi a non trovare sistemazioni economiche, a meno che scegliate qualche ostello) era l’Anno 1647, in Mariagränd, a due passi dalla metropolitana (Slussen T-bana) e dalla sede della redazione di Millennium, che in realtà è il quartier generale di Greenpeace.
Abbiamo scelto di visitare la città a piedi, prendendo solo un paio di volte i bus e il traghetto per andare al polmone verde di Skansen (l’imbarcadero si trova proprio di fronte all’Anno 1647), ma anche per Stoccolma è disponibile la city card.
Da non perdere:
– Gamla Stan, la città vecchia dall’impronta medievale. Le case sono tutte gialle ma caratterizzate da differenti sfumature e, attaccate le une alle altre, seguono in un saliscendi le strette strade e i vicoli dell’isola. Scegliete le cartoline e i souvenir di design oppure quelli artigianali in legno, fermatevi a bere un tè nei piccoli caffè, visitate il Palazzo Reale, pranzate sulla piazza più antica di Stoccolma, Stortorget, cercate il vicolo dedicato a Mårten Trotzig che è il più stretto della città.
– Skansen, il museo all’aperto più antico del mondo e zoo di Stoccolma. E’ raggiungibile con il battello da Södermalm e da Gamla Stan e nella sua parte più alta regala una bellissima vista su tutta la città. Skansen si trova sull’isola di Djurgården, un tempo riserva di caccia del re e ora parco urbano. Sulla stessa isola, si trovano anche il museo Vasa, che conserva una nave ammiraglia da guerra risalente al 1600 e unico esemplare esistente al mondo, e il parco di divertimenti Gröna Lunds Tivoli.
Il biglietto d’ingresso per Skansen varia a seconda del periodo dell’anno: adulti da 40 a 120 SEK (da 4,50 euro a 13 euro circa), bambini dai 30 ai 50 SEK. Ingresso compreso con l’acquisto della Stockholm Card di cui ho scritto prima. Al di là dei poveri animali forse un po’ mosci, soprattutto con il caldo estivo, la grande attrattiva del museo all’aperto è costituita dagli edifici tradizionali, tra i quali un campo sami con le renne, e le botteghe di artigiani e dolciumi.
Il Vasamuseet conserva invece il possente vascello da guerra che, inabissatosi nel 1628, fu recuperato nel 1961. Fu riassemblata come un gigantesco puzzle di 14mila pezzi. Non lontano dal museo Vasa, potete fare una sosta nel delizioso cimitero fiorito di Djurgården.
L’isola si può anche raggiungere a piedi percorrendo la Strandvägen con una lunga passeggiata, oppure si prendono gli autobus da Karlaplan e da Norrmalm, fino al Djurgårdsbron, il ponte che collega Djurgården alla terraferma.
– Noi abbiamo camminato lungo la Strandvägen al ritorno, passando per Östermalm, e poi abbiamo attraversato il Skeppsholmsbron per raggiungere la piccola isola di Skeppsholmen.
– Östermalm è la zona dei negozi eleganti, per noi è stata perfetta per i ristoranti. La sera del mio compleanno abbiamo festeggiato allo Sturehof, che potete raggiungere con la fermata Östermalmstorg della metro. Però non perdetevi per nulla al mondo le delizie di Östermalms Saluhall: un incredibile mercato coperto in una struttura della seconda metà dell’Ottocento in cui vi perderete tra le proposte esposte sui banchi. Pesci, frutta, verdura, carne, selvaggina, dolci. Potete acquistare e portare via, oppure mangiare ai banconi seduti sugli sgabelli. Ricordatevi che dalle 15 in poi non si fa più servizio ristorante e il mercato chiude tra le 16, il sabato, e le 18/18.30 gli altri giorni.
– Södermalm, con un giro circolare del post, torniamo qui. Segnatevi questi tre suggerimenti: il Fotografiska, uno dei più grandi musei di fotografia moderna del mondo. Per una bella vista sulla città, salite all’ultimo piano. E poi arrampicatevi verso Fiskargatan, che si affaccia su Djurgården e Gamla Stan. Proprio lungo questa strada in collina, Stieg Larsson ha fatto acquistare la lussuosa casa di 21 stanze a Lisbeth Salander. Una volta lassù capirete perché. Infine, prenotate una cena con largo anticipo al Gondolen, il ristorante che si trova su un ponte sospeso e raggiungibile con l’ascensore Katarinahissen, che collega Slussen con Södermalm.
Informazione utile: l’aeroporto di Arlanda dista 45 km dal centro di Stoccolma. La soluzione più veloce è quella dell’Arlanda Express: tragitto coperto in 20 minuti e 260 SEK solo andata, oppure 490 SEK a/r (meno di 60 euro). Noi abbiamo acquistato i ticket in aeroporto nei punti informativi. Le fermate, per il ritorno, ricordatevi che sono due (controllate da dove parte il vostro volo): Arlanda South – T2 T3 T4 e Arlanda North per il T5.
Cosa state aspettando? Il periodo migliore per Stoccolma si sta avvicinando.
Come promesso su Instagram, il bonus sul nostro negozio di arte e design preferito e a buon prezzo: Bengt Elde Tavelmålare, Drottninggatan 7. Si trova a Norrmalm, ma a pochi passi dall’isola di Gamla Stan. Troverete quadri, pitture, vassoi, cartoline e altri deliziosi oggetti per voi o da regalare.
Leave a Reply