E voi, quali Paesi avete cancellato dalla lista dei viaggi ancora da fare? Quando si punta l’indice sulla mappa, ci sono alcune zone del mondo sulle quali lo sguardo non scivola neppure più per sbaglio. Qui no, perché c’è la crisi e forse posso pagare solo in contanti, è scomodo. Qui no, perché c’è stato un attentato qualche mese fa. Qui no, perché le donne vanno in giro con il volto coperto, non c’è da fidarsi. Qui no, c’è la guerra. E così, un po’ alla volta, la carta geografica si è sbiadita: ha perso nomi e colori e interesse. Forse anche i confini, così gli insegnanti, a scuola, a volte sono in difficoltà nell’indicarli ai loro studenti che, invece, più di tutti avrebbero bisogno di costruirsi un’idea leggendo e imparando la storia. Perché è da lì che nasce il pensiero, non tra le chiacchiere da bar.
Archives for November 2015
Roma, il Cimitero acattolico di Testaccio
Lo scorgi già da lontano, dove si trova il Cimitero acattolico di Roma. Nel suo muro di mattoni rossi è incastrata la Piramide Cestia, che dà a quell’angolo di Roma un tocco che sa di Egitto. Non ci si può sbagliare. E poi, varcando il cancello, ti immergi in un non-luogo che da Roma non ti aspetteresti mai. Ciò che colpisce di più, nella frescura di alberi e tombe illustri, è il silenzio. L’assoluta mancanza di rumori che rimbalza tra i rami e le foglie, sulle lapidi fredde ancora umide di rugiada e accarezza le orecchie, così stanche e affaticate dal traffico cittadino, dalla confusione in cui viviamo. A volte ho bisogno di tranquillità all’aria aperta. E, quando sono a Roma, il Cimitero acattolico è la risposta. E non solo la mia. C’è chi dipinge, una coppia che, seduta su una panchina, chiacchiera a bassa voce (ma quelle parole, chi le assorbe, se nell’aria non si percepisce nulla?), chi scatta fotografie, chi porta un fiore. E chi cerca pace, anche in vita.
USA, Arizona: Antelope Canyon, lo slot canyon delle meraviglie
La luce calda e morbida di una bella giornata d’estate cade dall’alto, accarezza le pareti ondulate e spinge verso il basso per infiltrarsi e toccare il suolo, illuminando la sabbia di mille bagliori. Ci riesce solo nelle ore centrali della giornata e per pochi minuti. E’ una magia. Per il resto del tempo è un cunicolo buio, una gola stretta e grigia. E’ l’Antelope Canyon, lo slot canyon più famoso del mondo. Si trova in Arizona, non lontano dal confine con lo Utah e dalla Monument Valley.