Non è il Grand Canyon, quello in cui saltano nel vuoto Thelma & Louise nella scena finale del film di Ridley Scott. Siamo nello Utah, non lontano da Moab. E non è solo un salto nel vuoto, questo è un salto nella preistoria. Nella natura primordiale di Canyonlands c’è qualcosa che non si trova altrove, sulla Terra. Forse siamo addirittura su un altro pianeta. E gli spazi, come sempre fuori dai grandi centri abitati negli Stati Uniti, sono così vasti che sembra che al di là di questo non possa esistere altro. Al Dead Horse Point State Park si ha l’impressione di scoprire, finalmente, che cosa è stata la vita all’inizio della sua esistenza. E’ un viaggio all’indietro nel tempo e, solo in quel momento, ci si rende conto che, prima, non avevamo ancora visto e conosciuto niente.
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Giappone, il mondo cartoon di Tokyo (tra Sailor Moon e Doraemon)
Se non ci fosse stato Francesco a fermarmi (e a farmi ragionare, puntando sull’inutilità dell’oggetto, ma pure sul senso del pudore), sarei tornata da Tokyo con, in valigia, un abito da marinaretta in stile Sailor Moon e le sue amiche guerriere. In Takeshita Street, la lunga e stretta via sempre affollata nel fine settimana regno delle Harajuku girls, vendono proprio quei souvenir per cui chi è cresciuto a suon di cartoni animati giapponesi negli anni Ottanta non può resistere. Si arriva a sragionare, perché finalmente possiamo assaggiare le crepes con il gelato che preparavano i genitori di Yu, perché tutto costa abbastanza poco (se siete amanti del genere, avrete visto qualche prezzo alle stelle su ebay) e si rischia di portar via davvero di tutto: mollette per i capelli a forma di ciliegia, la bacchetta magica di Creamy Mami, il mascara di My Melody. A Tokyo con queste cose non si scherza, non è roba da festa in maschera. Qui ci si veste così, accanto al manager in abito blu e al trench color sabbia della donna in carriera.