Per me, sono passati gli anni degli anfibi, lo so (dite di no? dite di no?! ripetetelo più forte!). Sono passati da una quindicina d’anni. Quando tra la fine delle medie e l’inizio delle superiori, le mie compagne di classe li indossavano neri o viola melanzana e io li avrei desiderati tanto. Tanto. Ma non c’era verso di farmeli regalare dai miei genitori, che li consideravano il male. E così non osavo neanche insistere, come invece ho fatto (per molti anni) con tutto quello che mi piaceva e poi, da brava figlia unica, sapevo che presto o tardi avrei ottenuto.
E poi pure all’università. Forse solo nei giorni di pioggia, perché dove andavo io erano tutte pettinate, le ragazze. La sottoscritta arrivava a lezione dopo autobus e metro e molte delle altre entravano in aula con la piega da parrucchiere, la giacchettina bella stirata. E mi ritrovavo, di nuovo, a invidiare ‘sti anfibi. Le rendevano un po’ grunge, un po’ rock.
E poi, con il tempo, li ho sempre trovati un di più, una cosa inutile e, via, non li ho mai comprati.
Tutto questo ha avuto un senso, poi siamo stati a Camden Town. Il Regno degli anfibi.
Eh sì, nella prima foto li vedete ai miei piedi. Finalmente.