La Sacra di San Michele dal 1994 è il monumento simbolo del Piemonte ed è stata di ispirazione per Umberto Eco che in un monastero ha ambientato Il nome della rosa, giallo storico e deduttivo del 1980 e che io credo di aver letto una decina di volte dagli anni delle scuole medie in poi. Dal romanzo, nel 1986 è stato tratto l’omonimo film per la regia di Jean-Jacques Annaud (impossibile dimenticare Sean Connery nei panni di Guglielmo e il giovanissimo Christian Slater in quelli del co-protagonista Adso). L’idea iniziale di Eco era proprio quella di girare il lungometraggio alla Sacra di San Michele, ma poi la produzione preferì ricostruire tutto negli studi di CineCittà.
Ecco, io la Sacra l’ho sempre vista dall’autostrada. Svettare imponente sulla cima del monte Pirchiriano. Finalmente ad agosto l’abbiamo visitata.
La storia della Sacra di San Michele si può leggere qui. A me interessa raccontarvi come si può trascorrere una piacevole giornata quassù. Il complesso religioso si trova in provincia di Torino, direzione Bardonecchia e si raggiunge in macchina percorrendo l’autostrada A32 in direzione Frejus, uscita Avigliana Est. Se arrivate dalla Francia, qui trovate le indicazioni che fanno per voi. In treno, scendete alla stazione di Avigliana, sulla linea Torino-Susa e Torino-Bardonecchia. Poi vi tocca il taxi (13 km). C’è poi chi se la fa a piedi (non noi) e qui ci sono tutti i percorsi da seguire, compresi i gradi di difficoltà. Tra le varianti, quella da Sant’Ambrogio tocca le 15 stazioni della Via Crucis. E’ una bella meta anche per chi vuole organizzare una gita in moto.
La nostra scelta è stata la più comoda: in automobile fino al parcheggio e poi un quarto d’ora di passeggiata in salita sotto la frescura degli alberi. Prima, però, sosta pranzo. Avevamo cercato a lungo in rete perché sembrava non ci fosse un ristoro decente in zona e temevamo di imbatterci in qualcosa di precotto e turistico. Invece abbiamo trovato una deliziosa cucina con piatti del territorio un po’ rivisitati, ma senza esagerare nel ristorante del piazzale di Chiusa di San Michele. Si chiama Ristorante della Sacra, ma scritto tutto attaccato, e ci ha davvero stupito. Guardate infatti cosa ne dicono i commentatori su Tripadvisor.
Sono numerose le leggende che gli abitanti della zona si tramandano di generazione in generazione sulla Sacra di San Michele ed è sufficiente fare una ricerca in rete per leggerne alcune. Così abbiamo fatto anche noi e siamo arrivati già preparati e incuriositi soprattutto dalla storia della bell’Alda, cui è dedicata una torre che dà sul vuoto della valle. La giovane, per sfuggire alla violenza di un soldato, si gettò dalla torre e, per questo suo gesto, fu salvata da un angelo. Purtroppo Alda si fece offuscare dalla superbia raccontando ai compaesani di come gli angeli l’avessero tratta in salvo, però nessuno le credette. Così, per vanità, la vergine salì sulla torre e si lanciò nel vuoto. Questa volta, nessuno la salvò.
Bia says
Sempre molto affascinanti i tuoi post! Anche questa gita me la segno per uno dei prossimi fine settimana 🙂
valigiaaduepiazze says
Grazie Bia! Questo è proprio un posto da scoprire e immagino che con un po’ di nebbia che sale verso la cima del Monte Pirchiriano sia ancora più suggestivo.
lucia says
Salve avrei bisogno di mettermi in contatto con voi, avete una mail alla quale posso scrivervi?
Grazie
valigiaaduepiazze says
Certo Lucia, ci può scrivere qui: valigiaaduepiazze@gmail.com
Marisa says
Desidero essere aggiornata sui Vs consigli viaggi grazie
valigiaaduepiazze says
Può consultare il blog frequentemente, iscriversi alla newsletter e soprattutto seguire la pagina Facebook e il profilo Instagram di Valigia a due piazze!