Anche voi vivete a periodi? Io sì, spesso. Ho avuto il momento in cui sono impazzita per l’avocado e lo mangiavo tutti i giorni. Da poco mi è passato il periodo della frutta secca in ogni istante della giornata. Poi è frequente la fase dello stesso autore di libri. Quindi leggo qualsiasi cosa sia stata pubblicata finché mi viene la nausea e abbandono per sempre. E così via. Quella volta c’è stato il periodo del tango. E’ durato circa 7 mesi. Francesco ripeteva spesso che gli sarebbe piaciuto provare, che un po’ di movimento e di disciplina non ci avrebbero fatto male, tutt’altro. Così una sera di settembre gli ho fatto una sorpresa e l’ho portato a lezione di tango. Ecco, giusto qualche mese, siamo partiti convinti e volenterosi, ma poi il periodo del tango è finito. E di bello mi sono rimaste solo queste bellissime scarpe argentine.
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USA, Cape Cod e l’uragano Sandy
Ormai per comprare un biglietto aereo sarebbe utile, dopo aver controllato l’agenda e il portafoglio (o conto corrente che sia), poter sempre chiedere la consulenza di un meteorologo. O forse di un preveggente, sì.
C’è stato un periodo in cui abbiamo accumulato una serie di sfortune meteorologiche e climatiche non da poco. Di quelle che costringono a ridurre un viaggio, a limitarti negli spostamenti che ti sei programmato settimane prima con un entusiasmo difficile da contenere. E quando non sei proprio dietro l’angolo, beh, non fa piacere. E così, imparata la lezione e applicati gli scongiuri da mettere in pratica prima di ogni viaggio, tentiamo di azzeccare la meta. Per Natale e Capodanno cerchiamo di evitare il gelo dei luoghi più freddi, nonostante ci sia piaciuto moltissimo trascorrere la notte di San Silvestro a Manhattan (ma un freddo come quello che corre nei canyon tra le file dei grattacieli non ce lo scorderemo mai) o l’atmosfera natalizia a Parigi non abbia forse eguali. E così l’anno scorso ce ne siamo andati in Messico, a svernare a 28°/30°. La meta di quest’anno è ancora top secret (siamo appunto in fase scongiuri). E d’estate, dopo i miei noti malesseri per le temperature troppo calde, cerchiamo di evitare i luoghi più caldi e umidi del mondo. Mai stata meglio dell’estate 2012 in Irlanda, ma fino ai 25° indonesiani, come quest’anno, posso anche resistere (sempre se con me ho l’acqua termale che mi rigeneri ogni 3 minuti e mezzo).
Direi che vale la pena dedicare un breve post alla sventura che ci ha trovati a trascorrere un lungo ponte di Halloween nel Massachusetts. Proprio quando è arrivata Sandy. L’uragano, esatto.
New York, sui tetti di Manhattan
Manhattan è una città a più livelli. La metropolitana sotto terra. Il traffico congestionato da taxi gialli e limousine lungo le strade. Poi le decine di piani dei palazzi che puntano verso il cielo. Tra le nuvole. Ed è proprio quassù che – soprattutto negli ultimi anni – sono stati inaugurati i rooftop, i bar e i ristoranti dai quali ammirare i tetti di New York City. Si sbircia nelle finestre sempre illuminate del grattacielo di fronte, restando quasi incantati a scoprire le vite degli altri. Si aspetta che il tramonto infuochi il cielo e che il sole tramonti dietro alla skyline in continua evoluzione. Si sorseggia un cocktail sulle terrazze illuminate da mille luci.