Radiator Springs esiste davvero. Se avete figli piccoli o siete appassionati di lungometraggi di animazione, non potete non conoscere Cars – Motori ruggenti della Pixar. Radiator Springs si trova lungo la storica U.S. Route 66. Highway mitica per tutti i biker del mondo, la Route 66 in 2.448 miglia (3.755 km, cioè molto meno del nostro roadtrip appena concluso negli States e di cui avete visto delle anticipazioni se ci seguite su Instagram) collega, dal 1926, la East Coast e la West Coast, dalla città di Chigago, in Illinois, a Santa Monica, in California, passando per Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico e Arizona.
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#MIA2014, Valigia a due piazze tra i migliori siti di viaggi
Nove ore di fuso orario, Italia/California. Ci siamo svegliati venerdì mattina quando in Italia i finalisti per i migliori blog e siti di viaggi d’Italia in lizza per i #MIA2014 stavano già gioendo da ore. Chi riconfermato perché super esperto di viaggi. Chi new entry come Valigia a due piazze. Davanti a noi, spalancata la finestra, l’Oceano Pacifico e le belle case di Hermosa Beach, giunti al termine di un viaggio di 5mila km nel West degli Stati Uniti. Vicino a noi, lo smartphone che lampeggiava. Messaggi di amici, svelti sulla Rete e sempre informati, ma soprattutto post su Twitter da parte degli altri colleghi nominati insieme a noi nella top ten dei Macchianera Italian Awards 2014. In poche parole: la Festa della Rete, che si svolge dal 2003 a Rimini e che fino all’anno scorso era conosciuta come BlogFest.
Irlanda del Nord, la Contea di Antrim: Giant’s Causeway
Per un amante della fotografia che cosa può significare, secondo voi, arrivare alla Giant’s Causeway senza macchina fotografica? E – soprattutto – non sapendo dove sia finita perché non ce n’è traccia. E – ancora peggio – con già oltre mille scatti fatti. Ricordi di una intera vacanza.
Ve lo racconto io.
Il Selciato del Gigante è uno di quei paesaggi irreali che potrebbero fare da location al film Lo Hobbit o a qualche pellicola post Giudizio Universale. E’ uno di quei non luoghi in cui puoi perdere la misura del tempo e dello spazio. Noi abbiamo perso la macchina fotografica.
Milano che cambia
Il Naviglio Grande uscendo da Milano |
Per me un posto non vale l’altro. Anche per mangiare un panino. E non è questione di essere schizzinosi o di fare la preziosa, visto che a Istanbul (spero presto in un post) mi sono divorata un balik ekmek cucinato su una griglia che immagino non sia stata mai pulita (e per questo ha dato un sapore ottimo al pesce) sotto al ponte di Galata.
Torniamo a noi. Anche un semplice pranzo o un tè hanno la loro importanza. Se gustati nel posto giusto, hanno un altro senso.
Io sono una di quelle che si segna i locali di cui legge sfogliando i giornali (strappo le pagine, per essere precisa, perciò casa nostra è invasa da carta – quasi – straccia che solo negli ultimi periodi sto cercando di riordinare in raccoglitori ad hoc) e che fa screenshot del cellulare se trova un indirizzo interessante curiosando su Instagram. Insomma, non vorrei mai perdermi il meglio.
E’ così a Roma, la città in cui viviamo. Ed è così quando torniamo a Milano, la città in cui ho vissuto per tredici anni e dove abbiamo una casa (il mio nido sul Naviglio Grande) come riferimento e soprattutto come base. O anche quando passiamo per Torino, città a cui voglio molto bene (ma questa sarà la storia di altri post).
Torniamo su Milano. Che ogni volta cambia (e che ha sempre qualche novità da propormi).
La chiesa di San Cristoforo sul Naviglio davanti a casa |