Quando lasciammo Java per Bali, il primo contatto non fu entusiasmante. Forse iniziavo a sentire la stanchezza delle tante ore tra un volo e l’altro, della marcia serrata dei nostri viaggi. O forse temevo che non avrei ritrovato quella sensazione di inesplorato che aveva pervaso i giorni trascorsi nei dintorni di Yogyakarta. Credevo di aver perduto per tutto il resto della vacanza il clima genuino. In fin dei conti ormai a Bali vanno un po’ tutti. E’ di moda, non ha un costo spropositato (o meglio, la vita laggiù è davvero economica anche per noi italiani, una volta che il volo è stato ammortizzato), dire “ci vediamo a Bali“ non è così assurdo. Io sentivo solo parlare con cadenza milanese. Giuro. Invece Bali mi è rimasta nel cuore e i numerosi motivi per cui mi ha conquistata ve li scriverò in un post dedicato, qui vi faccio venire l’acquolina in bocca con #4idee di tramonti meravigliosi. Ci tengo a dire che gli scatti non sono ritoccati. Insomma, quello che vedete in foto è proprio ciò che ritroverete là, quando deciderete di andare in vacanza in Indonesia. A dirla tutta, io sto chiedendo a Francesco di farci un pensierino, per volare di nuovo laggiù, la prossima estate.
idea 1 – Immaginate di essere appena scesi da un volo Java-Bali (noi abbiamo viaggiato con Garuda Indonesia) e di trovare questo tramonto mozzafiato. Questo è il tempio di Uluwatu, all’estremo sud dell’isola di Bali. Di per sé, il tempio è piuttosto misero e ne riparleremo, ma la posizione a picco sul mare è straordinaria. Inoltre è dedicato agli spiriti del mare e quest’idea è molto affascinante. Arrivate prima del tramonto (ad agosto vi conviene essere qui verso le 17), così potete vedere il cielo che man mano si infuoca. Occhio alle scimmie che corrono libere tra foresta e scogliera.
idea 2 – Devo chiedere a Francesco se noi siamo andati a Bali per questo spettacolo e credo che la sua risposta sarà affermativa. Le immagini parlano da sole. Il tempio di Tanah Lot è situato sulla costa ovest di Bali. Per raggiungerlo, dopo aver pagato un ticket d’ingresso, dovrete attraversare un souk variopinto composto da incantatori di serpenti, donne in preghiera, banchetti che vendono fiori per le offerte agli dei e souvenir molto kitsch.
idea 3 – Preparatevi a essere avvolti dalla solennità delle cerimonie induiste al Tempio Madre di Besakih, il più grande di Bali. E’ costruito lungo le pendici del monte Agung, nella zona est dell’isola. Arrivando, dovrete pagare un biglietto di ingresso e schivare gli approfittatori che vi diranno che è obbligatorio lasciare un’offerta: non è così. Portate con voi un sarong, perché più che altrove, qui al Tempio Madre è necessario avere rispetto per la religione Indù e per i fedeli che frequentano questo complesso di templi. Ve ne parlerò presto in un post perché credo di essere rimasta stregata per sempre. Preparatevi però a una scarpinata, se volete arrivare fino all’ultimo tempio. Se ce l’ho fatta io, che non sono una sportiva, state sereni.
idea 4 – Il Pura Ulun Danu Bratan sorge in mezzo al lago omonimo, il Bratan Lake. Costruito nel 1963, è dedicato a Shiva. Non lontano c’è l’altro tempio acquatico di Bali, l’Ulun Danu Batur. L’area su cui sorge l’Ulun Danu Bratan è considerata sacra perché è una delle più fertili della già verdissima isola indonesiana. Siamo in montagna e a nord di Bali, portatevi qualcosa per coprirvi perché l’aria è frizzante.
Ricordate: ognuno trova il suo modo di vivere Bali. Vi spiegherò meglio nei prossimi post.
Per altri scatti di Bali, potete cliccare qui:
Carlo says
Beh, che dire? Bali è stata la più bella partenza della mia vita. Perché partenza? Perché a Bali non si finisce mai di stupirsi, di sorprendersi e di essere in “comunione” con i balinesi che sono tranquilli, cordiali e sempre disponibili ad offrirti una tazza di te se di fuori piove a catinelle. I tramonti poi li avete visti da soli e sono fantastici, il cibo altrettanto e che dire poi dei mercatini, delle spiagge nere del nord e dorate del sud, del lasciare i tuoi effetti e portafoglio ad un venditore ambulante in spiaggia sapendo che te li restituirà quando torni dopo avere fatto il bagno, dello stesso venditore ambulante che ti lascerà il suo frigorino portatile con le bibite quando deve andare via qualche minuto, delle donne che fanno i massaggi in spiaggia, del mercatone di Denpasar. Non sarete mica ancora lì a pensarci? Le 18 ore di volo ( io ci misi tanto nel 1990 quando andai e la compagnia di bandiera si chiamava ancora Garuda) valgono la pena di essere fatte perché Bali è Bali. Provare per credere.!!!!!