Sfatiamo subito il titolo. Suona bene – più o meno – e quindi è tale. Basta. Io non ho fatto alcun tuffo nel cenote. Mi è piaciuto molto. Non avevo mai visto niente di simile prima. La vegetazione mi ha affascinata. Insomma, tutto questo e molto di più (se continuerete a leggere). Il bagno nel cenote però no, no grazie. Anche se a dicembre c’erano 30 gradi.
Procediamo con ordine. Nel dicembre scorso siamo andati a svernare per una settimana in Messico, nel Quintana Roo e nello Yucatan, quindi in quella zona turistica e meno pericolosa del resto del Paese, che è conosciuta come Riviera Maya. Anche l’entroterra ha delle vere bellezze e bisognerebbe – come al solito! – avere più tempo e poter organizzare viaggi più completi. Tra le nostre varie esplorazioni, abbinate a sole e mare, l’isola di Cozumel, di cui vi ho scritto qui, Tulum e Playa Paraiso, di cui potete leggere qui, guardando anche qualche foto qui, e l’entroterra di Chichen Itza e di Valladolid, compresa la visita a un cenote.
Abbiamo fatto base a Playa del Carmen, per evitare i palazzoni e il turismo di massa americano a Cancun. E la gita a Chichen Itza e Valladolid, passando anche per le piantagioni di agave azul, occupa una giornata intera. Basta partire al mattino presto, così da rientrare appena dopo il tramonto che, a dicembre, è tra le 17 e le 18. Di solito preferiamo organizzarci noleggiando una macchina, ma ce lo hanno sconsigliato per vari motivi (potete immaginare, si va dalla droga alla corruzione in cui a volte vengono incastrati i turisti a loro, parziale, insaputa) e così ci siamo aggregati alla visita organizzata dal nostro albergo.
Negli ultimi anni, le strade a scorrimento veloce nella Riviera Maya si sono moltiplicate. Si tratta anche di strade belle, ben tenute, con la possibilità di invertire la marcia se si è imboccata la direzione sbagliata. Lo specifico perché ce ne hanno parlato come di un vero miracolo. I locali hanno saputo prendere al balzo la palla del turismo. Qui, infatti, si viene in vacanza tutto l’anno. Per i coraggiosi e per chi non soffre il caldo umido che arriva ai 40°, anche d’estate è una valida meta. Solo tra ottobre e novembre è meglio evitare a causa degli uragani. Tornando al discorso strade, fino a qualche anno fa, i tragitti diventavano molto più ostici, invece ora Chichen Itza si raggiunge da Playa del Carmen passando, verso nord, da Cancun e sono circa 250 km, oppure da sud, passando da Tulum (220 km ma più o meno lo stesso tempo): 3 ore scarse, all’incirca.
E poi ci si trova faccia a faccia con El Castillo, conosciuta anche come Piramide di Kukulcàn.
Non fatevi illusioni. Sulle scalinate dell’edificio, alto 25 metri, non è più possibile arrampicarsi. Io in realtà, soffrendo di vertigini, non me ne sono proprio lamentata. Però so che c’è chi tiene al brivido. Anche la Gran Piràmide del sito maya di Uxmal (alta 32 metri) non è più possibile scalarla. E così, voi temerari, sappiate che potete invece cimentarvi sulla scalinata della piramide di Nohoch Mul, alta 42 metri, che si trova a Cobà.
Se riuscirete a resistere al sole di dicembre (non oso immaginare quello che può colpire il cranio dei visitatori tra giugno e agosto), di sicuro verrete rapiti dalle incisioni raffiguranti guerrieri toltechi, teschi, serpenti e teste di serpente, come quelle ai lati della base della scalinata della Piramide di Kukulcàn. Questo sito, infatti, più che luogo di preghiera, all’epoca dei Maya, era dedicato ai sacrifici umani e ai giochi rituali. E anche questi probabilmente non avevano un lieto fine. In coincidenza con gli equinozi di primavera e autunno, la luce del sole disegna una serie di triangoli sul lato della scalinata settentrionale del Castillo, creando l’illusione ottica di un serpente che striscia.
La verzura sotto cui ripararsi è quasi inesistente, fate però caso, all’ingresso, all’albero della vita. La sua peculiarità è avere il tronco ricoperto da spine larghe e puntute. Poiché ci troviamo in una radura, portatevi un cappello, altrimenti la vostra visita durerà molto poco prima di una insolazione. Per capire l’importanza dei giochi di cui ho scritto poco sopra, non dimenticatevi di dirigervi verso il Gran Juego de Pelota. Nel tragitto sotto il sole sarete anche mitragliati dai fischietti che fanno il (mal riuscito) versaccio di un animale selvaggio. Eppure i venditori ambulanti sono ammessi nei siti archeologici, quindi vi angosceranno a lungo (noi, dopo Java e Bali, ci abbiamo fatto l’abitudine). Il Gran Juego de Pelota è un vasto spazio per il gioco della palla e, questo di Chichen Itza, è anche il più grande ritrovato in Messico. Scopo del gioco – semplificando al massimo – era riuscire a far passare la palla attraverso gli anelli di pietra fissati sui muri laterali. Probabilmente questo campo da gioco era solo di figura perché – ve ne potete rendere conto dal vivo – gli anelli sono davvero troppo piccoli e posizionati troppo in alto per poter essere centrati.
E, belli accaldati, ce ne siamo andati al cenote. Allora, vediamo che diavolo sono i cenotes: grotte carsiche parzialmente collassate in cui si trova acqua dolce. Alcuni sono a cielo aperto, altri vere e proprie grotte, quindi più adatte ai sub. I cenotes sono molto profondi, anche 20 o 30 metri, e danno l’impressioni di fare il bagno in un buco della terra. Ne trovate sia nello Yucatan, sia nel Quintana Roo, vicino a Playa del Carmen. Alcuni sono stati inseriti in veri e propri parchi di divertimento e d’avventura, per i quali impazziscono le famiglie con bambini. Anche Chichen Itza ne ha uno compreso nel suo sito, il cenote di Xtoloc. Uno dei più belli, soprattutto per l’ambiente in cui è inserito, e ben attrezzati è quello in cui siamo stati noi, il cenote di Ik Kil, a pochi minuti d’auto da Chichen Itza. La vegetazione è molto ricca e sembra di approdare in un’oasi nel deserto che si ha tutt’intorno.
Bello, bellissimo, ma io ho preferito guardarmi attorno, riposare, vaporizzarmi acqua termale. Ognuno è come merita, io sono un po’ sciura, l’avete capito. Vi assicuro che, anche se non si fa il bagno (per me, un po’ troppo buio e oscuro, questo lavandino, come lo chiamano gli australiani, sinkhole), non si perde davvero nulla della particolarità e della magia del luogo. Potete organizzarvi, non dovete lasciare i vostri abiti sui gradini del cenote: a Ik Kil c’è una specie di zona di accoglienza, superato l’ingresso. Quindi docce, bagni, spogliatoi. E un po’ di Natale.
Sulla strada del ritorno, ci siamo fermati a Valladolid. Credo che – visti i tempi davvero ridotti – saremo rimasti poco più di un’ora, ma la Sultana del Oriente, come viene chiamata dai messicani, andrebbe scoperta con più calma e vissuta un po’. Nella parte di Yucatan e – ancor meno! – di Quintana Roo in cui siamo stati noi, non ho trovato qualcosa che mi riportasse in superficie quell’amore profondo che nutro per il Perù, quel fascino per il Sud America. Vero che qui non siamo in America Latina, ma prima di conoscere questa parte di continente americano mi ero immaginata che avrei ritrovato qualche atmosfera del sud. Valladolid, inaspettatamente, mi ha regalato quel pizzico di Sud America di cui avevo bisogno. Anzi, il crepuscolo ci ha ricordato quello di un pomeriggio tardi nella piazza centrale di Cuzco. Un ricordo di quelli che ogni tanto riaffiorano e fanno bene. Ve ne racconteremo presto.
E chiudiamo con le domande di rito: siete stati a visitare le piramidi maya? Anche voi preferite la vacanza invernale al caldo o pensate che così vada perduta l’atmosfera del Natale?
Amisaba says
Belissime foto, Elisa! Io ci sino stata nel 1998 e sono salita sulla Piramide diciamo agevolmente; la discesa l’ho fatta quasi strisciando 🙂 Penso che sia bellissimo andare al caldo quando in italia fa freddo e che non si porti via niente al Natale. Con i mezzi che ci sono oggi, le distanze sono davvero molto relative.
valigiaaduepiazze says
Cara Amina,
ci segui sempre e mi fa molto piacere! Brava tu che sei riuscita a scalare e soprattutto a scendere dalla piramide. Io sento il vuoto e credo che già al decimo gradone avrebbero iniziato a tremarmi le gambe 🙂
Quest’anno siamo stati in Marocco per le vacanze invernali, siamo tornati ieri. Clima primaverile!
grazia says
Io sono stata in mexico nel 2013 sono partita da Città del Messico fino a scendere a Cancun e devo dire che il mio❤ è rimasto li sperando di poterci tornare presto a trovare degli amici a Playa del Carmen ma so che se scendero’ giù non avrò più voglia di tornare in Italia!
valigiaaduepiazze says
Ah, Grazia, come ti capisco! Anch’io vorrei tornare in Messico, ma poi ci sono così tanti altri posti del mondo da visitare che vengo presa dalla frenesia. Se vai, ti prego di raccontarci quali saranno le tue mete! 🙂
Emanuele - RecYourTrip says
Io ci andrò ad Agosto prossimo, e le tue frasi su Valladolid mi sono piaciute! Mi sa che ci farò la prima notte :-D!
valigiaaduepiazze says
Ciao Emanuele, lì ho trovato il Messico che cercavo, spero sarà così anche per te. Buon viaggio e raccontaci com’è andata, al tuo ritorno!
Elisa
fede says
ciao! io parto sabato prossimo per il messico e non so proprio cosa aspettarmi. io e il mio compagno abbiamo 13 gg. arriviamo e ripartiamo da cancun, ma volevamo girare con i mezzi pubblici tanto consigliati in tutte le guide. idee su un giro fattibile ? noi pensavamo merida, san cristobal e palenque, tulum e rientro a cancun. ovviamente queste sono solo le città in cui passeremo le notti. qualche cosa da andare a vedere e che non possiamo perdere??
comunque bellissime foto.. e bel racconto..
valigiaaduepiazze says
Ciao Fede e grazie perché ci segui!
Guarda, noi con il Messico abbiamo avuto un’esperienza davvero bella anche se breve perché siamo stati otto giorni tra Natale e Capodanno. Siamo stati a Playa del Carmen (molto meglio di Cancun!), poi a Tulum e Playa Parayso. All’interno siamo stati a Chichen Itza (andateci, come anche a Tulum!!) e a Valladolid, che davvero sa di Messico. Siamo stati sconsigliati sull’uso dei mezzi pubblici, preferendo invece pullman di agenzie turistiche. E anche se di solito preferiamo girare con un driver (in Messico non si usa tanto) o con un nostro mezzo a noleggio (sconsigliassimo) abbiamo fatto così. Merida, se avete tempo, non perdetela, mi raccomando.
Una curiosità: con chi volerete?
Buon viaggio, ormai alle porte!
Elisa
ilaria says
ciao stiamo valutando il messico per un viaggio quest’ inverno e vorremmo fare sia un po di mare ma anche vedere qualcosa. ho due bimbi di 7 e 3 anni, secondo voi che ci siete stati le escursioni sono fattibili? premetto che i miei figli sono abituati a viaggiare, specialmente il grande (è arrivato fino alle maldive a 2 anni senza fare una piega).
grazie a chi mi darà un consiglio
valigiaaduepiazze says
Ciao Ilaria,
il Messico è molto grande, ma credo che a voi interessino soprattutto la Riviera Maya e lo Yucatan, dico bene? Ecco, quelle sono zone molto americane, con tutti i comfort che saranno utili in un viaggio con due bambini. Le escursioni sono fattibili, poi, certo, dipende da che cosa avete in mente, ma quello che ho descritto nei pezzi sono affrontabili senza problemi. Ti consiglio crema solare ad alta protezione, cappellino, acqua. Sembra superfluo, ma quando si parte dall’Italia con il freddo non ci si rende mai conto di quello che si trova poi in Messico!
Un caro saluto,
Elisa
Stefano says
Ciao, anch’io con la mia fidanzata andrò in Messico dal 25/12 al 07/01. Alla fine abbiamo noleggiato un auto ( speriamo bene ) e facciamo il 1° giorno a Valladolid, poi andiamo per 3 giorni a Merida e volevamo fare Celestun e altri siti, poi 3 giorni a Tulum ( capodanno ) e infine andare a rilassarci gli ultimi 3 giorni nell’isola di Holbox. Secondo voi è un buon giro?
Grazie
valigiaaduepiazze says
Ciao Stefano e buon viaggio a voi! E’ il periodo migliore dell’anno, quello che avete scelto.
Il giro è ben pensato. Arriverete su Cancun?
Per l’automobile, dei nostri amici ad agosto l’hanno noleggiata e ci hanno detto che si sono trovati bene.
Un caro saluto,
Elisa
Patrizia says
Belle foto.noi partiamo il 28 .festeggiamo 20 di matrimonio.alloggiamo in un villaggio a playa del carmine.ci consigli le gite organizzate.? Noi vorremmo fare cichen itiza, una gita in barca se vale la pena.ho letto delle
Recensioni sul mare un po’ pessime, pieno di alghe ,impossibile fare il bagno.sono veritiere?da soli le gite si possono fsre?ringrazii anticipatamente
valigiaaduepiazze says
Ciao Patrizia!
Siete quasi in partenza, che bello! Playa del Carmen è davvero un posto in cui vi troverete bene, per la grande scelta di ristoranti, per i negozi interessanti e per la vita notturna. Auguri per i vostri vent’anni insieme!
Le gite organizzate vi tolgono l’impegno di noleggiare un’automobile e forse per Chichen Itza sono la soluzione migliore, visto che non è dietro l’angolo. Invece per l’Isola di Cozumel (se cerchi sul sito c’è un mio pezzo con tutte le indicazioni utili), potete muovervi in autonomia, partendo proprio dal porto di Playa del Carmen.
A Playa la spiaggia non è sempre bellissima, per trovare qualcosa di meglio consiglio di andare verso Playa Parayso e Tulum.
Ciao!
Elisa
maria says
Ciao ragazze.se volete un po’di México vero ,andate in chiapas….io ci ho lasciato il cuore!
nicole says
Ogni paese ha il suo fascino…una settimana non significa niente…quella si chiama una vacanza e non un vero viaggio…
valigiaaduepiazze says
Nicole, lei è molto fortunata ad avere sempre tanto tempo per i suoi “viaggi”. Io invece nel mio libro “Prête-à-Partir. Tutti i consigli per la viaggiatrice perfetta” (Morellini Editore) consiglio di viaggiare sempre: che si abbia a disposizione un giorno o una vita. Altrimenti uno non lo fa mai. Quindi sì, per noi una settimana – se il lavoro che ci chiama a casa è tanto – è un viaggio, non una vacanza. Dipende da come si vive. La vacanza è invece quella che si può avere la fortuna di fare anche a casa in un giorno solo rilassandosi.
Le consiglio di essere più positiva nella vita!! 🙂
Elisa